Capitolo 31

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Portai Anna a mangiare una pizza, potevamo concedercela per una volta e poi quella era un'occasione importante. Non badai alle intenzioni del resto della squadra, io pensavo solo a me. Volevo divertirmi con Anna. Samuele capì e seguì il resto della nazionale.

-Come mai lo zaino?- le chiesi quando mi raggiunse.

-Vedrai- mi rispose con sguardo malizioso.

Io non aggiunsi altro e la condussi in pizzeria.

Alcuni pensano che dal tipo di pizza che una donna sceglie, si capisce che donna sia. Anna scelse una particolare con dentro di tutto: prosciutto, salsiccia, funghi e patate fritte. Era una vera diavoletta, con ingredienti dal doppio senso porcello sulla pizza. In più era sempre affamata, consumava tanto durante il giorno, vero, però doveva avere anche un metabolismo con il turbo per digerire tutto quel cibo! Io ne presi una con salame piccante, il piccante faceva intendere la mia vena molesta.

-E' un caso che scegli sempre cibi con doppi sensi o lo fai apposta per provocarmi?- le chiesi appena la cameriera si allontanò da noi con le ordinazioni.

-Secondo te?- mi provocò. Quanto adoravo quando si comportava così?! Le sarei saltato addosso immediatamente, peccato che eravamo in un luogo pubblico.

-Sei una birbante che di facciata appare come la classica brava ragazza secchiona, ma in realtà sei affamata di sesso- mi diedi arie da esperto.

-Io? Una provocatrice sessuale? Se lo fossi davvero, sarei una prostituta- si offese.

-Solo con me ovviamente, tu adori provocarmi, ti diverti a vedermi eccitato-.

-Si, lo ammetto, è una piccola vittoria sulle tue continue provocazioni- . Cazzo! Bastavano quelle battute per farmelo balzare sull'attenti!

-Lo avevo capito- quanto avrei voluto sbatterla sopra al tavolo! –Dopo cosa vuoi fare?- cambio di argomento.

-Andiamo a fare una passeggiata vicino al bosco?- propose.

-Se vuoi hanno organizzato una serata in discoteca?- non mi allettava l'idea del bosco di notte.

-Di discoteche ce ne sono fin troppe dove abitiamo noi, il bosco, il contatto con la natura incontaminata invece non è uno spettacolo da tutti i giorni, tanto vale godercelo finché si può- vero, a lei non piacevano le discoteche.

-Va bene- accettai a denti stretti.

-Spero tu abbia portato i preservativi-.

Cosa???? La guardai a bocca aperta, era solo la mia immaginazione che giocava brutti scherzi o era la mia ragazza che era tutta in vena di porcellate al cubo? Ora capivo il motivo dello zaino.

-Che..?- balbettai.

-Hai con te i preservativi?- mi spiazzava il fatto che lei si dimostrasse così determinata e convinta delle sue idee, mi sorprendeva continuamente.

-Si qualcuno- ammisi, da quando ero con lei ne portavo sempre una scorta con me per ogni evenienza. Non sapevo se scoppiare di gioia per la sua idea folle o doverla declinare con la solita scopata in camera. Non mi era mai capitato di farlo all'aria aperta, in posti decisamente più sporchi si però. I bagni pubblici o le auto strette ora mi davano alla nausea al solo pensiero. Il bosco in confronto era natura, probabilmente anche più igienico dei bagni delle discoteche in cui l'odore dentro quei luoghi era il più delle volte nauseabondo. Solo che mi incuteva lo stesso timore, se ci fossero stati dei lupi o degli orsi? Solo quel pensiero me lo fece afflosciare.

Arrivarono le pizze. Anna quasi non aprì bocca, troppo concentrata a riempirsi lo stomaco. Io non dissi una parola perché assorto dal pensiero del sesso in bosco, mangiavo a macchinetta senza accorgermi di quello che stavo ingurgitando, tanto da non rendermi conto che il salame era talmente piccante da infiammarmi la gola.

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