Capitolo 17

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A casa non salutai nessuno, corsi in bagno a fare una doccia. L'acqua. Il getto dell'acqua sul mio corpo. Il solo sfiorarmi la pelle con il bagnoschiuma mi riportava la mente ad Anna. Il suo corpo bagnato schiacciato contro il mio in mare, la sua bocca, le sue curve, la sua pelle. Ogni mia parte percepiva ancora la sua, la mia mente tentava di portare il corpo alla realtà. La volevo con me e solo il pensiero mi fece eccitare. La volevo. Non avevo mai desiderato così tanto una ragazza. Di solito una scopata e via, ora non mi bastava, non mi bastavano dei baci e degli abbracci un giorno solo, desideravo Anna sempre. Iniziai a farmi una sega sotto la doccia e il pensiero di Anna in costume da bagno e bagnata mi fece venire in meno di cinque minuti. Uscii dalla doccia sentendomi stanco fisicamente, ma Anna era nei miei pensieri e solo il suo ricordo mi bastava per reggermi in piedi.

Mia mamma bussò alla porta, non mi vedeva uscire.

-Tutto bene?- era preoccupata.

-Si, tutto bene- la rassicurai.

Mi vestii in fretta, avevo un po di fame. Raggiunsi la mia famiglia in cucina. Si zittirono tutti quando mi videro, solo i loro occhi parlavano. Volevano sapere com'era andata. La tavola era già stata imbandita, in silenzio riempii il piatto. Ma tre paia di occhi che mi osservavano fissi, mi mettevano in imbarazzo, tanto che feci cadere la forchetta per terra e mio padre si premunì di raccogliermela in fretta.

-Cos'hai fatto oggi?- mi chiese mia madre -Sei abbronzato e nella cesta vicino alla lavatrice ho visto un costume da bagno nuovo e delle infradito, c'era della sabbia-.

-Sono andato a Jesolo- risposi.

-Sai che se domani avrai delle scottature, farai fatica ad allenarti?- non capivo se mio padre fosse infastidito o semplicemente curioso.

-Non ho preso la solana, sono rimasto solo poche ore a prendere il sole- mi difesi.

-Con chi eri?- mia sorella voleva i dettagli succulenti.

-Dei miei amici- il mio viso stava ribollendo. Effetto baci di Anna.

-Maschi?-.

-Anche-.

-C'era la ragazza che guardavi su facebook e sei riuscito a baciarla, motivo per cui sei rosso- cazzo! Mia sorella era il mio paparazzo!

-Sono rosso per il sole- balla colossale.

-Una ragazza! E' una cosa seria?- ci si metteva anche mia madre.

-Scusate devo andare in bagno- e scappai in bagno. Più mi facevano domande su Anna, più mi veniva voglia di lei. Lei che si infilava il vestito sculettando, lei che scendeva di corsa dal pullman per baciarmi, il nostro bacio in acqua, il nostro bacio lungo fino al tramonto. Mi bastarono due minuti di sega per venire di nuovo. Mai successo in vita mia. Anna si preoccupava di conservare il primato di essere l'unica a non avermela mai data, ma in realtà ne stava superando di primati!

Tornai in cucina più fuso di prima, con meno voglia di rispondere alle domande.

-E ti sei fatto una sega- Cazzo! Ma ce lo avevo scritto in faccia? A mia sorella non sfuggiva niente!

-Francesca!- la richiamò mia madre, ma in realtà stavano ridendo tutti, tranne me che ero stupito della reazione della mia famiglia.

-Questa ragazza voglio proprio conoscerla. Anzi penso di aver anche intuito chi è- disse mio padre ridendo -Anna Valenti, la tua compagna di squadra, dico bene?-. Era da anni che non lo vedevo ridere di me. Negli ultimi tempi sapeva solo rimproverarmi, ora sembrava persino dalla mia parte.

-Assolutamente no, non è il mio tipo- mentii.

-Ecco dove avevo già visto quella ragazza che stavi guardando tempo fa su Facebook, è la tua compagna di atletica- mia sorella aveva un'ottima memoria per il gossip.

Corri da meWhere stories live. Discover now