Capitolo 19.

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Dopo l'episodio con Draco, avevo passato l'intero pomeriggio tra libri e bicchieri di limonata fresca, faceva troppo caldo per rimanere sotto il sole di Luglio. Mi sentivo in pace con me stessa e super rilassata, Draco aveva avuto la sua lezione ed io ero felice.

Ero al terzo libro della giornata, leggere era il mio passatempo preferito, non avevo visto più Draco. Dobby per tutto il tempo a distanza di venti minuti mi portava della frutta sbucciata e tagliata e mi riempiva il bicchiere. Non potevo essere troppo amichevole poiché in casa c'era Draco, se avesse visto un rapporto d'amicizia tra me e l'elfo l'avrebbe riferito subito al padre non appena fosse tornato. Dobby sembrava aver capito con un solo sguardo.

Sentii dei passi provenire dalle scale e voltai la testa verso quella direzione, era Draco. Si accorse di me e lentamente si avvicinò prendendo posto sulla poltrona accanto al divano. Lo guardai qualche secondo prima di ignorarlo e continuare a leggere, mi sentivo troppo osservata, lo guardai da sopra il libro e mi accorsi che mi fissava le gambe.

Mi ero proprio dimenticata di indossare semplicemente una maglietta lunga, decisi di farlo impazzire ancora più di come avevo già fatto. Piegai le ginocchia in modo da dargli una visuale migliore delle mie mutandine, aprivo e richiudevo lentamente gli arti senza distogliere lo sguardo da lui. Il suo sguardo salì fino al mio e pochi secondi dopo feci un sospiro di noia e riposai gli occhi sulle pagine del libro.

Mi portai una mano sulla coscia e cominciai ad accarezzarla arrivando piano piano all'interno coscia, mi accorsi che aveva il fiato corto, io d'altro canto mi stavo solamente divertendo. Non avrei mai fatto parte della sua collezione di ragazze, a scuola se ne scopava una quasi ogni sera e il giorno dopo non si ricordava neanche il loro nome. Poverine.

Salii il dito fino alla stoffa delle mutandine e cominciai ad accarezzarmi. Nonostante il piacere, soppressi un piccolo gemito fino a farlo morire in gola. Draco si mordeva l'interno labbro con lo sguardo fisso sulla mia mano, sospirai di nuovo e chiusi le gambe in modo definitivo. Vidi la sua eccitazione spegnersi in modo brusco, mi misi seduta e andai verso la libreria, mi alzai in punta di piedi e allungai il braccio per posare la lettura, sentii la maglietta alzarsi fino a scoprire metà del mio sedere. Speravo che mi guardasse, doveva desiderare ogni parte di me e doveva provare solo quello: desiderio.

Non appena misi il libro al suo posto mi voltai, Draco aveva la testa girata verso di me, lo sguardo incredulo e la bocca leggermente aperta. Sorrisi e superai la sua poltrona, lo sentii alzarsi e poi una presa sul mio polso mi bloccò.

Non era affatto facile per me comportarmi in quel modo, ero una ragazza timida, non avevo mai pensato di usare il mio corpo per dare una lezione a Draco, il mio fratellastro. Con lui l'imbarazzo non era più come le prime volte, era come se mi sentissi al sicuro, come se potessi mostrarmi per com'ero.

Draco mi tirò verso di lui facendomi roteare, incontrai il suo petto e alzai gli occhi verso il suo viso. Aveva la nuca leggermente abbassata verso di me, quando incontrai i suoi occhi tutte le mie sicurezze andarono in fumo, la vergogna di ciò che avevo fatto mi fece andare a fuoco le guance. Guardai la sua mano stretta al mio polso, quelle mani tanto grandi quanto pericolose, quelle mani che avevano inciso sul mio braccio la parola 'bastarda'.

"Vuoi farmi impazzire, piccola Grace?" Mi sussurrò, il suo respiro mi accarezzò il viso, chiusi gli occhi involontariamente, il suo profumo era talmente forte che mi sentii come cullata. La mano di Draco, quella libera, scivolò sul mio sedere stringendolo appena, il suo tocco mi obbligò ad aprire gli occhi. Il suo sguardo era serio e voglioso, voglioso del mio corpo che gli avevo fatto desiderare.

Non mi accorsi del mio battito accelerato, concentrandomi su quello mi resi conto che era talmente forte da sentirlo nelle mie orecchie, come un tamburo.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Mi chiese ancora sfiorandomi la punta del naso con il suo.

Era lui il gatto, io ero un piccolo topo in cerca di un buco dove rintanarsi e scappare dalle sue grinfie. In fondo io volevo solo che mi lasciasse in pace, no?

"Lasciami Draco!" Riuscii a parlare. Era troppo vicino, la mia sicurezza vacillava e la sua vicinanza non mi aiutava a ristabilirla.

"Vuoi che ti lasci?" Domandò a voce bassa, avvicinandosi un po' di più alle mie labbra.

Lo volevo?

Ero troppo dentro a quella situazione, ero coinvolta fino al midollo. Non riuscivo a separare la sfida da ciò che volevo davvero, potevo semplicemente ignorarlo ed andare avanti con la mia vita, invece mi ritrovavo mezza nuda e con il mio fratellastro a fare strane cose.

Dovevo assolutamente liberarmi da quella condizione, non mi faceva bene, tirava fuori la parte più oscura di me. Fu in quel momento che mi resi conto di provare piacere a far eccitare Draco, provavo una strana sensazione, un piacere immenso nel vederlo sottomesso. Io stavo scoprendo una parte del mio carattere con lui, e  sembrava che l'avesse capito, sembrava che Draco avesse capito che cosa celavo dietro quella parte debole.

"Forse sì." Risposi alla sua domanda, non si era spostato di un centimetro. Cominciai a sentire un calore espandersi per tutto il petto, un formicolio nel basso ventre e l'adrenalina nelle vene.

"Ti piace quando ti tocco?" Quella domanda mi fece riprendere, ripensai alla sfida che avevo deciso di mantenere il giorno prima. Draco voleva giocare, voleva portarmi a letto e quella parte oscura del mio carattere desiderava assecondare il suo gioco ma non del tutto. Avevo ancora dei principi e dei valori, soprattutto avevo memoria di quello che Draco, durante quegli anni, mi aveva fatto.

La mano di Draco si spostò dalla mia natica scendendo fino a toccare la mia vagina, sussultai e lo guardai. Il suo desiderio era troppo evidente ma qualcosa mi diceva che voleva anche darmi una lezione così misi la mia mano sulla sua facendogli credere che lo stessi guidando nei punti di piacere del mio corpo, mi voltai dandogli le spalle e facendogli vedere l'ultima volta il mio sedere, spostai via la sua mano.

"Non sei capace di toccarmi, Malfoy." Dissi ridendo.

Era una bugia, Draco sapeva esattamente dove toccarmi per farmi provare piacere ma dovevo riuscire a fargli perdere le speranze. Volevo una vita normale, anzi volevo quella di prima indietro. Pensare solo al fatto che Narcissa potesse scoprire una cosa del genere mi provocava dentro un vuoto e la paura cresceva. Sarebbe rimasta delusa, per non parlare di Lucius...

Faceva parte tutto di un gioco, Draco si annoiava e io non sapevo più cosa fosse sbagliato e cosa non lo fosse. Desideravo continuare questi giochetti in fondo, ma sapevo che fossero totalmente fuori luogo. Narcissa non era ancora tornata, mancava da settimane ormai, forse potevo farcela prima del suo ritorno.

Spazio autrice:
Volevo ringraziarvi per l'appoggio ricevuto nel post di qualche giorno fa, non tutti sono senza cuore🙏🏻
Comunque, la storia si fa sempre più bollente, Grace sembra avere le idee confuse su ciò che deve e vuole fare, chissà.

Stepbrothers; Draco Malfoy Where stories live. Discover now