• Capitolo 38 •

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La BigHit era diventato un viavai scatenato di persone, strumenti, giornalisti, telecamere, ambasciatori, e chi più ne ha più ne metta; inutile dire che la mente di Yi-eun era diventata proprio come l'agenzia in quei giorni: un caos ordinato di una miriade di cose da fare, portare a termine, provare, aggiornare e ripassare.
Tutto quel gran da fare per l'arrivo del tour di "Love Yourself" le aveva portato via tanto tempo per se stessa e per pensare alle cose che erano successe.
Si era quasi scordata del fatto che ormai i ragazzi conoscessero il suo grande segreto, e lo scandalo era passato ormai in secondo piano, dopo essere stato ovviamente protagonista di gossip in tutte le reti televisive e sociali.
La innervosiva parecchio il fatto che, inoltre, non riuscisse quasi mai a vedere i ragazzi, che incontrava in sala prove solamente durante le ore mattutine, dato che doveva provare le coreografie con il corpo di ballo, e spiegare ai tecnici le tonalità dei ragazzi, in modo da tutelarli al meglio durante le loro performance.
L'unico con cui riusciva a parlare decentemente era Ho-ji, che le era stato assegnato come partner durante le sue ore di lavoro: si separavano solo quando doveva scendere in sala prove.
Infatti, a volte, si erano anche ritrovati a lavorare di notte, insieme a Da-mi, per poter organizzare al meglio le faccende che riguardavano strettamente il concetto di "stage".
Le sembrava aver lavorato per mesi interi, ma in realtà erano passati solo quattro giorni da quando lo scandalo si era fatto pubblico e la BigHit era stata inondata dal mondo esterno: solo perché avevano annunciato il tour dei BTS e l'uscita del loro nuovo album.
« ... mentre, per quanto riguarda le ArmyBomb: quelle ufficiali si illumineranno a tempo di musica. Bisogna capire bene come fare le coreografie luminose... »
Da-mi aveva delle profonde occhiaie che le solcavano il viso, e il sonno sembrava non essere andato via nonostante avesse chiesto tre volte a Ho-ji di prepararle un caffè. Il ragazzo, alla terza richiesta, sembrava scocciato, tuttavia non fece proteste: la manager sembrava piuttosto irascibile a causa dei preparativi, e poi era stato lui a invitarle nel suo appartamento per lavorare.
« Magari a tempo di musica: so che gli Army sono famosi per i loro "fanchant", daranno sicuramente spunto per crearne di nuovi. »
Yi-eun, nonostante fosse tremendamente stanca, era molto emozionata per il tour: per lei ogni occasione era buona per lavorare e tirare fuori idee.
« Si, giusto! Lo dirò ai tecnici... »
Esclamò Da-mi, scrivendo sul suo taccuino un appunto, insieme alla lista infinita di cose da fare.
Ho-ji la guardò piuttosto preoccupato
« Yah! So che è molto importante questo tour, per i ragazzi e per l'agenzia, ma non credi di star esagerando con il lavoro? Ti ammalerai: salti i pasti e le ore di sonno per lavorare. »
Da-mi gli lanciò un'occhiataccia, mentre Yi-eun lo guardò con gli occhi sgranati: la regola di quei giorni era "Non dire nulla a Da-mi, a meno che non riguardi il tour!".
Il ragazzo l'aveva ovviamente infranta più di una volta, ma quella era stata una mossa suicida.
« Se non ti interessa, va a dormire! »
Disse nervosa la manager, tornando a smanettare sul suo tablet in cerca di non si sa bene cosa.
« Ehm... ma questa è casa mia, e voi siete mie ospiti. »
Yi-eun cominciò a farsi indietro sulla sedia: Da-mi si sarebbe presto arrabbiata se Ho-ji non avesse tenuto la bocca chiusa.
Tentò di dargli un calcio sotto al tavolo, ma non arrivava a toccargli le gambe.
Da-mi alzò il suo sguardo arrabbiato verso il ragazzo, e poi anche verso Yi-eun, anche se non c'entrava proprio nulla.
« Allora se ti da fastidio lavorare, vado via! Va' via anche tu, Yi-eun, ma ricordati di mandare gli inviti per il party di domani sera! »
E dato che ciò che diceva Da-mi era legge, si ritrovò a passeggiare per i corridoi del dodicesimo piano della BigHit, da sola.
Non aveva voglia di dormire: non aveva sonno, dato che ormai aveva preso i ritmi lavorativi di Da-mi. Erano le 23:42, ma era ancora bella attiva, e avrebbe mandato gli inviti per il party più tardi.
Tuttavia, non aveva alcuno stimolo per lavorare sul tour, dato che la sua parte era a buon punto. Dunque, iniziò a pensare a Jimin.
Da quella mattina in cui si erano svegliati vicini, non aveva avuto più nessuna occasione di parlargli: entrambi erano troppo impegnati in varie faccende, e quando dovevano provare non avevano nessun momento libero da usare per parlare meglio di ciò che era successo.
Nonostante fosse abbastanza chiara la tensione che c'era tra i due, Yi-eun non aveva ancora capito dove aveva tirato fuori il coraggio per chiedergli di restare a dormire con lei, con tutto che era ubriaca.
La cosa la logorava: se fosse successo qualcosa che Jimin non voleva raccontarle per evitare di mettere imbarazzo tra loro?
Sospirò e si recò verso la sala comune, da cui provenivano due voci, che riconobbe subito.
Senza esitare, entrò.

Choreographer { Park Jimin }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora