Capitolo 17.

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Erano le 10:00, scesi dal letto e andai verso la finestra, c'era una bellissima giornata. Il sole era forte e la mia voglia di stendermi ad esso e rilassarmi era irrefrenabile, così andai verso il mio armadio e presi un costume blu, mi svestii e mi preparai.

Dieci minuti dopo avevo tirato i capelli in una coda alta, indossato il costume ed un pareo. Presi un telo ed un paio di occhiali da sole, mi voltai per assicurarmi di non essermi dimenticata nulla, sicura scesi di sotto. Entrai in cucina e afferrai una mela dalla coppa di frutta, le diedi il primo morso e poi cominciai a camminare verso il giardino.

Scelsi un punto perfetto per prendere il sole, mi misi poco distante da un albero in modo da avere anche un po' d'ombra. Srotolai il telo e lo misi sull'erba, indossai gli occhiali e mi distesi, il calore del sole mi rilassò. Assaporai l'odore dell'estate, luglio era il mio mese preferito. Dopo vari minuti cambiai posizione e mi misi a pancia sotto, piegai le braccia sotto la testa e mi tolsi gli occhiali.

Cominciai a pensare a tutti gli avvenimenti che erano successi, avevo affrontato Draco però ancora, mi sentivo un peso sul petto. Non riuscivo a capire il motivo, percepivo sempre una strana sensazione, come se in fondo fossi dispiaciuta ma poi pensandoci quella sensazione spariva quando mi tornava in mente  Draco che baciava quella ragazza. Forse ero gelosa, rimuginare su quella scena mi faceva venire i crampi allo stomaco, pensai al come Draco l'aveva presa dai fianchi e l'aveva avvicinata a lui baciandola, immaginai al piacere che lui aveva dato a lei e viceversa.

Dopo quei pensieri la rabbia mi fece battere il cuore, non riuscivo a stare ferma. Mi alzai improvvisamente e mi misi seduta, guardai il gazebo dove qualche settimana prima ero stata in compagnia di Narcissa. Mi mancava...

Ero sicura che nulla di tutto quello, se ci fosse stata lei, sarebbe accaduto.

Mi tirai in piedi e acchiappai le mie cose velocemente, andai verso la porta ed entrai in casa.
Mi diressi in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, posai il pareo, gli occhiali e il telo su una sedia e mi voltai per prendere un bicchiere nella dispensa.

Mi alzai in punta di piedi provando a prenderlo, non capivo come mai non ci riuscissi, mi misi più lontana e intravidi tutti i bicchieri un po' più distanti dal solito posto. Sbuffai e ci riprovai.

Sentii un rumore provenire dallo spostamento di una sedia e poi qualcuno attaccato alle mie spalle, tenendo lo sguardo sulla mia mano intravidi una seconda mano percorrermi il braccio e richiudere la mia, sulla schiena sentivo un petto schiacciato. Voltai la testa leggermente e vidi Draco.

Oh mamma.

Draco spinse i fianchi verso il mio sedere e sentii una bozza, arrossii immediatamente ricordandomi che non indossavo nulla oltre al costume. Lo sentii strofinarsi su di me, abbassai il braccio e appoggiai la fronte sul mobile, l'eccitazione mi solleticava le parti intime. Draco abbassò la testa verso il mio collo, il suo respiro a contatto con la mia pelle mi fece emettere un piccolo gemito. Improvvisamente mise le mani sui miei fianchi e mi fece voltare, rimasi col fiato sospeso.

Mi guardò fisso negli occhi ed io ricambiai, come una sfida. Lo vidi tirarsi il labbro inferiore con i denti mentre il suo sguardo scendeva dal mio collo al mio petto e ancora più sotto, mi accorsi che la sua mano era sul bancone con il bicchiere accanto.

Avrei voluto spostarmi, dargli uno schiaffo o semplicemente guardarlo male e andarmene, ma non ci riuscii. L'attrazione che io stessa provavo verso di lui manometteva ogni mio pensiero puro, ogni mio principio. Il mio cervello si spegneva alla vista dei suoi meravigliosi occhi.

Spostò la mano dal bancone e la fece scivolare su per la mia coscia provocandomi dei brividi che mi spinsero a portare la testa indietro. La sentii arrivare all'elastico del bikini di sotto, mi morsi le labbra per non emettere alcun suono.

"D-Draco..." sussurrai, lo vidi sorridere sotto i baffi.

"Mh dimmi bambina." Parlò con una voce sensuale.
Il formicolio che sentivo nelle parti intime si fece più forte, la mia testa e il mio cuore volevano 'di più'.

Di botto Draco si allontanò con un sorriso divertito. Lo guardai confusa e frastornata, si appoggiò su una sedia.

"Che ti prende bambolina? Hai già cambiato idea?" Rise di gusto, mi sentivo una cretina, si stava solamente prendendo gioco di me.

"Cosa?" Sussurrai. Si mise dritto e incrociò le braccia.

"Se vuoi che ti fotta basta dirlo, bambolina." Rispose. Rimasi pietrificata, Draco pensava che pendessi dalle sue labbra, pensava di potermi usare e che volessi andare a letto con lui.

"Non chiamarmi bambolina!" Grugnii infastidita, mi spostai e presi le cose che avevo lasciato sulla sedia e uscii dalla cucina.

Mi appoggiai sul muro delle scale e cominciai a respirare piano, mi sentivo le guance andare a fuoco. Dovevo riuscire a smentire ciò che pensava Draco.

Mi sentivo come se avessi colto una sfida, gli avrei fatto perdere la testa, era una promessa.

SPAZIO AUTRICE:
Da 1 a 10 quanto bastardo può essere Draco?
Grace riuscirà a portare a termine il suo piano?
Prossimo venerdì!

Stepbrothers; Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora