⚡64

2.2K 133 50
                                    


Clarissa pov 

Seguii il preside fino al suo ufficio, speravo nel classico discorso di vita e la sospensione... infondo agli altri tre era andata in questo modo. Silente spalancò la porta del suo ufficio e mi invitò a sedermi su una delle sedie poste di fronte alla scrivania. Il preside si sedette lentamente sulla sua sedia e per un attimo rimase a fissarmi con i gomiti poggiati sui lati della sedia e le mani incrociate davanti al viso.

"Lei sapeva che questa era una pozione illegale?" mi domandò

Mento?

"Si, lo sapevo" confessai

"Lei sapeva che grave è produrla ma ancora più grave è somministrarla?" mi domandò

"Si, lo sapevo" confessai

"Lei sapeva che in qualche modo la verità sarebbe venuta fuori?" mi domandò

"No, non pensavo" risposi

"Lei sa che io ora devo buttarla fuori dalla scuola?" mi domandò

"Potter, Weasley e Granger non sono stati espulsi" mi difesi

"I signori hanno prodotto, che è grave, ma non somministrato... e pensi alla sua posizione, non a quella degli altri!" mi rispose Silente

"Mi hanno obbligata loro a somministrarla" Mentii

"Lei è capace di intendere e di volere, poteva venire a parlarne con me... non si inventi cose. Ora veniamo alle conseguenze delle sue azioni" mi disse

"Pretendo la sospensione" dissi

"Vada a preparare il baule, lascerà questa scuola oggi stesso" concluse il preside

Mi alzai di colpo dalla sedia ed uscii sbattendo la porta. Arrivai nei sotterranei e puntai alla camera della Watson. 

"Alohomora!" dissi contro la porta

La porta si aprì lasciandomi libero accesso alla stanza. Entrai e a colpi di bacchetta distrussi tutto, era colpa sua!. Uscii solo dopo aver distrutto ogni cosa. Tornai nella mia stanza e preparai il mio baule con un colpo di bacchetta. lo sollevai da terra e me lo trascinai dietro con un incantesimo. In Sala Comune, ad aspettarmi, trovai il professor Piton con il suo solito ghigno.

"Che hai da guardare?!" dissi contro il mio ex professore

"Insolente" rispose sottovoce

Salii le scale ed arrivai davanti alla porta di ingresso. La vicepreside mi spalancò il portone, ma avevo ancora una cosa da fare.

"Reina Watson, ti troverò, prenderò e ucciderò.. è una promessa!" Urlai

Detto questo uscii dalla scuola e lasciai che il guardiacaccia mi accompagnasse fino al treno per il ritorno. Mi accomodai in una della carrozze e rimasi a fissare il vuoto per tutto il viaggio, erano stati ingiusti con me. Arrivai nella mia cittadina verso le nove di sera. Tre lampioni su dieci funzionavano, tutti gli altri erano spenti e le strade erano buie. I tetti di varie case erano crollati. Si sentivano pianti e urla da ogni dove. Un leggero profumo di arrosto si levò da una delle case della via che avevo imboccato, speravo che fosse mia madre a cucinare questo arrosto così profumato. Arrivai davanti alla casa in pietra grigia e nera che avevo sempre identificato come casa mia. Bussai alla porta, ma nessuno ripose. Aprii la porta con la parola magica che fungeva da serratura e accesi la luce del corridoio... era vuoto il piano terra. Salii lentamente le scale in legno, sentendole scricchiolare ad ogni mio passo. Entrai in camera di mia madre, ma a parte il suo mantello buttato e terra non c'era nulla. Andai nella mia stanza, dove posizionai il baule e rimisi a posto i miei vestiti. Tornai al piano di sotto ed entrai in cucina, alcune ragnatele si erano formate attorno al manico del frigo.. strano. Decisi di chiedere alla vicina, di professione faceva la spia, sapeva sempre ogni movimento degli abitanti di questo quartiere. Bussai alla porta e la proprietaria di casa mi venne ad aprire. La vestaglia a fiori le copriva le vecchie gambe ossute, e si abbinava perfettamente con il colore del suo occhio di vetro. Mi sorrise rivelando i denti gialli e storti e si allungò per abbracciarmi.

"Dimmi cara, che succede?" mi domandò

"Sa per caso dove sia finita mia madre?" le domandai

"In tutta onestà, sono settimane che non la vedo. La casa è sempre buia e non sembrano esserci movimenti" mi spiegò

Da quel momento partì a raccontarmi per la millesima volta la storia dei suoi gatti.. era strana come donna. Tornai finalmente a casa mia, ma con me tornò anche una strana sensazione.. erano settimane che mia madre non tornava a casa. Entrai in casa e sentii una strana presenza.. qualcuno oltre a me in questa casa era stato. Entra in soggiorno in cerca di qualche indizio di dove potesse essere finita mia madre... e lo trovai questo indizio. Adagiati sul vecchio divano verde c'erano gli abiti che usava quotidianamente.. magari li ha portati a lavare.. ma la bacchetta... no quella non può essere stata a lavare. Mi avvicinai lentamente, quasi come se volessi rallentare l'arrivo di quella notizia. La bacchetta se ne stava lì, immobile e innocua; la pietra verde sulla punta non c'era più...no... non era possibile. Ogni bacchetta portava una piccola pietra sulla punta questa pietra alla morte del mago si univa al cadavere del proprietario... quindi l'assenza della pietra significava solo una cosa... mia madre era morta.








Sciaoooooooooooooooooooooooooo

Alloraaaa... anche oggi senza telefono, per cui scusate il testo sfasato. Non ho molto da dirvi... -89 al rientro a scuola... io non vedo l'oraaaa

Detto questo... vi chiedo una piccola stellina e se volete un commento... ci vediamo al prossimo capitolo!!

                                                                                                               Sofy (cuore)

La figlia di Voldemort Where stories live. Discover now