Capitolo 28 - Riabilitazione

1.1K 36 5
                                    

Cheryl

Una settimana dopo

Dopo una settimana, mi dimettono, non ce la facevo più a stare lì dentro, rinchiusa in quelle quattro mura, senza poter uscire, vedere il cielo respirando aria pulita.
Toni è venuta a trovarmi tutti i santi giorni, e due sere è adirittura rimasta a dormire con me, nonostante i dottori gliel'avessero vietato, poi ogni tanto sono anche passati i miei amici a trovarmi, Veronica, Archie, Jughead con mia cugina, Kevin, Josie e perfino Reggie, un mio compagno di classe con cui non parlo mai e che sopporto a malapena, poi pure Fangs e Sweet Pea, i due Serpents amici di Toni.
In questo momento, sono in bagno a vestirmi, togliendomi questo odioso pigiama di dosso, TT invece sta sistemando le mie cose in un borsone. Esco e in modo molto lento, visto i dolori che ho ancora alla schiena, mi dirigo verso l'attaccapanni vicino alla porta, dove c'è la mia giacca rossa dei Serpents.
Toni: Cher, ce la fai? Se non ci riesci ti aiuto io.
Cheryl: No, no tranquilla TT, ce la dovrei fare.
Sotto il suo sguardo attento, cammino piano verso il mio obbiettivo, e anche se ci metto un sacco di tempo, a parer mio, ce la faccio. Però non riesco a mattrerla, se muovo le braccia all'indietro, facendo forza di conseguenza sulla schiena, mi pervade un dolore lancinante che parte dal basso, percorre interamente la colonna vertebrale fino ad arrivare all'estremità del collo. 
Lei se ne accorge, con un scatto velocissimo, arriva di fronte a me, con delicatezza prende tra le mani l'indumento, e me lo fa indossare.
Toni: Amore, ti ho già detto che io sono qui, in qualsiasi momento, se hai bisogno basta solo fare un cenno.
Cheryl: Lo so, grazie davvero TT.
La guardo negli occhi sorridendo, lei fa lo stesso, poi come se mi avesse letto nel pensiero, si avvicina, e mi lascia un dolce bacio sulle labbra.
Ci stacchiamo, mi prende per mano mentre nell'altra tiene la borsa.
Toni: Allora se non hai dimenticato niente, possiamo andare.
Cheryl: Certo, andiamo, non vedo l'ora di uscire per poter respirare un pò di aria pulita e non sentire più quest'odore a dir poco nauseante di disinfettante.
Detto ciò camminiamo verso la porta di quella che è stata la mia camera in questi giorni ed usciamo.
Ci fermiamo all'ingresso, devo firmare dei documenti prima di andermene definitivamente.
Toni: mentre tu firmi tutti i fogli, io vado a portare questo in macchina.
Dice indicando ciò che porta in mano.
Cheryl: va bene, TT.
Toni: quando hai finito, aspettami qui.
Annuisco lascondole un rapido bacio a stampo.
In pochissimo tempo, termino di firmare e TT è di ritorno, giusto in tempo, viene verso di me e mano nella mano ci avviamo all'uscita.
Appena esco inizio a sorridere come se non ci fosse un domani, dopo sette lunghi giorni rinchiusa in quel posto, posso respirare di nuovo, vedere il cielo, ammirare il sole splendere, gli alberi, i fiori, insomma semplicemente la mia adorata città, Riverdale.
Toni: Per oggi, amore, dovrai riposare, quindi farò tutto io, tu dovrai solo rilassarti e stare tranquilla, capito!?
Cheryl: Capito, TT.
Appoggio la mia testa sulla sua spalla, lei me la cinge con il suo braccio e con l'altra mano mi accarezza i capelli, rimaniamo in questa posizione per tutto il tragitto.
Toni: In questi giorni mi è mancato averti accanto, anche se ero sempre in ospedale.
Cheryl: A me è mancato poter uscire, respirare aria fresca, poter fare quello che voglio senza che la mia giornata sia dettata da orari e visite, poter seguire la nostra routine di tutti i giorni, e poterti stare vicino, nonostante appunto tu fossi sempre con me, in quelle quattro mura.
Toni: A me è mancato averti intorno per casa, dormire con te, svegliarmi e trovarti lì di fianco.
Cheryl: Ma per fortuna, è finito tutto e ora siamo insieme, come prima.
Toni: Eh si, comunque casa tua, che ormai è anche mia, fa paura di notte, se si è da soli, infatti sono andata a stare nel SouthSide da Jughead per qualche giorno, io senza di te, in quella casa non ci starò mai più.
Dice con sguardo impaurito, io scoppio a ridere, l'espressione che ha in questo momento, sul volto, è troppo divertente.
Cheryl: Non ti facevo così paurosa.
Toni: Io non sono paurosa, è solo che quella casa è enorme, ed è inquietante viverci da soli, ci sono dei rumori strani.
Continuo a ridere, non riesco a smettere, è più forte di me.
Toni: smettila di ridere, dai.
Cheryl: Non ce la faccio.
Scoppia a ridere pure lei, credo di averla contagiata.
Nel frattempo siamo arrivate alla macchina, mi apre la portiera aiutandomi ad entrare facendo molta attenzione. Poi si siede al posto del guidatore mettendo in moto.
Finalmente torno a casa, torno alla vita normale, anche se dovrò fare qualcosa per la mia schiena, visto che non si è del tutto ripresa, ma sono sicura di potercela fare benissimo con la ragazza dai capelli rosa seduta qui di fianco. Penso questa cosa e la guardo sorridendo.
Toni: Perché sorridi?
Cheryl: perché sono felice.
Toni: È bello vederti così, lo sai!?
Cheryl: ora che lo hai detto si.
Ci guardiamo per un'istante complici, continuando a sorridere.
In cinque minuti più o meno arriviamo, scendo ovviamente aiutata da lei, entriamo in casa e mi sento a mio agio, ritornare qui, nonostante mi ricordi la scomparsa di mio fratello e i momenti più brutti passati con i miei genitori, mi fa sentire protetta, perché casa è pur sempre casa, e poi se c'è TT, non posso che essere felice.
Intanto siamo salite il camera, mi stendo sul letto con cautela, lei sistema le mie cose.
Toni: Cher, vado a preparare da mangiare, tu stai pure qui, guarda la tv se ti va, al resto ci penso io.
Cheryl: Sei la mia infermiera personale.
Toni: Ovvio, mi prenderò io cura di te.
Sorrido nel sentire certe parole, nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere, forse perché nessuno mi ha mai amata come fa lei, e di questo ne sarò grata in eterno, averla trovata è la cosa più bella che potesse capitarmi.
Cheryl: TT, aspetta.
Toni: Che c'è, Cher?
Cheryl: Hai dimenticato qualcosa.
Si guarda intorno senza capire molto, con la paura di non aver fatto qualcosa di importante. Allora per farglielo capire, mi indico la bocca con occhi supplichevoli.
Toni: Ah, giusto, mi ero scordata come fosse averti intorno.
Mi viene incontro, avvicinandosi al letto, si china leggermente, poggia le mani sui miei fianchi, e mi da un dolce bacio sulle labbra.
Cheryl: Ecco brava, allora abituati nuovamente alla mia presenza, ora puoi andare.
Toni: ma come!? "Ora puoi andare", prima mi usi per il tuo piacere e poi mi mandi via così freddamente!?
Adoro farla arrabbiare, il modo con cui dice le cose, l'espressione che assume in questi momenti è stupendo. Però non mi piace essere troppo cattiva con lei, infondo non voglio che se ne vada, quindi la prendo per i fianchi facendola rotolare al lato opposto del letto ed inizio a baciarla in modo molto passionale, lei ricambia compiaciuta. Dopo qualche minuto ci stacchiamo per riprendere fiato.
Toni: Va bene, mi sa che mangeremo più tardi.
Cheryl: Per me va benissimo, ho bisogno di coccole.
Toni: Allora vieni qui, che ti coccolo io, ma dimmi se ti faccio male alla schiena.
Cheryl: Tu, non potresti mai farmi del male.
Sorrido e mi fiondo, letteralmente, tra le sue braccia, mi accocolo con la testa sul suo petto.
Inizia a baciarmi la testa accarezzandomi con dolcezza.
Stare nuovamente qui con lei, in questo letto, a casa, mi fa sentire bene, tanto bene, queste emozioni non le provavo da un sacco di tempo, anzi forse non le ho neanche mai provate, ed è per questo che molte volte mi sento strana, ho paura di dire o fare qualcosa di sbagliato, combinare dei guai, di farle del male per colpa del mio carattere e del mio modo di fare, perché per esperienza, non ho avuto molta fortuna con le persone, tutti mi credono fredda, stronza e senza cuore, ma non è così. Con lei mi sento me stessa, lei riesce a vedere la vera me, per questo ho tanta paura di mostrarle la me con gli altri, anche se non sono più in quel modo, sono migliorata, cambiata, grazie a lei e adesso ho un rapporto migliore con le altre persone, ma ho comunque paura che un giorno possa tornare come prima allontandola, ma farò comunque il possibile per non far accadere ciò, lei è troppo importante per poterla lasciar andare via.
Per istinto, persa tra questi pensieri, le dico una cosa, così molto spontaneamente.
Cheryl: Ti amo, TT.
Toni: Ti amo anch'io principessa, perché l'hai detto di punto in bianco?
Cheryl: Non lo so, così, avevo bisogno di dirtelo, di ricordartelo.
Toni: Anche se mi piace sentirmelo dire, non c'è bisogno, so benissimo ciò che provi per me.
Alzo la testa incrociando il suo sguardo con il mio, le sorrido dandole un bacio. Ci stacchiamo e con la testa nuovamente appoggiata al suo petto chiudo gli occhi, cullata dal rumore dei battiti del suo cuore.

You're Sensational~ChoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora