Capitolo 49.

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Draco's POV

Avevo pregato Grace di non partire, le avevo detto di rimanere con me. Il solo pensiero di immaginarla con Harry mi strappava il cuore dal petto, mi rendeva succube dei miei pensieri.
Mi sentivo pesante quando pensavo a Grace in giro per quella casa in pigiama o assonnata. Immaginare che lui le posasse gli occhi addosso pensando chissà cosa mi mandava fuori di testa.

L'avevo pregata come non avevo mai fatto prima con nessun altro, ero solito ottenere tutto ciò che desideravo senza spiccicare parola ma con lei non era per niente facile. Aveva un suo pensiero, aveva i suoi principi, sapeva perfettamente tenermi testa; il suo carattere era cambiato da quando mi ero avvicinato a lei, e mentirei a me stesso se dicessi che non mi piaceva quella parte del suo essere.

Il fatto che fosse così distante e testarda mi faceva desiderare di starle sempre più vicino, volevo entrarle nella testa per capire cosa pensasse. Bramavo il suo cuore più di ogni altra cosa e mi rendevo perfettamente conto, da solo, che il mio comportamento le faceva solo del male.

Odiavo quella parte di me che mi faceva pensare ogni istante a lei, non sopportavo l'idea di avere un punto debole. Mesi prima non avrei creduto ad una sola parola se mi avessero detto che avrei provato quei sentimenti per una ragazza.
La mia intenzione era sempre stata quella di non legarmi, di non farmi spezzare il cuore, di tenere lucidi i miei pensieri ma dal nostro primo bacio, il mio cuore era cambiato; era mutato in qualcosa di più incline a quel sentimento.

Non ero pronto ad ammettere a me stesso che Grace, era il mio primo pensiero al mattino e l'ultimo quando riuscivo a dormire. Il modo in cui mi aveva lasciato con le parole in bocca, mi aveva afflitto.
Cercavo di ripercorrere i miei passi, provai ad impormi di scordare tutto e ricominciare ma non riuscivo, ogni volta che mi trovavo sul punto di dire basta, la sua immagine tornava a tormentare le mie notti e i miei pensieri, così trovai un 'sistema'; bere fino ad addormentarmi.

Quei cinque lunghi giorni dove lei non c'era, non riuscivo a rimanere lucido, volevo solamente bere il più possibile. Avevo avuto momenti in cui camminavo avanti e indietro per la mia stanza, avevo anche provato a scriverle una lettera ma ero riuscito a strappare almeno dieci fogli di pergamena, così come ultimo rimedio ai miei pensieri invadenti provai quello di maltrattare il mio corpo prendendo a pugni qualsiasi cosa avessi a portata di mano.

Non riuscivo a capire, non volevo più immaginare lei tra le braccia di un altro ragazzo, rimanevo sveglio la notte, seduto sul letto, a capire cosa potesse esserci in me che non andasse.

Poi capii, non ero io, non era lei. Era questo mio stupido cuore che mi saltava in gola ogni volta che pensavo a Grace.

Ero totalmente perso di lei, degli suoi occhi, della sua pelle. Tutto era cominciato come un tentativo di svago, e mi maledii da solo quando compresi che ero innamorato di Grace.

I giorni alla tenuta senza di lei passarono lentamente, non vederla camminare per casa mi rendeva cupo. Lei era tutto ciò che mi serviva per illuminare la vita buia che avevo, mia madre aveva ragione, aveva scelto le parole giuste quel giorno.

Grace non era solo il suo sole, ma anche il mio.

Mi ritrovai una sera con Blaise nel mio salotto. Era l'unica persona a cui potessi dire tutto senza essere giudicato, anche perché non mi importava nulla del suo giudizio.

"Ma cosa ti prende?" Mi chiese mentre mi prendeva una bottiglia dalle mani. Guardai la legna ardere nel camino senza pensare a niente. "Ohh Malfoy." Blaise sventolò una mano davanti il mio viso.

"Lasciami stare!" Mormorai distogliendo lo sguardo dal fuoco, sentii Blaise sbuffare.

"Sei molto strano ultimamente..." roteai gli occhi alle sue parole. "Ma hai le tue cose?" Blaise si sporse in avanti per guardarmi in faccia, lo sguardo serio prima di scoppiare a ridere.

Stepbrothers; Draco Malfoy Where stories live. Discover now