17- Get Out Of My Kitchen

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Rebecca's Pov

"Calum giuro che ti infilo questa matita su per il culo" Lo avverto stringendo i pugni con forza non appena alzo lo sguardo di scatto dal mio libro.
"Sai di avere un problema con la gestione della rabbia vero?" Mi domanda annoiato mentre rimane a fissarmi appoggiato con i gomiti sul tavolo della sua cucina.

"Io ho problemi di rabbia? Poche ore fa ti ho visto inseguire quel povero ragazzino del primo anno con una scopa urlandogli contro che l'avresti ucciso" Dico lamentandomi e il moro tace qualche istante per poi sorridere divertito al pensiero.
"Era completamente giustificato, ha osato distrarsi durante gli allenamenti per guardare le cheerleaders" Spiega ed io alzo gli occhi al cielo. Calum è il capitano della squadra di calcio del liceo, è bravo a giocare e sicuramente quando è in campo difficilmente sbaglia, peccato che non sappia controllare il suo umore e si lascia travolgere dalle emozioni.

"Hai sbagliato di nuovo" Commenta indicandomi il foglio davanti a me con un tono superiore e fastidioso. Stringo i denti per evitare di urlargli di nuovo contro mentre guardo l'equazione davanti a me che sembra corretta e giusta.
"Hai intenzione di dirmi cosa ho sbagliato?" Domando trattenendomi dall'ucciderlo, il ragazzo lentamente si porta le mani dietro la testa stendendosi sulla sedia comodamente per poi sorridermi divertito.

"No, trovalo da sola" Dice infastidendomi di nuovo. Io e Calum siamo due persone molto diverse quando si parla di scuola, io sono brava in materie umanistiche come filosofia, storia, inglese e lui invece ha un cervello più logico e analitico e dunque eccelle in matematica e fisica. Ecco perché sono qui, per poter passare il compito di domani, ma forse farmi dare ripetizioni da lui non è stata la migliore idea.

"Spiegami il senso di aiutarmi se non fai altro che guardarmi e farmi notare che sbaglio? Non mi dici neanche cosa sto sbagliando!" Urlo sbottando e lui sorride divertito. In genere Ashton e Michael hanno paura di me quando urlo contro di loro, Luke in genere scappa, ma Calum non ha mai paura delle mie urla e del mio poco controllo della rabbia, lo trova sempre divertente, e non fa altro che peggiorare il mio umore ogni volta.

"Sto per ucciderti" Borbotto quasi ringhiando e il ragazzo alza gli occhi al cielo per poi allungarsi sul tavolo e avvicinare il suo volto al mio sorprendendomi. Rimango immobile mentre i suoi occhi nocciola mi guardano curiosi studiandomi da vicino, confusa lo osservo non riuscendo a dire niente per poi notare il suo sguardo spostarsi sul mio foglio e sorridere.

"Quello è un tre?" Domanda lui indicandomi un numero sul foglio ed io annuisco confusa per poi sentire la sua mano colpire dolcemente la mia testa.
"Idiota" Dice divertito mentre io sento il mio sangue riprendere a bollire pronto a esplodere.
"Non concentrarti sul risultato, quando non riesci a capire la situazione fai un passo indietro e osserva tutta l'equazione, così" Dice per poi afferrare il colletto della mia maglietta spingendomi indietro e allontanandomi dal foglio facendomi vedere tutti i numeri sul foglio.

Confusa guardo i numeri dalla nuova prospettiva e mi accorgo della comparsa di quel tre dal nulla, ho sbagliato a copiare, sorpresa cancello quel numero provocando un sorriso soddisfatto sul volto tranquillo e rilassato di Calum.

"Vedi, non sei tanto male, ti sei solo distratta" Dice puntando i suoi occhi nei miei mantenendo la sua vicinanza con me.
"Risulta difficile concentrarsi con te davanti" Rispondo infastidita e lui sorride malizioso.
"Controlla gli ormoni amore" Scherza usando il suo nomignolo per me ed io lo guardo male.

"Intendevo che sei fastidioso e che riesco a concentrarmi solo sulla voglia di strangolarti" Rispondo e lui mi guarda stupito per poi alzare gli occhi al cielo.
"Fai la prossima" Mi indica ed io alzo gli occhi al cielo.
"Posso avere qualcosa da bere?" Domando e lui alza gli occhi al cielo.
"Perchè non ti compri mai da bere invece di scroccare qui?" Chiede scherzando ed io lo guardo male per poi guardarlo stiracchiarsi e alzarsi dal suo tavolo della cucina, guardo l'orologio appeso sulla parete della sua cucina notando l'orario di cena per poi rattristirmi.

Seven SoulsWhere stories live. Discover now