Capitolo 27 - Ospedale

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Cheryl

Non ricordo bene quanto sia successo poco prima, ho un mal di testa terribile e un dolore allucinante alla schiena.
Mi trovo sua una barella al pronto soccorso con intorno non so quanti dottori, infermieri che mi spingono freneticamente senza smettere di urlare qualcosa, però adesso che ci penso meglio, so cosa è accaduto, e credo che mi stiano portando in sala operatoria.

Ero al White Wyrm con Toni e gli altri, al tavolo in quel momento eravamo rimaste solo io e lei, quando accadde tutto in pochi minuti, secondi.
Un uomo con indosso un passa montagna nero entra nel locale, in mano aveva una pistola che puntò dritto contro la mia TT, dice qualcosa, io, d'istinto, mi fiondo su di lei proteggendola con il mio corpo, poi sento degli spari e i progliettili dell'arma che mi penetrano nella schiena. Mi acascio per terra, anzi tra le sue braccia, lei piange disperata pregandomi di non morire, rimanendo al suo fianco, io le rispondo sofferente, dopo arriva l'ambulanza che mi porta via e lì non capisco granché, c'è troppo casino.

Per non pensare più a niente, per non rivivere più quella scena bruttissima, chiudo gli occhi facendo fare ai dottori il loro lavoro, sperando che mi salvino la vita, ma se così non fosse, sono contenta, dopo tutto, della vita che ho vissuto, di aver conosciuto Toni, la ragazza che mi ha resa felice, che mi ha fatto passare i momenti più belli della mia esistenza, che mi ha capita come solo, forse, mio fratello riusciva a fare, che mi ha accettata, che mi ha amata per quello che sono, prendendosi cura di me e proteggiondomi, per questo se le cose dovrebbero andare storte, sono orgogliosa di morire per aver salvato la persona più importante che avessi al mondo.
Dopo non so quanto tempo, mi risveglio su un letto, in una stanza di ospedale, grigia e monotona, con un'odore nauseante di disinfettante. Questo vuol dire che sono viva, nonostante abbia dolori che mi pervadono ovunque. Mi guardo intorno per vedere se nella stanza sono sola, ed è così, non c'è nessun'altro oltre me. Sicuramente non potrò avere visite per un pò, dovrò riposare, per riprendermi il prima possibile, ma ho bisogno di vedere Toni, voglio sapere come sta, come si sente, cosa prova, anche se quella che sta peggio tra le due sono io, ma di me non mi interessa, e può sembrare stupido ma in questo momento mi importa solo di lei.

Toni

Entro all'ingresso chiedendo a chiunque mi capiti davanti di Cheryl, senza preoccuparmi del fatto che molti di loro sono solo dei pazienti e non dottori, quindi non ne sanno niente.
Nel frattempo, i ragazzi mi hanno raggiunto facendomi tranquillizzare e sedere su una sedia lì vicino. Seduta, tremo agitandomi senza smettere di muovere ogni parte del mio corpo.
Betty: Toni, tranquilla, sarà sicuramente in sala operatoria o forse ha addirittura già finito, ed è in una delle tante stanze, a riposarsi dopo l'operazione subita.
Toni: Si Betty, può darsi, ma finché non lo saprò, non ne sarò sicura, non mi tranquilizzeró.
Veronica: Va bene, adesso andiamo a chiedere a qualcuno, e se non mi risponde adeguatamente, giuro che gliela faccio pagare.
Betty: Ronnie calmati, è meglio che vada io a chiedere, non vorrei far fare a qualcuno una brutta fine, Toni dai vieni con me.
Dice girandosi nella mia direzione. Io la guardo speranzosa alzandomi e seguendola. Camminiamo per un corridoio dritto, finché non vediamo un dottore appoggiato ad un muro che guarda dei referti.
Betty: Mi scusi, dottor, dottor Clarke, ci potrebbe dare notizie su una certa signorina Cheryl Blossom?
Dottor Clarke: Aspetti che do' un'occhiata al registro dei pazienti.
Si gira e su un bancone lì di fianco, prende un librone enorme, pieno di nomi. Lo apre e con il dito scorre verso il basso, fino a quando si ferma guardandoci negli occhi.
Dottor Clarke: La signorina Blossom ha appena subito un'operazione da arma da fuoco, è uscita poco fa.
Betty: può per caso dirci in quale stanza si trova?
Dottor Clarke: Mi spiace, ma solo i parenti possono entrare.
Betty: Io sono sua cugina.
Dottor Clarke: Beh, in questo caso può andare, camera 117, ma lei deve rimanere qui.
Dice indicandomi, mi prende una sensazione di rabbia, mista a tristezza, stavo per urlargli contro, ma Betty se n'è accorge, e mi poggia la mano sulla spalla, calmandomi.
Betty: La prego dottore, la faccia venire con me, è la fidanzata, ha bisogno di vederla.
Dottor Clarke: E va bene mi avete convinto, ma fate in fretta.
Toni: Certo dottore.
Dico con soddisfazione, prendendo Betty per un braccio, tirandola, in modo da arrivare in camera di Cheryl al più presto. Ripercorriamo nuovamente un corridoio interamente dritto, scorrendo con gli occhi i numeri delle stanze sui lati.
Camera 117, eccola, è quella in fondo al corridoio. Più mi avvicinò e più il cuore batte forte, le pulsazioni aumentano ed iniziò a tremare leggermente. Arriviamo davanti alla porta e mi giro verso Betty per cercare sostegno morale.
Betty: Dai Toni, ce la puoi fare, io aspetto qui fuori, in modo da lasciarvi la vostra privacy.
Toni: Grazie Betty, davvero, e non solo a te ma anche a Ronnie e ai ragazzi, siete fantastici.
Betty: Gli amici servono a questo Toni, adesso entra e vai a vedere come sta la tua Cheryl.
Ci abbracciamo dopodiché entro nella stanza, facendo meno rumore possibile.
Appena varco la porta, mi assale una sensazione strana, da un lato provo tristezza a vederla lì inerme, su quel letto di ospedale, dall'altro sono felice di poterla finalmente vedere.
Mi avvicino sempre molto lentamente, ha gli occhi chiusi, credo stia riposando, ha le flebo attaccate alle mani e indossa il solito pigiama bianco-grigio tipico da ospedale.
Mi siedo sulla sedia che si trova lì accanto, l'avvicino leggermente in modo da poterla toccare.
Molto delicatamente le prendo la mano, continuando a guardarla, nonostante sia in queste condizioni è perfetta lo stesso, con i suoi capelli rossi che le accarezzano il volto e quel rossetto rosso fuoco che non si fa mai mancare.
Ad un certo punto la vedo aprire gli occhi, credo si stia svegliando. Appena li apre, si guarda intorno, gira il viso verso di me e i nostri occhi si incontrano, lei sorride e io pure.
Cheryl: Toni.
Toni: Ehy principessa.
Cheryl: Finalmente sei arrivata, mi mancavi.
Toni: Mi sei mancata anche tu e non sapere come stessi mi stava distruggendo.
Cheryl: Io sto bene, ho solo qualche dolore qua e la, ma sto benone.
Toni: Davvero Cher!? Sei stata sparata alla schiena, non devi fingere con me.
Cheryl: Davvero TT, io sto bene, tu piuttosto, come stai?
Toni: Adesso che ti ho visto, bene, grazie per avermi salvato la vita, ma non farlo mai più, la paura di perderti mi ha terrorizzata, senza di te non saprei come fare.
Cheryl: Oh TT, io per te, lo farei mille altre volte ancora, perché quella che non c'è la farebbe senza l'altra, sono io.
Toni: Ti amo, Cher.
Cheryl: Ti amo anch'io, TT.
Ci guardiamo sorridendo, vorrei tanto baciarla ma ho paura di farle male. Però non resisto, è più forte di me, allora mi allungo verso di lei e delicatamente appoggio le mie labbra sulle sue.
Cheryl: Finalmente, ce l'hai fatta.
Toni: Cosa!?
Cheryl: A darmi un bacio, stupidina, è da quando sei entrata che lo desideravo.
Toni: Anch'io ma non volevo farti male.
Cheryl: Tu sei la miglior medicina che ho per poter guarire.
A questa affermazione sorrido, poi mi fa cenno di sdragliarmi accanto a lei, io non ci penso due volte.
Lei si sposta piano verso il lato sinistro, io sempre delicatamente, mi sistemo sul lato opposto, sdragloandomi, circondendole con le braccia, le spalle e lei immediatamente poggia la testa sul mio petto. Le accarezzo i capelli dolcemente, lasciandole ogni tanto dei piccoli baci sulla testa. Mi mancava terribilmente averla così vicina dopo quello che è purtroppo successo questa sera, al momento è l'unica persona al mondo che mi renda felice.

You're Sensational~ChoniWhere stories live. Discover now