• Capitolo 34 •

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Jimin in quel momento avrebbe voluto avere il super potere di poter bloccare il tempo e tornare indietro, nella speranza che non gli venisse un'altra stupida idea come quella di gettare l'acqua su Yi-eun per poterla portare via dai due ragazzi.
Si sentì davvero stupido: aveva l'intenzione di far reagire la ragazza con il piano che aveva architettato, ma adesso si trovava lui nella situazione in cui sperava si ritrovasse Yi-eun, che non aveva ancora proferito parola, e non lo fece fin quando non entrarono nel primo bagno disponibile.
Non lo degnò nemmeno di uno sguardo, camminò verso il distributore di carta e ne prese un po', iniziando a tamponare i vestiti zuppi.
Si sentì un po' in colpa, ma cercava di guardare il lato positivo: era lì con lei.
« Scusa, non l'ho fatto a- »
« Non fa niente. »
Tentò di iniziare un discorso, ma Yi-eun non sembrava in vena di parlare.
Aveva le sopracciglia aggrottate e il viso imbronciato, mentre strofinava della carta sui suoi pantaloni beige.
Era evidentemente irritata.
« Chi sono quei due ragazzi con cui sei arrivata? »
Chiese ancora, non demordendo.
Si appoggiò alla colonna del bel bagno lussuoso, che sembrava in pantane con i vestiti di Yi-eun: pavimento nero come il suo top, e pareti beige come i suoi pantaloni. Il tutto luccicante e pulito.
« Due membri di un nuovo gruppo. »
Asserì, sbuffando e prendendo dell'altra carta per tamponare anche il top.
« Ci stai già abbandonando? »
Chiese, con fare teatrale, ovviamente scherzando, ma lei non ebbe alcuna reazione. Si limitò a gettare la carta usata nel cestino e a camminare con ampie falcate verso la porta d'ingresso, senza guardare Jimin nemmeno per un secondo.
A quel punto, il ragazzo alzò il capo con fare arrabbiato. Prima che potesse superarlo, la prese per un braccio e la fece appoggiare delicatamente al piano dei lavabi, tra cui la intrappolò con le sue braccia e il suo corpo.
« Si può sapere cos'hai? »
Non pensava che la sua gelosia fosse in realtà rabbia.
« Nulla, cosa dovrei avere? »
Yi-eun incrociò le braccia al petto, nella speranza che il ragazzo non potesse sentire il suo cuore battere all'impazzata.
Era arrabbiata con Jimin: prima aveva tentato di baciarla, salvando poi sua madre, ed ora faceva il cascamorto con Ye-ji. Non le stava per niente bene!
Inoltre, l'intera giornata non era stata molto d'aiuto al suo malumore.
« Yah! Smettila di mentire. »
Yi-eun lasciò andare una risata amara: "se solo sapessi la mia più grande bugia, Jimin, adesso non saresti così dolce con me."
« Allora se sai che ho qualcosa, che lo chiedi a fare?! »
Jimin rimase piuttosto sorpreso dall'acidità con cui gli parlò, ma allo stesso tempo sorrise.
« Sei gelosa. » Affermò.
Yi-eun si trovava con le spalle al muro, metaforicamente e letteralmente.
Tuttavia, ricordava bene il discorso che avevano intrapreso in camera di Jimin, la notte in cui sua madre aveva rischiato la vita, ed era sicura che
« Te l'ho già detto. »
Jimin si morse il labbro e la guardò negli occhi, facendola avvampare.
« Ora che hai ottenuto quello che volevi, puoi andare a spalmarti sopra Ye-ji. Io vado a cambiarmi, ho due ragazzi a cui badare. »
Cercò di spostarlo, ma non ci riuscì.
Jimin si avvicinò ancor di più, mormorando
« Non voglio andare da Ye-ji. »
Yi-eun non poteva proprio dargliela vinta quella volta, anche se il suo cervello, il suo cuore e tutto il suo corpo stava tendando di avvicinarla a Jimin, per concludere qualcosa che solo loro due potevano finire. La sua parte razionale, purtroppo o per fortuna, riuscì a prevalere.
"Vuoi sfidarmi, Jimin? Bene."
« Io, invece, devo andare da Bang Chan. »
Jimin strinse la mascella e la guardò serio, ma non disse nulla.
Yi-eun, a quel punto, sorrise soddisfatta.
Fece di nuovo per andarsene, ma anche questa volta, Jimin fu più forte.
Drizzò la schiena e le mise le mani sotto la mascella, avvicinando tutto il suo corpo a lei.
I loro visi erano ad un passo di distanza.
Se solo si fosse messa in punta di piedi...
No, non poteva farlo vincere così!
Prima Rosé, poi Ye-ji. Sapeva benissimo che era attratta da lui, perché continuare a giocare?
Tuttavia, i suoi occhi caddero finalmente sulle sue labbra, che si era promessa di non guardare mai, per non cadere in tentazione.
Si portò il pollice alla bocca e poi lo trascinò con un gesto deciso, ma delicato, sul labbro superiore di Jimin, che rimase fermo, ad osservare ogni suo singolo movimento.
Finalmente, la cipria che copriva le belle labbra di Jimin era sparita.
« Gliel'avevo detto di non coprirti le labbra. »
Jimin era tutto un fuoco, così si avvicinò ancor di più al viso di Yi-eun, che si considerò spacciata: non sarebbe riuscita a tornare indietro.
« Omo! Scusate. »
Tuttavia, non era il loro destino quello che avevano tanto sperato e desiderato, dato che un ragazzo dai tratti familiari era entrato nel bagno e adesso aveva gli occhi chiusi.
Jimin, stranamente, non si era scostato dalla sua posizione, aveva solamente voltato il viso nella direzione di quello che sembrava Felix.
Yi-eun, invece, fu ricapultata sulla terra e successivamente spinse via Jimin delicatamente.
« Vado a cambiarmi. »
Passò lo sguardo da Jimin, fermo nella sua postura perfetta, fino a Felix, che finalmente aveva riaperto gli occhi.
Lanciò uno sguardo al suo amico, che sembrò piuttosto in imbarazzo, poi uscì dal bagno.
"Che cazzo sta succedendo?!"

Quando finalmente arrivò in camera per potersi cambiare, si chiuse la porta alle spalle e si portò le mani tra i capelli.
Trattenne un urlo di frustrazione, così si sfogò saltellando e piagnucolando.
Non poteva essere possibile quello che stava succedendo con Jimin e nella sua testa: il fatto che inizialmente fosse tremendamente arrabbiata, ma poi si stava per lasciar andare alle sue labbra la faceva innervosire da morire.
Lei che era sempre stata decisa, adesso si lasciava fondere il cervello da Jimin.
"Che non significa dir poco."
Si spogliò in fretta e furia, indossando dei nuovi vestiti, poi si sedette per un momento sul letto.
« Yi-eun, torna in te. »
Si sussurrò, poi il suono del suo telefono la fece voltare verso di esso.
Era una di quelle notifiche flash su delle news, che di solito ignorava, ma ciò che lèsse dallo schermo del telefono la fece impallidire.
Lo afferrò in fretta e poggiò il dito sulla notifica per aprirla.

"YG Entertainment: scandalo!
Rosé delle BLACKPINK non doveva essere tra il quartetto: pare che sia stata raccomandata da un imprenditore, amico di suo padre, e al suo posto ci sarebbe dovuta essere Choi Yi-eun.
Fonti certe e dirette testimonianze affermano la verità dello scandalo: Yi-eun si trovava lì al momento dei provini e delle selezioni, e sembrava essere la prescelta tra i giudici, ma alla fine Rosé ha vinto. Non si sa chi sia questa ragazza e dove si trovi ora."

In quel momento, si sentì il mondo caderle addosso, ancora una volta.
Alzò lo sguardo sullo specchio davanti al letto e si poté guardare con le mani tremanti, che reggevano ancora il telefono, e gli occhi lucidi.
Quello che stava accadendo significava solo una cosa.

Choreographer { Park Jimin }Where stories live. Discover now