Capitolo 27

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Stavo frugando nell'armadio, per l'ennesima volta in quel mese, cercando qualcosa di elegante che non avessi già messo.
Non ero diventata una barbie perfettina, ma capivo che non potevo indossare lo stesso vestito che avevo già messo ad un'altra festa. Anche solo per il fatto che sarei stata indubbiamente fotografata, e che tutto poi si sarebbe divulgato su internet.

– Che ne dici di quello? – Marta era seduta sul mio letto, e mi indicò un vestito argentato accantonato in angolo dell'armadio. Lo tirai fuori e lo osservai meglio: non era per niente male, era aderente ma delicato, con il collo alto.

– Direi che è perfetto. – disse Marta sicura.
Io annuii e poi mi guardai allo specchio. Mi tirai i capelli su con la mano, per vedere come potevo acconciarli.

– Oddio! Con il collo alto del vestito ci starebbe benissimo uno chignon! – Marta esclamò, contenta di avere avuto quell'illuminazione.

– Mmh, brava. Davide potrebbe farti entrare nel suo staff. – dissi ridacchiando.

– È una festa importante, questa? – mi chiese lei, curiosa.

– Più o meno. Non è poi così formale, ma ci saranno dei personaggi importanti a cui Davide mi vuole presentare. – feci spallucce, mentre sceglievo le scarpe.

– Ah, menomale. Allora non mi perderò granché. – rise lei. L'avevo invitata, ma mi aveva detto che si era già organizzata con Tommaso per quella sera.

– Ci sarà anche Marco? – mi chiese ancora.

– Credo proprio di sì. – risposi, mentre mi infilavo il vestito.

Vidi Marta che si mise a gambe incrociate sul letto, come se si volesse mettere comoda per iniziare una conversazione importante. Io mi sedetti alla specchiera ed iniziai raccogliermi i capelli nello chignon. Avevo la fronte corrugata e la lingua fra i denti: quando pettinavo una ciocca, dall'altro lato ricompariva qualche bozzo. Sbuffai e desiderai che Aurora si materializzasse in quel momento. Ma non avrei dovuto lamentarmi in realtà, visto che ero stata io stessa a rifiutare di nuovo l'aiuto di Davide e del suo staff.

– Sei agitata? – mi chiese Marta ad un tratto. Ecco, aveva appena aperto la conversazione seria che temevo.

– No, perché? – chiesi confusa, mentre sistemavo i ciuffi di davanti con la lacca.

– Beh, è la tua prima apparizione con il tuo vero ragazzo. – disse lei.

– E quindi? – misi le forcine nei punti critici ma cercai di nasconderle tra i capelli.

– Non hai paura di come potrà reagire la gente? Di sicuro ci rimarranno tutti male quando scopriranno che tra te e Marco non ci sia nulla. – disse lei come se fosse ovvio. Mi girai verso di lei, sospirando.

– Ne ho parlato con Davide, e anche con Andrea. Non lo porto con me alla festa per fare una dichiarazione di fidanzamento, ma solo perché è una delle pochissime sere che Andrea non deve passare in ospedale. Non lo bacerò davanti ai paparazzi, non gli terrò la mano. Non voglio esporlo agli occhi di tutti come se fosse il mio nuovo cagnolino, e lui questo lo sa. Non gli importa se non ci mangeremo la faccia tutto il tempo, ed è contento di conoscere un po' più di me e del mio mondo. – cercai di farle capire quali fossero le mie vere intenzioni.

– E Davide che ne pensa? Come andrà a finire la faccenda con Marco? – mi chiese lei preoccupata. Era come se non volesse che la storia tra me e il suo amico si rivelasse per quel che era, cioè una bugia.

– Davide ha detto che la presenza di Andrea non sarà un problema. Primo, perché io e Marco abbiamo sempre lasciato del mistero attorno alla questione. Secondo, perché io non so se voglio lavorare ancora con lui. La gente parlerà, e si farà delle domande, questo è sicuro. Ma non posso sacrificare la mia relazione con una persona come Andrea per del gossip inutile. Mi capisci? – le dissi, mentre le avevo dato di nuovo le spalle per truccarmi.

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