2.6 The Menu

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Calum's Pov

Cucinare è qualcosa che rilassa.

Il combinare ingredienti nuovi, giocare con le spezie e gli odori nel piatto, scegliere i colori giusti per la presentazione, godersi i profumi e i volti soddisfatti di coloro che provano la tua cucina.
Queste sono tutte cose che ogni chef o cuoco potrebbe amare.
Ma non un cuoco come me.

Per me la cucina è un modo di sfogarmi. Quando mi metto il grembiule la cucina diventa il mio sacco delle botte e tagliando, scegliendo gli ingredienti e facendoli cuocere rilascio lo stress o la rabbia che mi portò dentro.

Se per molti una serata stressante e carica al ristorante è un incubo per me è eccitante, amo sentire l'orologio segnare il tempo, il rumore delle scarpe dei camerieri correre avanti e indietro, le fiammate bollenti per cuocere più velocemente e la fretta in generale di dover accontentare qualcuno.

Ma è da tanto che ormai la cucina per me non è più così.

"Forse più a destra starebbe meglio" continuo ad osservare Luna mentre rimane in piedi davanti ad una parete, una mano appoggiata sulla sua guancia e l'altra sul suo petto mentre studia il muro davanti a lei come se stesse per fare un intervento.

"Come non detto, spostatelo di venti centimetri più a sinistra" Ribadisce e gli operai la guardano com'è se volessero strangolarla prima di obbedire e spostare il quadro astratto di pochi centimetri.
"Mh, non mi convince, amore, tu cosa ne pensi?" Chiede voltandosi verso di me con uno sguardo preoccupato come se la nostra vita dipendesse da quella decorazione. Alzo le spalle per poi sospirare.

"Luna, secondo me andava bene anche le altre trenta volte che lo hai spostato, ma sei tu l'interior designer qui" Rispondo e lei sbuffa delusa dalla mi risposta per poi lasciare liberi i due operai e indicare loro i tavoli da mettere in ordine da lei stabilito.

"Hai finito il menu per l'inaugurazione?" Chiede avvicinandosi a me è cercando di sbirciare sul foglio di carta bianca che sto studiando da due giorni. Voglio poter lasciare le persone di stucco, voglio poter creare qualcosa mai visto in cucina, qualcosa che possa rimanere nelle loro teste ma allo stesso tempo deliziarli.

Ma vuoto. Niente di niente. Zero.

"Dovrei forse usare il menu che ho usato per l'apertura a Londra, quello aveva funzionato bene" Mi arrendo e subito sento la mano della ragazza appoggiarsi sulla mia spalla nel solito modo dolce e delicato che ha sempre usato con me.

"Calum, amore mio" Dice con un tono smielato persino per lei. Non faccio in tempo a recepire che con forza lei gira la sedia per poi guardarmi con odio.
"Sono tre settimane che lavoro giorno e notte sul design di questo ristorante, la mattina mi sveglio alle 5 per poter mettere insieme gli operai e cercare mobili adatti allo stile da noi scelto, ma sì, tu usa pure il menu di quattro anni fa, senza alcuno sforzo, non farti problemi" Dice ed io deglutisco lentamente.

"Tu prova a riproporre il menu di Londra e io giuro che renderò questo locale come il ristorante che avevamo là" mi avverte ed io alzo le spalle.
"Beh mi piaceva il design che hai usa-" Inizio ma lei mi interrompe.
"Dopo la demolizione" Conclude ed io riprendo subito in mano la penna cercando di riprendere il mio flusso di idee.

"Non disperarti boss, ci sono io qui per aiutarti" Alzo gli occhi al cielo riconoscendo la voce appena entrata dall'ingresso principale.

"Hey Nick, non doveva venire Ruby?" Domanda Luna preoccupata ed io mi volto notando il ragazzo davanti a me con uno sguardo annoiato.
"Sono felice di vedervi anche io" Commenta offeso per poi sospirare.
"Ruby aveva una visita medica o qualcosa del genere e mi ha minacciato per fare cambio turno con lei" Spiega ed io sospiro.

Seven SoulsWhere stories live. Discover now