Capitolo 35

300 7 0
                                    

Arrivai alla gara pieno di energia. Anna era bellissima come al solito, quando la vidi sentii una vibrazione percorrermi tutto il corpo. Ero ancora più carico. Ci scaldammo insieme, Samuele rimase vicino a noi per gli esercizi comuni. Ormai tutti erano venuti a conoscenza della mia relazione con Anna, per questo quel giorno non ci curammo tanto di nasconderla. Ma appena entrai in pista, non capii bene il perché, ebbi una sensazione strana. Un brutto presentimento. Giulia Gatto era presente e continuava a lanciare sguardi strani in direzione di Anna.

Quando Anna dovette recarsi in spogliatoio poco prima della sua partenza, io l' accompagnai personalmente e rimasi ad attenderla fuori dalla porta. Ero nervoso. Non mi ero mai curato prima di quali conseguenze potesse portare l'invidia di una donna. Ma non so spiegarmi come quel giorno ne ebbi paura. Giulia Gatto aveva uno sguardo assassino più del solito, le uniche stronze sempre uguali erano le mie compagne di squadra. Solo Asia non mi sembrava la stessa. Quella domenica la vidi avvicinarsi una volta a Giulia, fatto insolito, visto che non appartenevano alla stessa squadra e non le avevo mai viste parlare insieme. Asia non frequentava nessuno al di fuori della nostra squadra, forse perché tutti la consideravano falsa e brutta. Quella poi era la prima gara dopo i campionati mondiali e Anna era stata eccezionale, cosa che per quelle due era difficile da digerire.

In pista Anna non avrebbe avuto problemi, di certo nessuno l'avrebbe aggredita davanti agli occhi di tutti, fuori dalla pista poteva invece succedere di tutto. C'erano zone del centro sportivo non molto frequentate durante una gara, soprattutto lontano dalla pista.

Ad un tratto mi venne incontro Samuele di corsa, era agitato.

-Lorenzo, ho paura, le ragazze hanno un'aria strana. Vi fissano in modo preoccupante, in particolare Asia e persino Giulia Gatto- mi rivelò.

-L'ho notato anche io. Le nostre compagne si comportano come sempre. Asia spero che venga distaccata subito. Giulia Gatto mi preoccupa ma non credo che in gara possa fare molto- gli spiegai.

-Forse hai ragione, meglio non lasciare mai Anna da sola. Solo che non escluderei anche la corsa stessa, Giulia in fondo può colpire Anna spacciando la cosa come un semplice incidente-.

-Cazzo! Pensavo di stare tranquillo durante la sua gara, invece forse hai ragione: in gara anche davanti agli occhi di tutti, è facile scambiare un tentativo di aggressione per un semplice incidente e Giulia è tutt'altro che stupida- ero preoccupato.

-Di cosa state discutendo qui, se tra poco dovete correre- arrivò Giorgio all'improvviso alla spalle di Samuele. Samuele gli raccontò le nostre preoccupazioni e lui rispose che le condivideva. Motivo per cui non vedendo Anna si era affrettato a cercarla. Se fuori gara c'era la speranza di proteggerla, bastava che non si trovasse sola. La gara si era trasformata in un vero problema. Tutti e tre eravamo dello stesso parere: era possibile che Giulia tentasse di fare del male ad Anna. Io non raccontai di aver visto Giulia e Asia parlare, potevo anche aver frainteso quello che avevo visto in preda all'agitazione.

Samuele e Giorgio tornarono in pista, mentre io rimasi ad attendere Anna fuori dallo spogliatoio.

Quando uscì la informai subito di tutto. Lei non sembrava particolarmente preoccupata. Mi rispose semplicemente che ormai era abituata alle cattiverie della ragazze dell'atletica. Secondo me stava sottovalutando il problema oppure non voleva che io mi preoccupassi.

Tornammo in pista e lei si fece molto agitata. Non sapevo se per l'emozione della gara o per quello che le avevo appena detto riguardo le ragazze.

Raggiungemmo Giorgio e Samuele.

-Come ti senti Anna?- le chiese Giorgio.

-Come al solito- rispose, ma la sua voce nascondeva incertezza.

Corri da meWhere stories live. Discover now