• Capirolo 17 •

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Non poteva credere che era già arrivato il lunedì: solo poche ore prima era ancora domenica. In realtà, non ci credeva quasi mai, però doveva capire che il lavoro lo chiamava.
Infatti, camminava a passi pesanti verso la sala comune, insieme al ragazzo affianco a sé.
Non sapeva se fossero gli unici due svegli del gruppo, l'unica cosa che sapeva è che aveva una gran fame e sperava che Yi-eun fosse già ai fornelli a preparare una delle sue buonissime colazioni.
« Yoongi, stai ancora dormendo? »
Alzò gli occhi dai suoi anfibi e guardò il ragazzo, che lo beffeggiava con lo sguardo e mormorò
« Namjoon-ah, dopo tutti questi anni ancora non mi conosci? »
In una piccola risatina, entrarono nella sala comune e, come se qualcuno avesse bloccato un videoclip che li riprendeva mentre si muovevano, si fermarono così come erano entrati.
Un po' più in là, sul divano grigio rialzato da un piccolo scalino, due figure inconfondibili dormivano indisturbate.
Yoongi e Namjoon si scambiarono uno sguardo incredulo e, senza dirsi nulla, si avvicinarono ai due.
Guardarono Yi-eun appoggiata sul fianco destro, con il viso nascosto dai suoi capelli e voltato verso lo schienale del divano: aveva una gamba libera, mentre l'altra si trovava tra quelle di Jimin, che aveva la sua stessa posizione, con un braccio attorno alla vita della ragazza, le labbra schiuse.
Entrambi avevano un'espressione eterea, come se il divano scomodo non potesse mai contrastare il benessere che provavano in quel momento, stretti l'uno all'altra, con i vestiti ancora indosso e le giacche ancora infilate.
Il trucco di Jimin era intatto, mentre quello di Yi-eun aveva qualche piccola sbavatura, ma le labbra erano rosse tanto quanto la felpa che Yoongi indossava quella mattina.
« Cos'è questo silenz- »
La voce inconfondibile di Hoseok fece capolino nella silenziosissima sala comune, facendo scattare Yoongi e Namjoon, che si voltarono verso Hoseok e il resto dei ragazzi con un sonoro e all'unisono
« Shhh!!! »
Tutti sembravano essersi spaventati, ma quando avanzarono a vedere cosa stesse succedendo, ebbero la stessa reazione di Namjoon e Yoongi, tranne Hoseok, che sembrò piuttosto infastidito.
« Dovremmo svegliarli? »
Disse Taehyung, a bassa voce, seppur fosse inutile a causa del suo profondo tono, che si sarebbe sentito anche nella più rumorosa stanza.
« Tra quaranta minuti inizia la lezione. »
Asserì Jin, che successivamente disse
« Cucino io stamattina, voi svegliateli. »
Successivamente, sparì entusiasta nella cucina, non prima di aver letto una delle ricette di Yi-eun sul telefono.
« Ehm... Jimin? »
Jungkook fu il primo ad avvicinarsi ed a poggiare la mano sul bicipite del suo amico, che non fece una piega.
Si voltò a guardare gli altri, che se ne stavano fermi, come se qualcosa da un momento all'altro potesse esplodere.
Namjoon gli fece un gesto con la mano, come per incitarlo a riprovare.
« Jimin-sshi! »
Mormorò, scuotendo il ragazzo.
Jimin prese un grande respiro, ma non sembrava dare segno di volersi svegliare, anzi, nascose il viso vicino a quello di Yi-eun, della quale strinse ancor di più la vita, come se fosse un peluche.
Jungkook sembrava piuttosto sbalordito, infatti drizzò la schiena e guardò gli altri con una bocca a forma di "o".
« Yah! Jiminnie. »
Hoseok, ancor più infastidito di prima, avanzò, parlando a voce alta, poi premette per tre volte sul fianco del ragazzo.
Jimin, a quel punto, aprì gli occhi, vedendo una massa di capelli scuri.
Batté più volte le palpebre, realizzando pian piano cosa stesse accadendo: aveva dormito con Yi-eun, che era completamente appiccicata al suo corpo, e la teneva stretta con il braccio muscoloso.
Accigliandosi per la forte luce, si voltò dietro di sé, vedendo cinque dei suoi amici, guardarlo con volti interrogativi.
« Ma cosa hai combinato, Jimin-sshi? »
Taehyung sbucò dalla sua sinistra, con un volto piuttosto divertito.
Jimin, ancora frastornato dal sonno scomodo, chiese
« Cos'ho combinato? »
Yi-eun, nel frattempo, aveva aperto gli occhi e stirò le gambe, facendo spaventare Jimin, che aveva le sue gambe incrociate con quelle della ragazza.
Era sicuro che non si erano addormentati così la notte prima.
La ragazza, pian piano, voltò il capo come aveva fatto Jimin e, con grande differenza, venne accolta da dei visi dolci.
Aveva gli occhi ancora pesanti e aveva tanto sonno: era ovvio che non aveva riposato a dovere.
Si mise seduta, affianco a Jimin, infreddolita.
« Yi-eun? »
Riconobbe la voce di Hoseok, al quale sorrise, strofinando le mani l'una contro l'altra, facendo scontrare gli anelli e le unghie perfette che aveva.
« Buongiorno. »
Asserì lei, mentre Jimin cercò di tirarsi su, con diversi versi di fatica.
Si mise a guardare Yi-eun, pensando a quanto fosse bella e dolce in quel momento, la quale lo guardò di rimando e sorrise, non prima di aver sbadigliato.
« Dormito bene? »
Ridacchiò Jimin porgendole la sua sciarpa bianca e nera, che avevano usato come cuscino, sulle spalle e facendo scambiare al resto dei ragazzi uno sguardo curioso, e attento a Hoseok, che aveva la bocca serrata.
« Come un bebè. »
Mormorò Yi-eun, facendo ridacchiare Jimin, che si stropicciò gli occhi.
Pensieri perversi passarono le menti di tutti, ma nessuno aveva nessuna prova che i due ragazzi avessero potuto far qualcosa di indicibile quella notte.
« Ho bisogno di Yi-eun, è sveglia? »
Una voce remota dalla cucina fece voltare tutti.
« Aish! La colazione! »
La ragazza balzò in piedi non appena vide Jin con una paletta in mano, appoggiato allo stipite della porta della cucina.
In pochissimi secondi aveva rinfilato le scarpe e si era precipitata da Jin, che la accolse con un braccio dietro la schiena, come se fosse una bambina.
« Jimin! »
Il ragazzo, che aveva poggiato la testa fra le mani, un bel po' frastornato, dovette rialzarla velocemente verso Hoseok, che lo guardava con le sopracciglia aggrottate
« Cos'è successo?! »
Il ragazzo, con un lamento, disse
« Non ti rubo la fidanzata, hyung, abbiamo solo dimenticato le chiavi negli appartamenti e siamo rimasti chiusi fuori. »
Hoseok, però, sbarrò ancor di più gli occhi e chiese
« Cosa stavate facendo ieri sera fuori dai vostri appartamenti?! »
Jimin si lamentò ancora e disse
« Stavamo solo chiacchierando! Non è successo nulla di eclatante, non volevamo dormire per terra e siamo rimasti qui.
A proposito, dobbiamo chiamare Da-mi e dirle di portare una copia delle chiavi. »
Jimin si alzò, sotto lo sguardo di tutti, tirando fuori dalla giacca il telefono e cercando il numero della loro manager.
Il resto dei ragazzi, invece, rimase piuttosto incuriosito, ma non fece domande, mentre Hoseok aveva ancora mille dubbi da chiarire: era ovvio che aveva una bella cotta per Yi-eun.

« Aspetta, Jin, prima il pepe! »
Solo quando l'abilissimo cuoco Jin la chiamò per un aiuto ringraziò il cielo.
Non pensava che gli avocado-toast fossero così difficili da cucinare: Jin sbagliava l'ordine degli ingredienti da mettere, infatti qualche uovo ad occhio di bue aveva qualche resto di avocado, pulito via con una forchetta e poi spalmato sul pane tostato.
Inoltre, dimenticava sempre di mettere il pepe dopo il sale, ma per fortuna gli otto toast erano finalmente pronti.
« Io cucino cose più patriottiche! »
Esclamò Jin, prendendo il vassoio pieno dei toast, mentre Yi-eun aveva in mano un vassoio di bicchieri di succo d'arancia e cercava di trattenere le risate per non rovesciare tutto a terra.
Quando finalmente giunsero a destinazione, i ragazzi erano già seduti intorno al tavolo e gli unici posti liberi erano quelli esterni.
« Yah, Yi-eun. »
La ragazza guardò Jimin, che le lanciò una chiave magnetica, presa prontamente al volo da lei.
« Hai già chiamato Da-mi? »
Il ragazzo annuì, poi disse
« Me le ha portate un agente. »
Yi-eun annuì e mangiò velocemente la sua colazione, in modo tale che potesse filare via in camera e prepararsi.
Non resistiva più agli sguardi con Jimin e a quelli con Hoseok, che le parve piuttosto infastidito: non ne capiva perché, ma decise di non pensarci dato che era lei la prima a pensare a Jimin come se fosse una persona importante nella sua vita.
Si limitò a dire ai ragazzi che si sarebbero incontrati nella sala canto, ed entrò nel suo appartamento, sospirando e abbassando il capo.
Cos'era quelle sensazioni con Jimin? E perché pensava sempre a lui?
La sua sciarpa profumata non aiutava la sua mente a distrarsi.

Choreographer { Park Jimin }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora