I.

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Oliver entrò nella Sala Grande, il soffitto era un cielo nuvoloso, così come lo era quello che si trovava realmente oltre le campate. Le tavolate erano già apparecchiate, come notò con piacere mentre scivolava dietro i Tassofrasso per arrivare accanto a Percy che lo aspettava impaziente.

-Allora?- Oliver gli fece cenno di avergli rotto le scatole -è con quelli del primo anno, poi, mi dirà che devo fare la squadra grande di nuovo, come quando giocava tuo fratello-.

Percy era stufo, stufo marcio, era la millesima volta che sentiva quella storia e non ne poteva veramente più, era una specie di slogan da campagna elettorale Babbana senza campagna elettorale ormai. Ma in effetti quella volta se l'era cercata, facendogli quella domanda.

-La smetterai mai di paragonarti a Charlie?- borbottò sistemando il piatto che evidentemente riteneva posizionato male, a Oliver la mossa non sfuggì.

-La Mcgonagall non ha intenzione di smetterla di caricarmi di responsabilità proprio come tu non hai intenzione di smetterla di cercare di rendere ogni cosa perfetta,quindi perché dovrei smetterla io?- vide lo sguardo di Percy, sembrava uno che doveva andare urgentemente in bagno, ma Oliver sapeva qual era il problema, lo conosceva troppo bene -prova a dirmi che ho ripetuto 'smetterla' per tre volte e io mi metto a spostare ogni singolo piatto qui dentro- sbraitò contenendosi, nei limiti del contenibile, e nei limiti degli sbalzi di umore di Oliver Wood -ah gli ormoni, Ollie- disse scuotendo la testa Percy e prendendosi un calcio sulla caviglia.

Osservava impaziente i ragazzini che si alzavano nervosi e trotterellavano verso il cappello. La prima smistata in Grifondoro fu una ragazzina davvero minuta, che dopo aver inciampato sul secondo gradino rischiò di non riuscire a salire sullo sgabello. La McGonagall le mise il Cappello Parlante in testa perplessa e la ragazzina quasi sparì sotto a questo. Nel raggiungere il tavolo della sua nuova casa sbatté il ginocchio contro la panca facendola tremare, quando finalmente si sedette sotto gli sguardi incerti dei suoi compagni, il colore del suo viso volpino tendeva al viola.

Oliver si nascose tra le braccia che aveva incrociato sul tavolo -Perce, dove andremo a finire-.

-Wood- Orla Watters lo fece voltare con la sua voce eccessivamente strillante, ed Oliver si preparò ad un'intensa lamentela, del tutto legittima dato che, essendo al settimo anno sia lei che Irvine, avevano sperato nella promozione a capitano,che invece era arrivata per Oliver, che era solo al quarto. Orla si rivelò essere più sconsolata che nervosa e questo, per l'incolumità di Oliver, era soltanto un bene. -Dimmi che almeno tu ne hai visto uno buono- chiese implorante -anche se ci fosse, e non c'è, la McGonagall deve ancora darci il via libera- la ragazza incrociò le braccia -non ce lo concederà mai- Oliver che aveva sperato in una qualche sorta di incoraggiamento sbuffò -forse è quasi meglio così...se dobbiamo prendere qualcuno come la ragazzina che inciampa almeno evitiamo morti- mentre diceva quella frase qualcosa dell'espressione di Orla l'aveva lasciato perplesso, poi lei gli aveva sferrato un discreto colpo sul braccio -Wood- Oliver si girò e si ritrovò dietro i ragazzini di primo anno di Corvonero e Grifondoro che si godevano la scena, gli unici occhi che però erano inchiodati sul ragazzo erano quelli della ragazzina che si mordeva il labbro, non fece in tempo a chiederle scusa che lei se ne era già andata incespicando nel mantello. -Fantastico. Abbiamo perso anche la remota possibilità di trovare un fenomeno tra loro- sentenziò Orla con il suo forte accento irlandese condito da un applauso, Oliver si incamminò verso la torre di Grifondoro con tutta la calma possibile,preso dai suoi pensieri ormai suicidi.

-Sei un imbecille- fu la prima frase che sentì appena mise piede nella stanza dei ragazzi del quarto annoe  a pronunciarla non poteva essere stato che Percy Weasley che,livido di rabbia, lo aspettava armato di cravatta sotto lo sguardo perplesso di un assonnato Clovis Gallagher, Oliver inspirò cercando di prepararsi alla prima sfuriata dell'anno. Percy fremeva per la rabbia, tutt'altro che un buon segno, osservò Oliver pochi millesimi di secondo, prima che la furia della tempesta si abbattesse su di lui inesorabile e distruttiva. -Ho già due fratelli che mi creano una marea di problemi ed io automaticamente vengo assimilato a loro. Ma con quei due non posso farci niente sono incontenibili, non mi ascoltano e se ne fregano di me. Ma ora. Tu. Per quale assurdo motivo hai insultato una bambina di undici anni davanti a tutti? Insulti te stesso per il 40% della tua vita per il resto parli di Quidditch,quindi. Mi spieghi che cosa ti è saltato in mente? L'unica cosa che mi viene in mente è che tu voglia sabotare me, visto che tu non hai mai avuto una reputazione- Oliver si chiese per un attimo da quandole cose diventassero di dominio pubblico in meno di dieci minuti, poi con una mossa suicida disse -Perce hai ripetuto "in mente" due volte-.

Orla si appoggiò al muro accanto alla bacheca e Irvine fece lo stesso dall'altra parte, mentre Hugh gli mise una mano sulla spalle, Oliver si sentì circondato -pensi che troveremo un Cercatore?- chiese la ragazza spostando i corti riccirossi e squadrandolo -già, non possiamo far giocare Irvine, fa schifo come Cercatore e, in realtà, pure come Cacciatore- Hugh si prese un'occhiataccia -almeno io lo vedo il boccino- Orla inarcò le sopracciglia -vederlo non vuol dire prenderlo, James- il ragazzo biondo sbuffò -neanche mi piace fare il Cercatore...sì Oliver, se servirà lo farò, rilassati- gli altri due gli lanciarono un'occhiata disperata, non si doveva dire ad Oliver di rilassarsi-come faccio a rilassarmi. Sono il primo capitano dopo Charlie Weasley, e la mia squadra ha tre Cercatori e un portiere. Devo trovare due nuovi battitori e un Cercatore, che non troverò e dovrà giocare Irvine. Rilassato, mai stato così rilassato- e attaccò con eccessiva violenza il foglio sul quale Orla, con una grafia decisamente migliore di quella sgangherata di Oliver, aveva scritto che le selezioni per la squadra di Quidditch sarebbero state il martedì successivo.

Oliver stava facendo i compiti di Artmanzia praticamente seduto su una massa di fogli coperti di schemi di Quidditch quando Percy si avvicinò per ricordargli che era ora di cena, il ragazzo riunì tutto e corse fino al dormitorio, l'amico lo guardò finché non fu tornato -hai lanciato quella roba ed è volato tutto, vero? Non troverai di nuovo i compiti di Aritmanzia, materia che per qualche strano motivo fa per te tra l'altro, avresti anche voti altissimi, se solo consegnassi ciò che è stato assegnato in tempo alla Vector- Oliver pensò di farlo accidentalmente cadere dalle scale, ma poi si ricordò che era Percy a ritrovare i compiti in mezzo a tutta la sua confusione e decise che per il momento l'avrebbe risparmiato. La Sala Grande era piuttosto affollata e Oliver temette che fosse di nuovo finito il purè, non appena ebbe scavalcato la panca per sedersi, un piatto stracolmo di purè gli si parò davanti -buon appetito- -sappiamo che ti piace- -e che arrivi sempre tardi e non te ne rimane- due ragazzini con i capelli rossi,pressoché identici lo guardavo con due sorrisi smaglianti stampati sulle facce lentigginose. Percy di fianco a lui sbuffò -state cercando di comprarvi l'ammissione con del purè?- chiese fingendosi sorpreso -oh no Perce, contiamo sulla tua raccomandazione- Percy si irrigidì al solo pensiero di se stesso nell'atto di compiere qualcosa di scorretto, i gemelli sogghignarono.

Ad Oliver i fratelli di Percy stavano estremamente simpatici, lo punzecchiavano di continuo facendolo irritare all'inverosimile e, visto il piatto fumante che si trovava davanti, avrebbe quasi accettato di farli entrare senza provino. Non che ce ne fosse bisogno in realtà, sapeva che ad entrambi piaceva il ruolo di battitore, e vista la necessità, li avrebbe presi ad occhi chiusi. Ma per non far irritare ulteriormente Percy, che di lì a qualche ora avrebbe dovuto cercare i suoi compiti di Aritmanzia, e soprattutto per non sembrare troppo disperato, si limitò ad un cordiale -ci vediamo martedì-.

Piton fece il solito commento sarcastico sull'intruglio prodotto da Oliver poco prima che la campana suonasse, ma fece comunque in tempo a togliere cinque punti a Grifondoro. -Non c'è da stupirsi se non vinciamo la coppa delle case- borbottò Clovis -quell'imbecille ci toglie quaranta punti ogni volta che abbiamo lezione- una ragazzina minuta del loro anno squittì-toglie punti persino a Weasley, figuriamoci a noi- Oliver e Clovis guardarono con disappunto Percy che cercava di non gonfiarsi vistosamente d'orgoglio -anche oggi gli ha tolto quindici punti- aggiunse lei sortendo l'effetto di un ago che scoppia un palloncino-la mia pozione era della giusta tonalità d'ocra, Audrey, ma capisco che il professor Piton ricerchi la perfezione assoluta- lei strinse le spalle -sarà Weasley, resta il fatto che perdi punti pure tu-disse facendolo diventare rosso come i capelli, evidentemente seccato.

-Potresti anche difendermi- Oliver alzò gli occhi da una serie di fogli accartocciati che teneva nel libro di pozioni e guardò Percy sorpreso -cosa?- il rosso sbuffò e partì senza aspettarlo -tu e quel diavolo di Quidditch- sbraitò, Oliver prese a seguirlo, ma poco dopo si chinò -ehi Perce, ti è caduto...-strizzò gli occhi e si bloccò indignato -che cosa ci fai con uno dei miei schemi- Percy si voltò con le labbra strette -Wood- inspirò profondamente, stava per esplodere, ma il provvidenziale passaggio della McGonagall lo impedì, facendo ricomporre Percy.

-Signor Wood- disse illuminandosi appena vide Oliver -a che punto siamo?- chiese speranzosa, ma il ragazzo scosse la testa sconsolato -faccio quello che posso,professoressa, ma ci mancano i battitori e...- -il Cercatore-concluse lei storcendo la bocca sottile, dopo quell'attimo di incertezza si spinse gli occhiali sul naso e si schiarì la voce-buona fortuna Oliver-.

-Oliver- grugnì Percy -nemmeno si è accorta che fossi lì- l'amico avrebbe voluto dirgli che la McGonagall si era perfettamente resa conto della sua presenza, ma che aveva scelto di ignorarla per evitare le moine.   

Vite che non si arrendonoHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin