Capitolo 11.

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Il mese di giugno era volato molto velocemente, non avevo più parlato con Draco, anzi lo vedevo di rado ormai. Quel giorno Lucius, Narcissa e il loro figlio sarebbero partiti per le vacanze estive, non vedevo assolutamente l'ora. Avrei sicuramente passato due mesi in totale relax, avrei preso il sole in giardino, cantato a squarciagola e fatto i compiti. Poteva sembrare sciocco da parte mia, rinunciare ad una vacanza dove sarei stata a mollo tutto il tempo nelle acqua caraibiche. Ma avevo bisogno di staccare la spina, avevo bisogno più momenti per me, la villa era a mia totale disposizione. Pensai a quanto sarebbe stato bello organizzare una festa con i ragazzi di Hogwarts.

Io non avevo amici lì, Draco me lo impediva. Ne avrei voluto soltanto uno, uomo o donna. Non aveva importanza, mi sarebbe piaciuto parlare più con un essere umano piuttosto che con la mia civetta, non che Elymas fosse una cattiva amica però.. era solo una civetta.

Erano le 11:20 quando decisi di scendere al piano di sotto, il mio cuore avrebbe voluto vedere Draco prima che partisse, voleva imprimere l'immagine del suo viso nella mia testa. Una parte di me, quella più matura e intelligente, non voleva scendere a salutarli. Le ultime parole che Draco mi aveva rivolto erano state davvero una pillola amara, non che mi aspettassi chissà cosa da uno come lui però..

Sapevo che Cissy avrebbe voluto che scendessi a salutarla, non ci saremmo viste per due mesi circa, era plausibile. Mi vestii e cominciai a percorrere la grande scalinata della villa, i bagagli dei tre erano tutti messi in ordine davanti l'immensa porta nera. Sentii un tuffo al cuore quando i miei occhi caddero sulle valigie di Draco. La cosa migliore per noi era quella: stare lontani e pensare, tanto.
Anche se mi sorsero dei dubbi, non credevo che Draco, in piena vacanza estiva, avrebbe pensato a me e a quello che c'era stato tra di noi.

Forse la mia tristezza era dovuta a quello.
Draco, da quella sera, non aveva mostrato un accenno di dispiacere per ciò che aveva detto, non mi aveva degnata di un solo sguardo durante le cene e i pranzi, per non parlare del fatto che non riuscivo più ad incontrarlo in giro per casa.

Quando arrivai all'ultimo gradino mi fermai, mi avvicinai ai bagagli, Draco aveva usato il baule di Hogwarts, sul coperchio c'erano stampate le sue iniziali in nero con un serpente accanto. Sfiorai con le dita quelle lettere, una strana sensazione mi pervase il petto, come se fossi triste per la sua partenza, forse mi sarebbe mancato.. un pochino.

Tutti quegli avvenimenti con Draco avevano scombussolato il mio mondo, certo, una parte di me lo odiava, lo etichettava come 'stronzo masochista', quella parte esisteva e sarebbe esistita per sempre. Il dolore che mi aveva causato non poteva essere perdonato in nessun modo.

Ma c'era quell'altra metà...

Quell'altra metà che quando lo vedeva cominciava a respirare a fatica facendo si che non riuscissi a staccargli gli occhi di dosso.

Ma la mia testa, il mio cuore, il mio io, sapevano perfettamente che tutto quello era sbagliato. Qualsiasi cosa provassi non poteva sopraffare la realtà, per quel motivo fin a quel momento ero stata scettica sul salutarlo prima di partire.

Percepii una presenza alla mia sinistra, mi voltai senza pensarci e vidi Draco. Feci scivolare via le dita dal suo baule e mi misi composta, il suo sguardo era puntato su di me, mi fece salire un brivido. Non mi sentivo il suo sguardo addosso da quella sera, capii che mi mancava, essere guardata da lui, in quel momento. Presi il coraggio e alzai lo sguardo verso di Draco, dalle scarpe salii su fino ai suoi occhi.

Quegli occhi che non lasciavo penetrare mai nessuna emozione, sempre bui e profondi. Il suo sguardo mi aveva sempre messo paura, da bambini mi lanciava certe occhiate che le sognavo la notte. Ma a distanza di anni, percepivo che qualcosa fosse cambiato in loro, forse il maturare li aveva resi più morbidi.

Draco era con la spalla appoggiata al muro e mi fissava ancora, indossava il solito completo nero che lo rendeva ancora più sfilato, più cresceva più somigliava a suo padre.

"Sei uscita dalla tana?" Disse con una voce rauca, lo guardai stringendo gli occhi.

In realtà era stato lui, per settimane, a non mettere il naso fuori dalla stanza oltre che per non mangiare.

"Già, volevo salutare Narcissa." Mentii, stirai il collo per guardare alle sue spalle facendogli credere di star cercando sua madre. Lo vidi con la coda dell'occhio fare un sorrisino compiaciuto.

"Bene" disse, si staccò dal muro e cominciò ad avanzare verso di me lentamente, trattenni il respiro. In un secondo me lo ritrovai così vicino al viso da poter sentire il suo respiro sulla mia pelle. "Se non ti dispiace, mi serve il mio baule." Continuò, si abbassò leggermente e allungò la mano verso il manico del bagaglio. Tenni gli occhi puntati dritto davanti a me, non riuscivo a respirare, il suo profumo mi invase le narici. Poco dopo tornò dritto, si allontanò un po' e lo guardai, buttai fuori il respiro che avevo bloccato in petto per via della vicinanza. Lo maledii mentalmente per l'effetto che mi faceva, sembrava divertito, mi raggirò e si piantò davanti la porta. Io rimasi immobile.

"Beh, allora buon divertimento bastarda." Disse con una voce divertita. Trasalii, sentii la porta aprirsi e poi chiudersi.

Mi aveva nuovamente beffato, cominciai a sentire le gambe tremare, ero caduta nel suo tranello. L'unica sensazione che provavo era quella di sollievo, non l'avrei visto per qualche mese, e a me andava benissimo in quel modo.

Spazio autrice:
Scusate il ritardo, l'ho scritto adesso e molto velocemente, se ci dovessero essere errori vi chiedo scusa. Non è chissà cosa ma cercherò di farmi perdonare nei prossimi capitoli.
Detto ciò, grazie per la pazienza. Il prossimo uscirà domenica.

Stepbrothers; Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora