Capitolo 19 - Rapimento

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Toni

Parto molto velocemente uscendo dal cancello di casa Blossom. Arrivo nel Southside, parcheggio la moto davanti a casa, poi entro.
Chiamo mio zio pensando fosse in casa ma non c'è, chissà dove sarà finito, sicuramente a bere da qualche parte, nonostante non si sia mai occupato di me come avrebbe dovuto fare, mi fa male saperlo in quelle condizioni, in fondo gli voglio bene, è pur sempre mio zio, l'ultimo parente che mi rimane.
Allora gli lascio un bigliettino sul tavolo:
"Zio, per tua informazione mi sono fidanzata, con una ragazza, sono molto felice e vado a vivere con lei nel NorthSide, se ti interessa qualcosa di me cercami.
Toni"
Fatto questo vado in camera mia, raduno un po' di mie cose sul letto per poi metterle dentro un borsone. Prendo quest'ultimo uscendo, guardo un'ultima volta, quella che fino ad ora è stata casa mia e sempre lo sarà. Quando ero piccola ho passato dei bellissimi momenti qui dentro, purtroppo però ne ho passati anche altrettanti brutti dopo la morte dei miei genitori. Ma ho sempre trovato la forza di superare tutto, grazie ai miei amici, la mia seconda famiglia, visto che mio zio non ci è mai stato. La mia camera è stata il mio rifugio tutto questo tempo, li dentro ho gioito, pianto, urlato e mi sono sfogata, ho parecchi ricordi legati a quel posto che rimarranno impressi nella mia mente per il resto della vita; però ora sono pronta a costruirne di nuovi, insieme alla ragazza che mi ha fatto perdere la testa dal primo momento che l'ho vista. Con lei mi sento al sicuro e riesco finalmente a vivere di nuovo nonostante il fatto che ovviamente la morte dei miei mi ha segnata, e questo è un segno che purtroppo rimarra, ma grazie a lei riesco a non pensarci, perché la amo talmente tanto che metto il suo bene davanti al mio, che penso solo a come proteggerla da tutto il male che la circonda, è troppo preziosa, ed è la cosa più importante che ho in questo momento, non la perderò per nessuna ragione al mondo.
Immersa in mille pensieri esco chiudendo la porta a chiave.
Sto per salire sulla mia moto quando improvvisamente mi sento tirare da dietro con violenza, qualcuno mi stringe tirandomi per i polsi, sento un dolore fortissimo in quella zona, cerco di liberarmi dimenandomi, ma senza successo. È un uomo molto più grosso di me, non riesco a vedere il suo viso perché coperto da un passamontagna nero. Ci riprovo di nuovo ma lui mi stringe ancora più forte e dopo non vedo più niente, mi mette un fazzoletto bagnato sulla faccia, forse imbevuto in qualche anestetico e svengo.

Circa un'oretta dopo

Mi sveglio con la testa dolorante, un po' stordita senza ricordare granché di quello che è successo. Cerco di muovere le mani per toccarmi la testa, ma senza successo, ho le mani legate con una corda così come i piedi. Mi guardo intorno cercando di capire dove mi trovo. Sono per terra contro un muro, in un ripostiglio sotterraneo, di fronte a me c'è una scala in legno, a destra degli scaffali con dei libri e dall'altro lato dei barili pieni di non so cosa e non voglio saperlo. Mi rigiro per trovare una posizione comoda in cui stare, ma non riesco a trovarla, ho le mani e i piedi che mi fanno male, non riesco a capire chi mi possa aver fatto questo e perché, non ho mai fatto del male a nessuno, non ne sarei capace, essendo una serpents ho assistito a molte risse, ho dei nemici come i Goughlis, la gang rivale, ma questi sono principalmente problemi di Jug che è il capo, anche se a rischio o in pericolo lo siamo tutti noi componenti, ma non credevo mi potesse mai capitare una cosa del genere.
Tra tutti questi pensieri che mi frullano nella testa, ce né uno fisso, che continua a passarmi per la mente e come potrebbe essere il contrario. Sto pensando a lei, alla mia rossa, a come oggi mi ha fatto passare il giorno più bello che io avessi mai passato a scuola, al fatto che mi manca terribilmente, mi manca il suo sorriso, le sue labbra, il suo inconfondibile profumo di ciliegia, mi manca vederla ridere, vederla sorridere e arrossire ogni qual volta le faccio un complimento. Non so quanto tempo sia passato o da quanto io sia qui, suppongo qualche ora, e anche se l'ho vista poco tempo prima, mi manca, la amo troppo e in questi momenti non posso non pensarla. Mi starà aspettando credendo che ci stia mettendo di più quando invece non tornerò. Cosa farà quando non mi vedrà tornare? Si preoccuperà e mi verrà a cercare? O magari si è già stancata di me, in fondo sono solo una stupida Serpents che combina sempre guai, forse ha finto per tutto il tempo di amarmi, mi ha solo usata per il suo piacere, ma in realtà non mi ha mai amata.
Ma Toni cosa vai a pensare!? Sei seria!? dico tra me e me, Cheryl ti ama davvero, non ti farebbe mai una cosa del genere. Vorrei tirarmi uno schiaffo ma non posso ho le mani legate. Allora stanca con dolori ovunque, scomoda sul pavimento, mi accascio per terra e mi addormento.
Mi sveglio di soprassalto colpita da qualcuno che mi tira una sberla, apro gli occhi cercando di mettere a fuoco, piano piano metto a fuoco e mi viene un colpo. Mi ritrovo davanti quella bastarda di Penny Peabody, una sporca ex Serpents che ha fatto del male a Jughead, ci ha traditi con i Goughilis e per questo gliela abbiamo fatta pagare.
Penny: Ah ti sei svegliata stupida ragazzina.
Toni: Io non sono stupida, che vuoi da me? Liberami immediatamente.
Penny: Finché il tuo caro amico Jughead non mi pagherà per ciò ho fatto per lui ed FP tu rimmarai qui.
Toni: Non ci sperare che io rimanga qui, mi verranno sicuramente a cercare, i Serpents mi verranno a cercare, i miei amici mi verranno a cercare, la mia ragazza, Cheryl mi verrà a cercare.
Dico urlando con tutto il fiato che ho in corpo.
Penny: ah interessante tu e la Blossom state insieme, buono a sapersi così se il tuo amico non farà ciò che voglio, la tua ragazza finirà male.
Toni: Non ti azzardare a torcerle neanche un capello, sennò giuro che quando mi libereranno ti ucciderò con le mie stesse mani.
Penny: Ma non farmi ridere, sei solo una stupida ragazzina non riusciresti neanche a toccarmi, anche perché i Goughilis mi potreggono, ho sempre una scorta di uomini ben armati che mi seguono, quindi non ci sperare.
Toni: Stai pure tranquilla che spinta dalla rabbia sono capace di fare qualunque cosa.
Penny: Me lo immagino, ma non riusciresti comunque a toccarmi e adesso stai ferma e zitta, ho delle cose da sbrigare, ritorno più tardi.
La guardo andarsene con lo sguardo incavolato, dentro ho un fuoco che arde talmente sono arrabbiata e agitata, quella donna non la passerà liscia, ci prova solo a toccare Cher, la mia rossa e ha finito di esistere.

You're Sensational~ChoniWhere stories live. Discover now