Capitolo 41.

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Hermione era nella mia stanza mentre mi aiutava a sistemare le mie cose per la partenza del giorno dopo, era rimasta con me tutta la sera per cercare di tranquillizzarmi. Più il momento di chiedere spiegazioni a Narcissa si avvicinava, più sprofondavo nel nervosismo.

Un nervosismo che mi faceva contorcere le viscere, il cuore non voleva riusciva a smettere di battere forte nel mio petto.

"Tranquilla, andrà tutto bene." Mi rassicurò Hermione seduta sul mio letto. Diceva che le stanze dei Serpeverde erano troppo cupe e umide per i suoi gusti.

"Chissà come la prenderà Draco..." mormorai sistemando la bacchetta nello zaino.

"Cosa c'entra Draco?" Hermione era confusa. Non le avevo ancora detto cosa fosse accaduto tra di noi durante le vacanze estive. Anche se sapeva la verità su mio padre, credevo che fosse pronta a giudicarmi; dopotutto Draco non dava tregua al suo gruppo dal primo anno.

"Oh niente." Sospirai. Volevo parlarle di quel piccolo segreto, forse l'avrei fatto dopo essere tornata dalle vacanze.

Hermione rimase con me qualche altra ora e poi le feci compagnia fuori dai sotterranei, non volevo che nessun Serpeverde cominciasse ad insultarla.

Draco's POV
Avevo preso le distanze da Grace per una ragione.

Una ragione che non mi faceva respirare, che mi impediva di dormire tranquillo. Da quel giorno sentivo la rabbia che domava ogni mio pensiero, non riuscivo a pensare ad altro:

Harry Potter l'aveva baciata.

Quel sudicio mezzosangue le aveva messo le mani addosso e lei l'aveva lasciato fare.

Il pensiero che dopo si era concessa a me faceva vomitare. Mi provocava rabbia, disprezzo, odio. Non riuscivo a guardarla. Le avevo detto di stare lontana da lui, e lei?

Si era fatta appestare da quel soggetto.

Non mi davo pace, volevo semplicemente dimenticare ciò che avevamo vissuto. Quei momenti di libertà che mi facevano sentire meno buio, meno viscido.

Lei era quella piccola speranza di un cambiamento in me, era la mia possibilità per diventare una persona più accettabile. Era. Immaginare la scena di loro due che si scambiavano effusioni, fece crollare quella sicurezza che mi era appartenuta fino al quel momento.

Ma ancora, era la figlia di mio padre, la mia sorellastra. Anche se non ci fosse stato quel bacio con Potter, tra noi non poteva funzionare ugualmente. Ero l'unico figlio maschio di Lucius Malfoy, la mia stirpe sarebbe andava avanti con me, probabilmente finita la scuola avrei avuto un matrimonio combinato con una famiglia prestigiosa, proprio come la mia.

La storia con Grace era lontana dall'essere qualcosa di serio, qualcosa su cui costruire un futuro.

Io e lei non avremmo mai avuto la possibilità di condividere qualcosa oltre a quello che avevamo già. E non avevo intenzione di farlo dopo quello che avevo saputo. Era stato Blaise ad informarmi e non appena uscì dalla mia stanza, cominciai a spaccare qualsiasi cosa avessi sotto tiro.

Era stata toccata da un altro, e chissà quanto si fosse spinto oltre. Avevo una percezione di lei tutta mia, non potevo averla e non l'avrebbe avuta nessun altro.

Un piccolo tonfo sulla porta mi fece voltare, mi alzai dal letto e l'aprii.

Pansy era in piedi davanti a me, lo sguardo mi cadde sul suo seno che quasi fuoriusciva dalla sua camicia sbottonata. Cercai di guardare lontano con scarsi risultati.

"Che vuoi?" Le chiesi appoggiandomi allo stipite della porta. La sua bocca si sollevò in un sorriso smagliante.

"Compagnia." Rispose secca. Alzai gli occhi al cielo. "Avanti Malfoy, mi hai lasciata a bocca asciutta sul quel cazzo di treno."

Stepbrothers; Draco Malfoy Where stories live. Discover now