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Reina pov

Quando finalmente mi fui ripresa, salii sul treno e mi sedetti in una cabina apparentemente nuova. Dopo pochi istanti entrò una ragazza alta e robusta, con lunghi capelli castani e magnetici occhi verdi. Mi resi conto solo in quel momento del fatto che nella cabina, oltre al mio, c'era anche un altro baule. La ragazza mi sorrise e si sedette sul sedile posto di fronte al mio. Aveva un'aria molto simpatica.

"Ciao, sono Charlotte!Sono una Serpeverde del quinto anno. Tu..?"
disse la ragazza

"Sono Reina Watson, anche io frequenterò il quinto anno e non ho una casata.. sono appena arrivata!" dissi guardando fuori dal finestrino.

"Oh wow, ho sentito molto spesso parlare della tua famiglia" disse sorridendo

Cominciammo a parlare un po' e lei mi disse di essere una mezzosangue proveniente da una famiglia molto numerosa.. stile Weasley. Charlotte faceva parte degli Adams.. mio nonno criticava spesso la sua famiglia perché andavano fieri di essere mezzosangue. Davanti alla porta aperta della cabina si fermò una figura maschile. Era un ragazzo alto, con capelli biondi accuratamente sistemati, occhi di un grigio penetrante e un elegante completo nero.

"Che bello rivederti mezzosangue... e tu chi saresti?" salutò la castana prima di rivolgersi a me

"Mi chiamo Reina..comunque non è carino il termine che hai usato!" lo rimproverai

"Ognuno viene chiamato con il soprannome che gli spetta.. piacere, Draco Malfoy... per te Malfoy" mi disse inchinandosi

Si alzò con un ghigno prima di voltarsi per andarsene. Stava per sparire dalla mia vista, quando si voltò.

"Sei la figlia di Amelia Watson?" mi chiese

"Come fai a conoscere mia madre?" domandai

"Eheh è un segreto, principessa" ghignò

Non sapevo se provassi simpatia o meno per quel ragazzo, ma quel soprannome usato da lui mi aveva fatto uno strano effetto. Charlotte mi parlò un po' del ragazzo... era il figlio di Lucius e Narcissa, amici di mia madre. I miei nonni parlavano spesso dei Malfoy.. come di ogni altra famiglia, spettegolare era uno dei loro talenti. Senza che me ne accorsi il viaggio volse al termine. Raccolsi le mie cose e scesi dal treno insieme a Charlotte. Insieme a lei mi avviai verso il castello, ma un gigante mi si parò davanti. Era davvero alto, i vestiti lasciavano capire che non avesse molta cura di sè.

"Buona sera Reina! Sono Hagrid, il guardiacaccia della scuola. Devi venire con me, ti unirai ai primini per lo smistamento" si presentò

"Va bene.. a dopo Charlotte" salutai la mia amica

Seguii Hagrid fino ad un lago.

"Questo è il lago nero... tutti gli studenti sono passati lungo questo lago in barca al loro arrivo il primo anno" mi spiegò

Insieme a lui salii su una barca e ci accodammo a tutte le altre. Il leggero venticello serale mi scompigliava i capelli. Il mio corpo ondeggiava seguendo il movimento delle piccole onde del lago. La barca si fermò e fui aiutata a scendere da essa. Salimmo fino ad arrivare alle porte del castello, varcandole e rimanendo incantati dalla bellezza di quel posto. I soffitti erano davvero alti, ogni muro era accuratamente decorato, fantasmi giravano liberi e tranquilli e una professoressa guidava la fila di primini e me.

"Bene, ora entreremo in Sala Grande. D'ora in poi farete ogni pasto in questa stanza.. e questa sera verrete smistati nelle vostre future casate" ci spiegò

Le grandi porte in legno furono spalancate, rivelando quattro lunghi tavoli posti al cento della sala. Un numero incredibile di studenti era seduto sulle panche, pronto per la nostra cerimonia. Ci fecero mettere in una fila ordinata e cominciarono a chiamarci uno ad uno. Dovevamo sederci su uno sgabello e veniva posto un cappello sul capo, che avrebbe, dopo una accurata analisi della persona seduta, annunciato il nome della nostra casata.

"Reina Watson" chiamarono

Avanzai sentendo tutti gli occhi puntati su di me. Mi sedetti ed aspettai le parole del cappello.

"Una nuova Watson....vedo intelligenza da Corvonero... bontà da Tassorosso... coraggio da Grifondoro...il tutto però è sovrastato da un carattero forte e ambizioso e non possiamo di certo non considerare il sangue che scorre in te..SERPEVERDE!" urlò il cappello.

Dal tavolo dei Serpeverde si levarono urla ed applausi. Mi alzai e sorridendo mi avviai verso il tavolo della casata. Sulla mia divisa comparve lo stemma della casata di Salazar e i rifinimenti dei miei indumenti divennero argento e verdi.

Draco pov

Osservai con ansia tutta la cerimonia, volevo vedere la casata in cui sarebbe stata smistata la nuova ragazza.

"Reina.. vieni a sederti qui" la chiamai quando il cappello urlò Serpeverde

Mi fissò per qualche secondo, indecisa sul da farsi.

"Senti so di essere bellissimo, ma non puoi fissarmi così a lungo. Vieni a sederti!" dissi con un ghigno.

Lei alzò gli occhi al cielo per poi sedersi la mio fianco. Un buonissimo profumo di pesca invase le mie narici. Comincia a mangiare osservandola ogni tanto.. cavolo, era davvero bella.

"Sai dirmi dove sono i dormitori?" mi domandò

"Si vieni" le dissi alzandomi

Lei mi seguì lungo i corridoi della scuola. Arrivammo nei sotterranei e la portai nell'ala femminile. Guardando i nomi sulle porte non riuscii a trovare la sua stanza.

"Ho una stanza personale!" disse all'improvviso.

"Nel dormitorio femminile non ci sono camere personali!" le feci notare

"Infatti la signorina Watson alloggierà nel dormitorio maschile." disse Piton arrivandoci da dietro.

Reina pov

Seguii il professore , che si presentó come professor Piton, fino ad una stanza in fondo al corridoio.

"Bene, questa è la sua stanza. Se ha bisogno chiami il signor Malfoy, che sta nella camera al suo fianco, oppure venga a chiamare me... ah eh... benvenuta tra noi" si congedò il professore

Guardai l'uomo sparire con il mantello svolazzante. Entrai in camera trovando al centro un grande letto matrimoniale. Le pareti erano colorate di verde, il pavimento era in legno e una gran parte di esso era coperto da un tappeto dello stesso colore delle pareti. Una finestra costeggiava il letto, ma da essa entrava solo una luce artificiale. Sulla scrivania erano posati tutti i miei libri e quaderni. Di fianco all'armadio c'era una porta da cui si poteva accedere al bagno.

"Porca Umbridge!" esclamò Charlotte entrando in camera e rimanendo stupita dalla bellezza di essa

Risi per la sua espressione e mi lanciai sul letto, mentre lei si sedette al mio fianco e mi guardò.

"Comunque non è giusto che tu abbia una camera personale... oltretutto nel dormitorio maschile, in mezzo a tutti questi ragazzi!!" si lamentò scherzosamente

"Non è stata una mia scelta... ma accetto comunque questa camera" dissi ridendo

"Ti è arrivato un gufo!" mi fece notare indicando una lettera sulla scrivania.

Mi alzai dal letto e andai a prendere la busta.

Cara Reina

Sono la mamma! Senti è molto probabile che qualcuno ti chieda qualcosa su tuo padre. Ne abbiamo già parlato e sai che non devi rispondere a nessuno...anche se non sai nulla su di lui. Se qualcuno prova a dirti qualcosa, non ascoltarlo. Spero che il viaggio sia andato bene.. ricordati di farti sentire ogni tanto!

Un abbraccio,Mamma








La figlia di Voldemort Where stories live. Discover now