Capitolo 6

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Avevo vinto la gara, mio padre non poteva vietarmi di uscire. Stefano mi venne a prendere subito dopo cena. Mia madre pensava che me lo fossi meritato anche se non era mai del tutto contenta quando uscivo con Stefano, il mio amico non piaceva ai miei genitori, non lo ritenevano degno di me, troppo frivolo e perdi giorno per uno con il mio talento. Ma a me andava così. Quella domenica poi dovevo rifarmi dalla precedente, era la seconda settimana di astinenza e la masturbazione non mi aveva di certo cancellato la voglia. Avevo bisogno di una ragazza, se non di più, per quella serata.

Stefano mi portò ad una festa questa volta, era a casa di sua cugina Giada, detta da me la "Super Tettona", con almeno una quinta abbondante di reggiseno e un sedere bello sodo. Ero stato a letto con lei due volte ed era stato un piacere, lungo e intenso visto che avevo tanta roba su cui fare cadere mani e lingua. Lei poi era come me, uno spirito libero, non voleva legami, solo tanto sesso.

Abitava su una villa a due piani, sua madre era un chirurgo e suo padre un diagnosta e quella sera erano in viaggio per lavoro. La casa era gremita di gente, tante ragazze dagli abiti che non nascondevano le loro grazie e un po' meno ragazzi, di cui ammettiamolo, meno della metà sarebbe stata in grado di confrontarsi con me in quanto sex appeal. Avevo buone chance anche con più di una.

La musica era assordante, tutta di genere house o rimasterizzata e c'erano damigiane di alcolici. Dopo il primo bicchiere andai a salutare Giada. Sempre avvenente e con un abitino aderente che sottolineava tutte le sue qualità.

-Ciao Lorenzo! E' da un po' che non ci vediamo!- mi salutò cordialmente con un gran sorriso e, con gli occhi che mi spogliavano, si avvicinò a me -Ti aspetto tra dieci minuti in camera mia, sai dov'è- mi disse a bassa voce all'orecchio. Anche la sua voce trasudava voglia. Poi si allontanò. Ero già in tiro. Bevvi ancora qualche sorso di birra e salii le scale. Le ragazze mi guardavano tutte con occhi languidi e i miei rispondevano " dopo sono pronto per tutte".

Vicino alla camera non incontrai nessuno. Stefano sapeva che mi sbattevo sua cugina, la prima volta che lo feci mi disse persino che se non fosse stata sua parente qualche botta gliel' avrebbe data anche lui.

Entrai nella stanza, sembrava quella della brava studentessa intelligente e candida, ma io sapevo che dentro un cassetto nascosto teneva preservativi e completini sexy. Me lo aveva mostrato la seconda volta che lo avevamo fatto sempre in quella stanza. Mi sedetti sul letto e aspettai.

Giada arrivò qualche secondo dopo, chiuse la porta a chiave dietro di sé e mi ordinò di rimanere fermo dov'ero. Si spogliò tutta. Non mi diede nemmeno la soddisfazione di vedere la sua lingerie di pelle, sapevo che adorava la pelle. Quella sera voleva andare subito al sodo, infatti i preservativi non erano nascosti, ma dentro il cassetto della scrivania. Ne prese uno e venne verso di me. Mi fece segno con il dito davanti alla bocca di fare silenzio. Io ero talmente eccitato che le obbedii a macchinetta. Mi sfilò rapidamente i pantaloni, si vedeva che era esperta ormai e lo prese in bocca. Già i miei sensi andarono nel paese delle meraviglie. Giada si muoveva come una degna pornostar. Andò avanti così per un tempo interminabile in cui io mi sdraiai per godermi meglio il momento. Poi tolse la bocca, mi salì sul petto e mi tolse anche la maglietta.

-Sempre tanti muscoli! Ma ancora più sexy. Non ti bastano i preliminari, tu vuoi di più- aveva una voce così sensuale che mi eccitò ancora di più. Mi infilò il preservativo, era stata brava, ne aveva scelto uno ben sottile e lubrificato come piaceva a me. E iniziò a cavalcarmi mentre io mi divertivo a giocare con il suo seno.

Ma proprio quando pensavo che stesse andando tutto bene, sia io che Giada notammo una cosa che non sapevo spiegarmi. Non stavo avendo l'eiaculazione. Andavamo avanti da almeno mezz'ora e io non mi sentivo neanche lontanamente vicino. Eppure mi stavo divertendo. Mi misi bruscamente io al comando e iniziai a spingere più rapidamente. Giada godeva a tal punto che tratteneva a stento i gemiti. Ma io mi stavo agitando e spaventando, perché non stavo venendo nonostante la forte eccitazione che provavo? Giada venne senza di me e perse i sensi per qualche secondo in cui io ne approfittai per togliere rapidamente il preservativo e buttarlo via.

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