• Capitolo 7 •

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« Perché voi donne avete così tante cose? »
Si lamentò Ho-ji, dopo che finalmente riuscirono a portare dentro l'appartamento di Yi-eun tutte le sue cose.
« Non lo so, ma in questo momento avrei preferito essere maschio. »
Disse Yi-eun, mentre si lamentava del mal di schiena.
Mentre si incamminarono verso la sala comune, ancora doloranti, Da-mi uscì dall'ascensore e sorrise loro, ma poi si accigliò vedendoli
« Cos'avete? Sembrate due vecchietti di novant'anni. »
« Yah! Prova tu a portare cinque valigie pesantissime avendo la forza di un lombrico! »
Da-mi capì subito e alzò le mani, vedendo anche il nervosismo nella voce del suo amico e collega Ho-ji, poi iniziò a camminare verso la sala comune, dicendo
« Sono felice che tu ti sia unita a noi. »
Yi-eun sorrise, mentre Da-mi spalancò la porta della sala.
Non ebbero nemmeno il tempo di dire un saluto poiché vennero avvolti da una confusione totale.
I ragazzi sembravano stessero facendo una guerra con la torta che Da-mi aveva fatto ordinare poco prima e che aveva pensato di farla portare "al sicuro" in sala comune.
Da-mi sembrava su tutte le furie, mentre Ho-ji cominciò a schivare qualche pezzo di torta.
Yi-eun non riuscì a metabolizzare nemmeno cosa stesse accadendo, poiché una figura poco più alta di lei le cinse i fianchi e le si mise davanti.
Quando aprì gli occhi vide il viso di Jimin a pochi centimetri dal suo, con un'espressione sconvolta ma divertita allo stesso tempo: aveva un pezzo di torta tra i capelli biondi e il viso a tratti sporco di cioccolata.
Solo quando vide che la panna gli gocciolava da dietro la nuca capì che si era messo davanti a lei per evitare di farle arrivare la torta sul viso.
Il silenzio in quel momento popolò la stanza e Jimin riuscì a percepire il respiro regolare di Yi-eun, che invece sentiva l'addome di lui sbatterle sul suo velocemente a causa del respiro affannoso.
« Che cosa state facendo?! »
Gridò Da-mi, guardando lo scenario.
Jimin la guardò per un momento negli occhi, poi si scostò lasciandole assumere la stessa espressione della manager: sconvolta.
Tutta la sala comune era ricoperta di panna e cioccolata, e non solo.
Namjoon e Jin avevano i visi coperti di panna e sembrava che se la fossero spalmata in faccia a vicenda.
Yoongi era seduto esausto sul divano con un'espressione altamente scocciata e la felpa, da nera com'era, era diventata bianca. Hoseok era nascosto dietro una pianta, pieno di cioccolata, mentre il povero alberello era sporco di panna.
Taehyung era quello che aveva lanciato la torta verso Yi-eun, salvata da Jimin, che sembrava proprio quello sotto attacco, infatti Jungkook aveva l'intero testo della torta in mano e sembrava proprio volerlo lanciare sul povero Jimin, che scoppiò in una sanissima e rumorosissima risata.
Yi-eun ridacchiò, sentendolo ridere così tanto di gusto e le piacque così tanto quella risata che sperava che non smettesse più di ridere.
« Ragazzi! »
Purtroppo però, il desiderio di Yi-eun non poté essere espresso, perché Da-mi li raccolse tutti.
« Cosa vi è venuto in mente? La mia torta!»
Yi-eun cercava di mantenersi seria, seppur lo scenario fosse tutt'altro che da funerale.
Ho-ji, sembrava sul punto scappare via e ridere, ma lui era più abituato a queste situazioni, pensò Yi-eun, che poteva percepire il nervosismo di Da-mi, ma anche il divertimento dei sette ragazzi.
« Adesso dove dovremmo mangiare? »
Chiese ancora, ma sembrava ancora un riprovero.
I ragazzi, ancora una volta se ne stettero zitti, ai loro posti, con espressioni mortificate sui volti, ma sguardi vispi e furbi.
Yi-eun non riuscì più a trattenersi e lasciò uscire una risatina.
Tutti la guardarono: Da-mi sconvolta, Ho-ji avrebbe voluto ridere con lei, mentre i sette ragazzi la guardarono sorridendo.
Dopo qualche secondo, i sette ragazzi scoppiarono a ridere, trasportando con loro anche Yi-eun.
« Non c'è proprio niente da ridere! »
Li rimproverò Da-mi.
« Direi che invece non c'è niente di cui piangere, Da-mi. È solo torta! »
Yi-eun cercò di giustificare i ragazzi.
« Cosa? »
Da-mi sembrava confusa, infatti Yi-eun fece un passo verso i ragazzi e le spiegò
« Il lavoro non è fatto solo da prove, allenamento e quant'altro: bisogna avere complicità e fiducia, e questo anche è un allenamento. Perché non lasciarli divertire? Gli idol sono esseri umani, non burattini. »
Da-mi e Ho-ji si guardarono con occhi ammirevoli e si convinsero ancor di più di aver scelto quella giusta.
I sette ragazzi, invece, guardarono Yi-eun, che si voltò a fargli un occhiolino, ma il suo sguardo venne catturato da Jimin.
Il fatto che avesse sentito un brivido lungo la schiena non la fece destabilizzare alquanto, dato che il loro sguardo venne interrotto da Da-mi, che esclamò
« E va bene! Adesso andiamo a cenare nel mio appartamento, ma qui ripulirete voi e lo farete ora. »
Tutti annuirono e così Da-mi vinse (anche se se l'era meritato e la causa della sua vittoria stava proprio nella panna sparsa per la stanza).
« Andiamo, Ho-ji, Yi-eun. »
Fece per voltarsi, ma la voce di Yi-eun la fermò
« Io do loro una mano, verrò quando la cena sarà pronta per tutti. »
Ancora una volta, fece stupire tutti.
« Come vuoi. Le cose per pulire sono nello stanzino. »
Guardarono tutti verso la direzione verso la quale aveva puntato l'indice prima di sparire dietro la porta con Ho-ji con lei.
« Dovremmo ringraziarti? »
Yi-eun si voltò verso i ragazzi, dato che prima aveva lo sguardo ancora puntato sulla porta dello stanzino.
Si rese conto che era stato Yoongi a parlare, mentre Jungkook lo riprese
« Hyung... »
Yoongi sembrava non curarsi del più piccolo, aspettava ancora una risposta da parte di Yi-eun, che batté più volte le palpebre e poi gli chiese
« Perché dovreste? »
« Stai cercando di accaparrarti la nostra amicizia difendendoci da Da-mi? »
Rimase piuttosto scossa da ciò che le disse, seppur avesse già sentito (o meglio, origliato) ciò che si erano detti.
« Non ho bisogno di fare queste cose per esservi simpatica, e non ho nemmeno mai detto di volerlo essere. Io sono me stessa e sto lavorando. »
Yoongi non rispose più poiché Namjoon intervenne, più irritato che mai
« Non starlo a sentire, Yi-eun. Il suo parere non è uguale al nostro, ma penso che sia normale avere differenti punti di vista. »
Yoongi alzò gli occhi al cielo, mentre Yi-eun aveva puntato gli occhi sul viso sorridente del leader.
« Certo. »
Sorrise, un po' forzatamente, poi tornò seria
« Iniziamo a pulire. »
Si voltò per camminare verso lo sgabuzzino e sentì i passi di qualcuno seguirla, ma non si voltò.
Entrò nella porta grigia come quella dell'ingresso, ma aveva una serratura normale, e non era scorrevole, ma quando l'aprì sembrava fare i capricci mentre tirava giù la maniglia e anche quando cercò di farla scorrere sui cardini.
Vi entrò, aspettandosi una stanza enorme, ma in realtà era piccola, poco più grande dello spazio di un gabinetto in un bagno pubblico.
Si guardò intorno, stando attenta a non far cadere nulla dagli scaffali grondi di cose, ma tirò un urlo quando un secchio dietro di lei cadde violentemente a terra, rimbombando nel piccolo stanzino.
Si voltò con le mani sulla bocca e vide Jimin in una strana posizione: sembrava avesse provato a prendere al volo il secchio che era caduto da uno scaffale e, nel farlo, aveva lasciato la porta chiudersi.
Jimin la guardò e poi strizzò gli occhi, come per farle capire che gli dispiacesse.
« Ti sei fatto male? »
Gli chiese, facendo un piccolo passo verso di lui.
Jimin rimase piuttosto sorpreso: si sarebbe aspettato qualsiasi altra domanda, ma non che gli chiedesse se si fosse fatto male.
« No, come avrei potuto? »
Yi-eun si guardò intorno poi disse
« Calcolando che qui dentro ci stiamo a mala pena io, te e robe per pulire, avresti potuto urtare qualcosa e farti male. »
Jimin non aveva pensato a quel particolare, nemmeno mentre si ricomponeva e raccoglieva il secchio, così alzò le sopracciglia, senza rispondere.
« Tutto bene lì? »
Riconobbero la voce di Taehyung vicino la porta.
« Si, è solo un po' stret- oh no. »
Jimin si voltò verso la porta ed aprirla, ma questa era bloccata, dato che più faceva forza e più sembrava opporsi ad aprirsi.
Yi-eun si accigliò, intraprendendo uno slalom tra vari secchi e stracci a terra per arrivare affianco a Jimin, che si voltò a guardarla
« È bloccata. »
Le disse, mentre le lasciò libera la maniglia per farla provare ad aprire.
Lo guardò.
Come se si fossero letti nella mente, cominciarono a battere le mani sulla porta e a gridare
« Ragazzi! »
« La porta è bloccata! »
Jimin cominciò a darvi spallate, ma sembrava non volersi muovere nemmeno di un centimetro.
« Cosa vuol dire bloccata? »
Chiese la voce di Namjoon dietro la porta, e sembrava avesse provato a tirare giù la maniglia.
« Non riusciamo ad aprirla, potete chiamare qualcuno? »
Alzò la voce Yi-eun, così che tutti dall'altro lato potessero capirla.
« Andiamo subito, voi non vi muovete. »
Quello che parlò era Jin, che lasciò Yi-eun accigliarsi e borbottare
« E dove andiamo? »
Jimin la guardò un po' interdetto, poi la guardò negli occhi, facendola rabbrividire con il suo sguardo e si chiese "perché?".
« Ne avremo per le lunghe. »

Choreographer { Park Jimin }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora