• Capitolo 11 •

168 6 0
                                    

_

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

_.*._.*._.*._.*._.*.*._.*._.*._*.*._.*._.*_.

Come aveva già intuito accadesse, aveva fatto fatica ad addormentarsi, troppo preso a pensare a Yi-eun.
Perché lo attraeva così tanto non lo sapeva e neanche perché pensava a lei in continuazione.
In un primo momento si era come convinto che gli interessasse solo perché, secondo Da-mi, poteva aiutarlo, ma pian piano si rese conto che non era solo per quello.
Il fatto che fosse così misteriosa, ma aperta quando ballava e cantava lo incuriosiva da morire.
Sospirò, guardando il soffitto della sua camera da letto: era attrazione fisica o anche mentale?
La vibrazione del suo telefono diede uno schiaffo ai suoi pensieri e lo indusse a guardare lo schermo.

Da Rosie🌹:
Mi manchi, quando sei libero?

Improvvisamente un profondo senso di colpa lo invase da capo a piedi nel pensare a Yi-eun, mentre a lei mancava.
Voleva un bene immenso a quella ragazza, anche se non poteva considerarla la sua fidanzata ufficiale, e quelle poche volte che si vedevano stava bene, anche se il loro "amore" era solo passionale: era raro che si parlassero di lavoro, che uscissero insieme, anche perché non potevano.

Da Jimin🖤:
Sabato sono libero, ma non so se possiamo vederci.

Sospirò: in che guaio si stava cacciando?

Era il sesto sbadiglio quello che faceva quella mattina: lei però ne aveva perso il conto ormai dal momento in cui la sveglia sul suo telefono le aveva fatto aprire gli occhi assonnati.
Era stata, senza dubbio come già sapeva, a pensare a Jimin e a quella strana attrazione che aveva provato la sera prima, ma in quel momento non poteva pensare a lui, anche se lo avrebbe visto a breve.
Stava ascoltando la base di "Not Today" per farla provare ai ragazzi quando sbadigliò ancora, anche se era impegnata a marcare i passi della coreografia per poter effettuare eventuali correzioni.
Mentre canticchiò la parte rap di Namjoon, la porta dietro di lei si aprì, mostrando un tranquillissimo Taehyung entrare nella sala.
Lo guardò dallo specchio, poi andò a bloccare la musica.
« La lezione inizia tra quaranta minuti. »
Gli disse, con un sorriso cortese.
« Si, lo so. »
Affermò, sorridendole di ricambio e avanzando verso di lei.
« Avevi bisogno di qualcosa? »
Lo guardò tenere le mani dietro la schiena, mentre le disse
« Sai, la BigHit passa la colazione in camera solo una volta a settimana, mentre gli altri giorni si fa in sala comune. »
Yi-eun ebbe delle risposte a delle domande che si era posta durante quella prima settimana, in cui si era arrangiata con una tazza di caffè e due biscotti proteici per colazione (ovviamente non sufficiente).
Lo guardava ancora, tuttavia senza parlare, ma vide il bellissimo ragazzo tirare fuori da dietro la schiena un sacchetto bianco e un cartone di caffè d'asporto.
« Ho pensato avessi fame e di dirti di venire a fare colazione con noi gli altri giorni. »
Yi-eun rimase interdetta: non si aspettava un gesto del genere da un membro del gruppo, piuttosto se lo sarebbe aspettata da Ho-ji o da Da-mi.
Allungò le mani e afferrò la sua colazione dalle mani del ragazzo, che ne rimase soddisfatto.
« Grazie, Taehyung. »
« Sono contento di come stiamo lavorando. »
Le disse, sorridendole ancor di più e lei sentì il cuore sciogliersi: vedeva che lui era il più tranquillo, ma sapeva che nascondeva una personalità pazza dietro la sua pacatezza e gentilezza.
« Adesso vado a controllare se Jimin non si è addormentato sul suo piatto: stamattina sembrava piuttosto assonnato. »
Yi-eun quasi si strozzò con la sua lingua e cominciò a sentire le guance bollirle.
« Fai bene, tra poco si prova. »
Gli disse ridacchiando e cercando di non far vedere il suo imbarazzo: ricordava ancora la notte passata, anche se non c'era nulla di male in quello che avevano fatto.
« A più tardi! »
Filò via, sotto lo sguardo di Yi-eun, che però prima che potesse scomparire dietro la porta, lo fermò
« Taehyung! »
Il ragazzo si voltò con le sopracciglia alzate, come per chiedere di cosa avesse bisogno.
« Grazie, davvero. »
Le fece un occhiolino e sparì.
Guardò il sacchetto e il caffè con un piccolo sorriso: aveva sentito che Taehyung lo aveva fatto sotto sua spontanea volontà, con il cuore in mano e tanta gentilezza nell'animo.
Si guardò allo specchio e sembrò si stesse sorridendo da sola.

Choreographer { Park Jimin }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora