Capitolo 25.

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Mancava una settimana esatta all'inizio della scuola, l'odore dell'estate scompariva giorno dopo giorno lasciando spazio al profumo della pioggia. Il posto dov'era collocata la nostra casa non lasciava godersi gli ultimi giorni di Agosto poiché circondata da fitti boschi e montagne che facevano calare ancora di più le temperature.

Quel pomeriggio la pioggia scendeva incessante senza dare un attimo di tregua, se non fosse per l'inizio scolastico, l'autunno poteva anche piacermi.
Ero seduta davanti la finestra della mia stanza con una tazza di The in mano, il leggero calore che mi scaldava i palmi era piacevole, rimasi con lo sguardo fisso sulle montagne ricoperte dalla nebbia.

Harry era rimasto nei miei pensieri tutto il tempo, ogni volta che immaginavo come sarebbe stato girare i corridoi di Hogwarts con qualcuno al fianco, sorridevo come una bambina. Per anni quei corridoi mi trasmettevano solitudine, attraversarli da sola vedendo gli altri raggruppati che si divertivano o semplicemente studiavano, mi faceva salire un nodo alla gola. Con tutta la situazione di Draco, avevo completamente dimenticato come mi ero sentita sbagliata nei posti in cui mettevo piede, persino a casa. Pensai anche a Draco e all'atteggiamento che aveva avuto con Harry, forse loro due già si conoscevano, forse qualche altra volta avevano litigato o forse Draco era semplicemente uno stronzo e voleva rovinarmi ancora di più la vita.

Ero innamorata di lui ma non significava che avrei assecondato ogni suo capriccio, mi aveva detto che Harry era uno sfigato, la curiosità di sapere il motivo per cui Draco era così categorico, era troppa, mi faceva persino prudere le mani. Forse se quella notte fossi tornata nel suo letto sarei riuscita a tirargli fuori qualcosa, l'ultima volta si era un po' aperto con me riguardo la situazione con sua madre.

Il tempo sembrava non passare mai, tra un sorso di The e qualche pagina dei libri di scuola sfogliata, mi annoiavo da morire. Elymas desiderava uscire dalla sua gabbia, immaginavo che non vedesse l'ora di unirsi con i suoi simili alla Guferia.

"Resisti qualche altro giorno, fuori piove non posso farti uscire." Le sussurrai accarezzandola con un dito attraverso la gabbia, mi guardò come se avesse capito e poco dopo mordicchiò il mio dito. Lo ritrassi lanciandole un'occhiataccia.

Il buio calò dopo ore che sembravano infinite, la pioggia si era data una tregua ed io ero più tranquilla nel mio letto, avevo preso un libro e mi ero messa a leggere quando poco dopo un tuono squarciò il cielo, mi spaventai e maledissi la mia fobia. Non aveva smesso di piovere, si stava solo preparando ad un forte temporale!

Uscii da sotto la coperta e indossai le pantofole, sapevo benissimo dove mi stavo dirigendo: nella stanza di Draco.

Bussai una sola volta e la porta si aprì rivelando Draco in pigiama e con gli occhi assonnati.

"Immaginavo venissi qui." Mormorò con la voce roca, gli sorrisi imbarazzata e lui si spostò per farmi entrare. Si diresse sul letto e alzò le coperte come un invito ad entrarci, il secondo tuono fu più forte del primo e corsi verso di lui.

"Odio i tuoni!" Mormorai entrando sotto le coperte, mi misi accanto a lui e mi coprii. Lo sentii ridacchiare e gli diedi un piccolo pizzicotto sul braccio, finse un broncio e con il dito fece finta di pulirsi una lacrima.

"Puoi venire quando vuoi, non mi dispiace." Disse quando mi voltai dandogli le spalle, mi accorsi poco dopo che il mio sedere sfiorava la sua gamba. Mi ritrassi e mi voltai verso di lui, gli rivolsi uno sguardo intimidatorio. "Uh che paura." Rise.

"Sta' zitto, sono qui solo per colpa tua!"

"La storia che ti ho raccontato, blabla." Alzò la mano facendola sembrare una bocca che parlava ed io gliela schiaffeggiai facendolo ridere ancora.

Non mi dispiaceva dormire con lui, il mio letto dalla prima notte passata con Draco, non mi sembrava più così comodo e non riuscivo a dormire bene senza sentire il suo profumo che mi avvolgeva. Non ero sicura di cosa provasse Draco ad avermi accanto anzi, non ero sicura se provasse qualcosa nei miei confronti. Non mi aveva mai fatto capire a pieno i suoi sentimenti, l'attrazione fisica c'era ed era tanta, bastava poco per scaturirla; ogni nostro sfioramento era come prendere una scossa elettrica, per non parlare di quando i nostri occhi si incontravano, mi suscitavano adrenalina pura. Erano come magneti, più mi guardava più desideravo che lo facesse per sempre.

Il mio mondo era cambiato nel giro di qualche settimana, dalla paura di camminare per casa ero passata al non vedere l'ora di incontrarlo. Mi sentivo un po' stupida all'idea di essermi innamorata del mio fratellastro, sapevo che oltre a quello che stavamo vivendo, non poteva esserci altro. Ma se anche Draco avesse voluto, potevamo ignorare tutti e rimanere insieme. Il pensiero che più mi preoccupava era quello: Draco voleva stare con me?

Mi stavo concentrando troppo su di lui, vivere 24 ore su 24 insieme non mi aveva aiutata. La mia testa voleva uscire da tutta quella situazione ma d'altro canto il mio cuore desiderava rimanerci dentro, accanto a Draco, tra i suoi baci passionali e il suo profumo. La confusione era immensa, non riuscivo ad ammettere il mio sbaglio, per quanto fosse grande continuavo ad ignorarlo mettendolo in un angolino della mia testa.  Avevo lasciato perdere la sofferenza, l'orgoglio e il buon senso per stare più vicina a Draco ogni volta che capitava.

"Perché sei così pensierosa?" La voce di Draco mi riportò alla realtà facendomi, per l'ennesima volta, mettere via il ragionamento a cui stavo lentamente arrivando. Quello giusto certo.

Era come se la sua voce mi riportasse indietro, tra le cose sbagliare, come se mi tirasse verso di lui allontanandomi sempre di più dalla cosa giusta che io stessa stavo ignorando da tre mesi. La personalità di Draco era tossica ma nonostante ne tenessi conto, ignoravo anche quella consapevolezza.

"Ti volevo fare una domanda." Dissi guardando le mie mani. Lo sentii sospirare.

"Avanti, fammela." Rispose annoiato. Non sapevo bene come formulare quella domanda che mi assillava.

"Beh, perché pensi che Harry Potter sia uno sfigato?" Le parole uscirono quasi subito dalla mia bocca, senza preoccuparsi della reazione che avrebbe potuto avere Draco.

"Ancora pensi a Potter?" La sua voce suonava ferma e autoritaria.

"No, non lo penso. Sono soltanto curiosa." Mentii, in realtà Harry era il mio pensiero fisso ma non perché mi piacesse, l'aver dialogato con una persona diversa da Draco e Narcissa, mi aveva dato l'immagine della mia vita al completo. Gli amici erano l'unica cosa che mi mancava e che desideravo con tutto il cuore.

"La curiosità uccide, piccola Grace." Rispose girandosi dall'altro lato dandomi le spalle. Confusa alzai un po' la testa dalla sua parte e vidi che aveva gli occhi chiusi.
Significava che la discussione era chiusa prima ancora di cominciare, non aveva mai evitato le mie domande perciò rimasi a bocca asciutta.

Il terzo tuono mi sembrò che avesse fatto tremare il letto, il cuore cominciò a battermi forte e alzai le coperte fino alla testa, mi voltai trovandomi il viso attaccato alla schiena di Draco. Mi sentivo minuscola a differenza sua, era come se lui fosse il mio posto sicuro.

Con la sicurezza che niente e nessuno potesse farmi del male, mi rannicchiai vicino le spalle di Draco ed entrai in un sonno beato.

Spazio autrice:
Buongiorno, volevo parlarvi di una cosa.
Pensavo di scrivere un intero capitolo sul punto di vista di Draco, per farvi conoscere meglio il personaggio. Cosa ne pensate?

Stepbrothers; Draco Malfoy Where stories live. Discover now