Capitolo 24

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Bussai alla porta di Marta, anche se sapevo che fosse già sveglia.

– Avanti. – mormorò lei.

– Buongiorno. – le sorrisi impacciata, portando il vassoio con la colazione coi fiocchi che le avevo preparato.

– Se pensi che i biscotti fatti da te sistemino le cose fra noi, sbagli. – disse lei cercando di fare la dura, ma vidi i suoi occhi che si illuminarono quando entrai in camera sua.

– Lo so, infatti accompagnerò il tutto con un discorso serio di scuse, e un regalo. – le dissi, sedendomi sul letto accanto a lei. Marta addentò subito un biscotto, e chiuse gli occhi gustandoseli per bene.

– Hai messo la marmellata di ciliegie. – constatò felice, visto che quella era la sua preferita. Io le sorrisi e presi un bel respiro prima di cominciare a parlare.

– Marta, ti voglio bene. Te dico sempre e non smetterò mai di ripetertelo. So che le parole non hanno molto valore, infatti mi comporterò in modo tale da dimostrartelo per davvero. Forse in questo periodo tu hai pensato il contrario a causa del mio carattere particolare. – ridacchiai, e lei annuì quasi impercettibilmente.

– È vero, ho fatto la guerra a un tuo amico, oltre tutto in casa nostra, di fronte a te. Non avrei dovuto farlo, sarei dovuta essere una buona padrona di casa, ma sai anche tu che lui non si sia fatto problemi a rispondermi con la mia stessa arma. Adesso abbiamo un rapporto più civile, credo, ed è solo grazie a te. Mi hai fatta ragionare, come al solito, e mi ci hai fatto vedere chiaro. Anche le parole che mi hai detto ieri... le ho analizzate a fondo e ho riflettuto. Non voglio giustificarmi, so di essermi comportata da vera stronza, ma credimi... lo sono stata perché credevo di agire per il tuo bene. Ho cercato di metterti in guardia da Tommaso perché vedo che ti ha cambiata, e su questo non puoi dire una parola, perché è così. Come tu, dall'esterno, vedi come sono oppressiva a volte, io vedo che tu stai cambiando. Io accetto questo lato di me che tu dipingi come essere insensibile, ma tu devi accettare di star cambiando. – cercai di farle capire che entrambe avessimo torto, ed entrambe ragione. Lei non disse niente, ma vedevo che nella sua testa stesse rielaborando le mie parole mentre mangiava i biscotti.

– Quindi... credo dovremmo fare un passo indietro, tutte e due. – le dissi, e lei mi guardò interessata.

– Ti do la possibilità di farmi conoscere Tommaso, per bene. Invitalo a cena domani sera ed io smetterò di parlare male di lui e della vostra relazione. A patto che tu, però, ti ritagli un po' di tempo per te e le tue maschere d'argilla, per lo studio, e per me, le nostre serie tv, le feste, e le corse al parco con Spettro. Che te ne pare? – quella proposta l'avevo fabbricata durante la notte, in cui non ero riuscita a dormire.

– Beh... direi che si può fare. – disse lei semplicemente, rimanendo seria.

Io la guardai con un'espressione delusa, e poi lei scoppiò a ridere. Sentire la sua risata mi fece tornare a respirare. Le diedi un colpetto in testa per lo scherzo che aveva provato a farmi e poi addentai un biscotto.

– Hai ragione, su tutto. Apprezzo lo sforzo che stai facendo, vedrai che Tommaso ti piacerà. – sorrise contenta. Io ricambiai e l'abbracciai forte.

– Oh, e qual era il regalo di cui mi hai parlato prima? – mi chiese, con fare da bambina.

– Ho chiamato Davide Bianchi. Mi ha confermato che a breve potremmo farci fare un po' di foto per far pubblicità a... - sospesi la frase, per creare su suspence.

– A? – chiese impaziente.

– Fendi! – esclamai alzando le braccia.

– Stai scherzando! – urlò lei, coprendosi la bocca con la mano, sconvolta.

Odi et amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora