• Capitolo 14 •

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Yoongi e Hoseok sembravano piuttosto arrabbiati, ma ancora non capiva se fossero arrabbiati con Jimin o con gli ex-tutor. Si era cominciata a preoccupare quando Yoongi premette con violenza il tasto "12" dell'ascensore e capì che avrebbe voluto parlare con Jimin.
« Ragazzi. »
Li chiamò lei, quando uscirono frettolosamente dall'ascensore e cominciarono a camminare verso la sala grande.
Erano appena le 10:30 del mattino, ciò voleva dire che la colazione era stata da poco servita, dato che si trattava del week-end. Ciò voleva dire anche che, molto probabilmente, tutti gli altri membri erano seduti attorno al tavolo e che quindi Yoongi e Hoseok avrebbero sicuro detto qualcosa riguardo la cartella sanitaria di Jimin.
« Ragazzi! »
Insistette, dato che sembrava che non l'avessero sentita, ma neanche quella volta fu degnata della loro attenzione, così avanzò il passo e si mise di fronte a loro.
« Non vorrete mica dirgli qualcosa adesso! »
Esclamò, guardando i due con occhi attenti ad ogni sguardo o movimento.
« Ed aspettare che la sua situazione peggiori? »
Le disse Yoongi, storcendo il capo.
Yi-eun indurì lo sguardo, guardando in alto verso il volto corrucciato del ragazzo.
« Metterlo sotto pressione mentalmente non lo aiuterà. »
Hoseok sembrò riprendersi dal suo stato di confusione e si avvicinò ai due, che si guardavano in cagnesco.
« Lascia che me ne occupi io. Penserò a dare le ricette ai cuochi e preparerò io la colazione prima delle prove. Per quanto riguarda l'allenamento, dobbiamo aspettare alcune settimane. »
Aveva studiato per diventare insegnante di danza e, seppur fossero solo due anni di corso, sapeva perfettamente cosa faceva.
Yoongi si mangiò la lingua, poi sospirò.
« Dobbiamo fidarci di lei. »
Asserì Hoseok, mettendo una mano sulla spalla di Yi-eun. 
« Va bene! Mi fido di te. »
Yi-eun sorrise a Yoongi e, senza neanche pensarci, gli buttò le braccia intorno al busto e gli diede un piccolo abbraccio.
Non seppe perché lo fece, forse per ringraziarlo di averla ascoltata e di averle dato la fiducia nel prendersi cura di loro e, in particolare modo, di Jimin. Yi-eun, dal canto suo, aveva proprio bisogno di essere abbracciata, ma lui non si mosse.
Yoongi rimase pietrificato e non mosse neanche un muscolo, forse perché non gli diede il tempo di farlo, dato che sciolse subito l'abbraccio.
Hoseok guardò sorridendo Yoongi, poi la seguirono verso la sala comune.
Quando aprì la porta, vide tutto il resto del gruppo seduto attorno al tavolo e sbarrò gli occhi nel vedere tutto il cibo che c'era sulla tavola.
Il problema era che tutte le pietanze che erano davanti ai volti non erano per niente salutari.
« Ditemi che non avete mangiato nulla. »
I ragazzi sobbalzarono nel sentirla parlare.
Yoongi e Hoseok erano dietro la sua piccola figura e guardavano i loro amici.
« No, stavamo aspettando voi. Dove eravate finiti? »
Disse Namjoon.
Yi-eun guardò Jimin guardarla assonnato, con i capelli ancora un po' arruffati.
Hoseok e Yoongi aprirono la bocca per rispondere al leader, che in realtà sapeva cosa avevano fatto, ma non seppero cosa dire e Yi-eun accaparrò una scusa, la prima che le venne in mente
« Dovevo ancora prendere delle cose da casa mia e quindi mi hanno aiutata a portare in camera le valigie. »
Tutti annuirono, o meglio, solo Jimin annuì comprensivo, gli altri era come se annuissero per ringraziarla della scusa inventata al momento per non farsi scoprire dal ragazzo.
« Comunque, scriverò una dieta da seguire sulla lavagna della cucina e darò le ricette ad ognuno di voi e alla mensa. »
Disse, andando a togliere da sotto il naso di Jin una grande porzione di riso pieno di verdure grigliate e piccanti, con tanto di olio luccicante e panatura fritta.
Il ragazzo la guardò contrariato, poi lei disse
« Non sarà una noiosa dieta e sono sicura che vi piacerà. Cucinerò io quando avrò tempo, ma per sicurezza dovete imparare. »
Continuò, poi disse
« Chiamate lo staff per far portare via queste cose, nel frattempo cucinerò io qualcosa. »
Taehyung tirò fuori il telefono e sembrò digitare un numero a memoria: era il numero dello staff della cucina.
« Ho già fatto fare la spesa da Da-mi, quindi penso che tutti gli ingredienti siano in cucina. »
Disse, togliendosi la giacca e poggiandola sul divano, mentre gli altri si impegnarono a sistemare la tavola, togliendo i piatti e lasciandoli sul carrello portato dalle cameriere, nell'attesa che potessero andarlo a riprendere.
« Ho bisogno di una mano. Jimin, ti va di venire con me? »
Guardò ragazzo con occhi grandi, mentre lui si alzò e annuì, seppur un po' confuso.
Camminò verso la cucina e, non appena fu abbastanza lontano, Yi-eun diede una spinta a Yoongi e sussurrò, facendosi sentire da tutti ma non da Jimin
« Dì loro cosa abbiamo scoperto! »
Il ragazzo annuì, mentre lei scomparve dietro la porta della cucina.
Jimin si voltò a guardarla e disse
« Cosa cuciniamo? »
Lei si avvicinò al ragazzo, che la aspettava appoggiato al bancone della cucina, molto moderna come il salotto.
« Pancake di banana con miele e noci. »
Asserì, con fare teatrale, mentre gli si avvicinò.
Lo guardò e si preoccupò quando vide il suo sguardo malinconico e preoccupato.
« Hai pianto? »
Quando le poggiò il pollice sotto l'occhio per pulirle un po' di trucco sbavato, miriade di brividi le partirono dal punto in cui la toccò.
Non rispose: non poteva dirgli di no, evitando di negare l'evidenza, ma allo stesso tempo non voleva dirgli di sì, facendo la vittima e ricevendo domande a cui non voleva rispondere: voleva solo distrarsi da ciò che il dottore le aveva detto su sua madre, così come aveva fatto con Yoongi e Hoseok.
« Puoi iniziare a sbucciare le banane? »
Deviò l'argomento, e Jimin non poté che assecondarla.
Iniziarono a cucinare in silenzio, ma quando Jimin allungò l'occhio verso di lei, quando finalmente aveva finito di sbucciare tutte le banane, la vide soprappensiero.
Riusciva a capire dal suo sguardo che stava pensando, e non erano pensieri positivi.
Si avvicinò a lei, con la ciotola piena di banane.
Sembrò non accorgersi che si stava avvicinando a lei, ma quando guardò dentro la sua ciotola l'impasto light e salutare dei pancake una malsana idea gli venne in mente.
Non sapeva perché e non gli importava di saperlo, ma voleva vederla sorridere.
Intinse il dito nel composto liquido e lo portò fin sopra la punta del naso della ragazza, che si voltò con un sorriso divertito, ma occhi pieni di rimprovero.
« Yah! Jimin-ah! »
Esclamò, mentre lui si portò il dito alla bocca per poterselo pulire, ma continuava a ridere per l'espressione di Yi-eun.
La ragazza, però, non poteva fargliela passare liscia, così prese anche lei con il dito il composto e lo spalmò sulla guancia di Jimin, che sbarrò occhi e bocca.
Il turno di ridere era di Yi-eun, che però non si aspettava che il ragazzo potesse reagire ancora.
La prese per i fianchi e cominciò a farle il solletico.
« Come osi usare la mia stessa arma! »
Esclamò, facendola sia ridere per la sua voce divertente e sia anche per il solletico.
« Tregua! »
Cercava di dire lei, che si stava per afflosciare a terra per il troppo ridere e quando lui le lasciò i fianchi, poté ricomporsi.
Si guardarono ancora con il sorriso in volto, e Jimin pensava che lo scherzo fosse finito, e lo fece a malincuore, ma quando Yi-eun parlò capì che non amava perdere.
« Ho vinto io, Lachimolala! »
Jimin la guardò con fare di finto arrabbiato per la piccola presa in giro e quando fece per andarle a fare di nuovo il solletico, Yi-eun cominciò a scappare per tutta la cucina, correndo intorno alla penisola, al tavolo con gli sgabelli, al piccolo pouf giallo e anche al tavolo più grande, con tanto di dodici sedie.
Ridevano entrambi per la scena e Yi-eun ogni tanto tirava fuori qualche urletto divertito.
Proprio quando Jimin riuscì a prenderla per i fianchi e a bloccarla, una voce li fece sobbalzare
« Cosa state facendo?!
Si voltarono verso l'ingresso della cucina e, con visi colpevoli, guardarono Namjoon e Jin, che li guardavano piuttosto sconvolti.
Yi-eun guardò Jimin, aspettandosi una faccia rossa per il troppo trattenere le risate, ma quando lo guardò vide soltanto un viso pallido, le labbra carnosissime schiuse e gli occhi che si chiudevano da soli.
Sbarrò gli occhi e, quando il ragazzo perse l'equilibrio, si affrettò a gettarsi in ginocchio affianco a lui e a poggiargli una mano dietro la testa per non fargliela sbattere a terra.
« Jimin? »
Lo chiamò, poggiandogli il capo sulle sue gambe, a terra, mentre Namjoon e Jin accorsero.
Il ragazzo era palesemente svenuto.
Yi-eun aveva il cuore a mille, poi preoccupata e con voce tremolante disse
« Prendete quel pouf e chiamate un medico. Dobbiamo misurargli la pressione. »
Jin corse in sala ad informare gli altri, mentre Namjoon si affrettò a prendere il pouf, su cui poggiò la testa di Jimin e parte delle spalle.
« Prendi del miele, Namjoon. »
Il ragazzo, che aveva preso una manciata di zucchero in bustina dalla penisola della cucina per poterlo dare al suo amico per farlo sentire meglio, fu fermato dalle parole della ragazza e ne rimase confuso, così lei gli spiegò
« Entra in circolazione prima dello zucchero. »
Namjoon, così, si precipitò in cucina, a cercare del miele.
Mentre i due avevano da fare, Yi-eun si stese accanto a Jimin, scostandogli i capelli dalla fronte.
« Jimin, svegliati. »
Si mise in ginocchio e gli prese il viso tra le mani, che le tremavano: era evidentemente preoccupata.
Improvvisamente gli occhi di Jimin si mossero, aprendosi molto lentamente.
« Jimin? »
Lo chiamò, con voce speranzosa.
Il ragazzo fece per alzarsi, ma Yi-eun gli mise una mano sul petto e lo fece allungare di nuovo
« Non muoverti, o rischierai di svenire di nuovo. »
« Yi-eun? »
Mormorò, facendole stringere il cuore.
« Si, sono io. »
Gli sorrise, poggiandogli una mano sul braccio, e rimase abbagliata dal viso di Jimin: sembrava un angelo, l'angelo più bello del cielo, e le sorrideva.
« Ecco il miele. »
Namjoon arrivò a passo svelto, con un bicchierino di vetro riempito con del miele ed un cucchiaino.
« Grazie, Nam. »
Gli disse, prendendo dalle sue mani il bicchiere e prendendo una manciata di miele dal bicchiere.
« Tieni, Jimin. »
Il ragazzo prese con la mano destra il cucchiaino e mangiò il miele, mentre Yi-eun gli scostava i capelli ribelli dalla fronte.
« Cos'è successo?! »
Namjoon fu l'unico a voltarsi quando il resto del gruppo entrò, accompagnato da una Da-mi agitata e da un medico con la sua valigetta.
« Jimin, ci rivediamo. »
L'uomo si accucciò all'altezza del ragazzo, che mormorò
« Non la prenda sul personale, ma speravo di non rivederla, dottore. »
Il dottore ridacchiò, mettendo la fascia sul bicipite marcato del ragazzo, per poi misurargli la pressione, nel frattempo gli bucò il dito con una puntina per prendere una goccia di sangue, per controllare il livello dello zucchero in esso.
Si guardò intorno quando vide che era già salito a livello normale e puntò gli occhi sul bicchiere di miele tra le mani curatissime di Yi-eun, che era ancora in ginocchio a terra, accanto a Jimin.
« Grande ingegno, signorina. »
Asserì il dottore, che fece saettare lo sguardo preoccupato della ragazza su di sé.
« Cosa? »
« Il miele. »
Yi-eun guardò la dolce sostanza nel bicchiere, poi sorrise delicatamente.
« Sono Kim Pa-Oh, il medico dei ragazzi. »
Le allungò la mano, che lei strinse prontamente
« Choi Yi-eun. »
Esitò un momento, poi decise di dirlo
« Sono la loro tutor. »
Il medico annuì, poi guardò Da-mi, accanto a Namjoon.
« Una bella scelta, una ragazza sveglia. »
Da-mi sorrise soddisfatta, mentre tutti gli altri ragazzi si scambiarono uno sguardo e Yi-eun arrossì.
Jimin sembrava aver ripreso colore, infatti Pa-Oh asserì che la pressione era quasi arrivata ad essere perfetta, seppur un tantino bassa, tant'è che poi disse
« Vuoi provare ad alzarti? »
Jimin annuì, mentre l'uomo lo prendeva per un braccio e Namjoon si fece avanti per aiutarlo.
Nel frattempo, il medico chiese
« Hai mangiato, Jimin? »
Il ragazzo, ancora un po' sconvolto, disse
« Io e Yi-eun stavamo preparando la colazione e avrei mangiato. »
Il dottore annuì e disse
« Allora prepariamo questa colazione, così mangerai e ti sentirai meglio. »
Yi-eun scattò all'opera quando l'uomo la guardò, seguita a ruota da Taehyung e Jin.
Gli altri accompagnarono Jimin in salotto, ma in pochi minuti furono raggiunti dai cuochi, che si affrettarono a preparare i pancake.
Ne portarono tre piatti molto colmi e Jimin fu il primo che venne servito.
« Dottore, vuole servirsi? »
Chiese Da-mi, ma il medico scosse la mano libera e disse
« No, ti ringrazio. Lascio i ragazzi in buone mani. »
Guardò Yi-eun, che sorrise ancor di più quando le disse
« Continui così. Le consiglio di mandare la dieta e le ricette a ogni ragazzo e alla cucina. Mi sembra che sia una dieta universale e perfetta per l'allenamento che devono fare. »
Yi-eun sorrise, poi quando il medico le fece cenno di avvicinarsi, così come a Da-mi, disse
« Conto su di lei per tutti i ragazzi, ma Jimin è quello che sta meno bene. La prego, dobbiamo salvaguardarli. »
Yi-eun, però, già lo sapeva, infatti non fece domande e salutò Da-mi e il medico, prima di sedersi tra Hoseok e Jungkook.
« Perché non ci hai detto che la tua cartella sanitaria era penosa? »
Pensava che avrebbero parlato di Jimin, ma non in maniera così schietta come fece Yoongi.
« Yoongi-ah. »
Lo riprese Yi-eun, battendo una mano sul tavolo, accanto al suo piatto di pancake.
Il ragazzo la guardò e disse
« Non possiamo far finta di nulla. »
Jimin guardò Yoongi, poi Yi-eun e poi il resto del gruppo.
« Non volevo farvi preoccupare. »
Dichiarò il ragazzo, riprendendo a mangiare la sua colazione.
« Così è peggio, Jimin. »
Sospirò Taehyung, poi Jungkook continuò
« Sai che puoi contare su di noi. »
Jimin annuì, ma sembrava soprappensiero, infatti Yi-eun non riusciva a stare tranquilla: doveva fare qualcosa.
Tirò fuori dalla borsa il suo portatile e lo poggiò con poca delicatezza sul tavolo, tant'è che Hoseok sobbalzò e Jungkook si voltò scattante a guardarla.
« Cosa stai facendo? »
Chiese Namjoon.
« Vi mando la dieta che dovete seguire, insieme alle ricette e la mando anche ai cuochi. »
Smanettò sul computer costoso e, in poco tempo mandò a tutti ciò che dovevano fare.
« Se non la seguite... »
Chiuse il computer, poi continuò
« Vi uccido. »
Tutti ridacchiarono, ma poi le promisero che avrebbero fatto come diceva.
Jimin, pian piano, sembrava riprendere vitalità, a scherzare e ridere con tutti gli altri, che avevano particolarmente apprezzato il piatto ideato da Yi-eun.
« Domani mattina, sveglia alle otto e in palestra: tapis roulant e si canta. »
Esclamò, lasciando interdetti i ragazzi.
« Non finisci mai di stupirci. »
Fu la prima cosa che disse Jimin dopo la sua affermazione, ma la cosa che la destabilizzò fu il suo sorriso.

Choreographer { Park Jimin }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora