chapter 1 -First day-

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-Eren!-
Il castano fu bruscamente riportato alla realtà dalla voce proveniente dal suo cellulare, poggiato sul cuscino, in vivavoce.
-Eh?- scostò lo sguardo dal soffitto e lo rivolse allo schermo del telefono, che mostrava la chiamata in corso con il biondino.
-A cosa pensavi, stavolta?- la voce dell'amico dall'altro capo del telefono era seccata.
Capitava fin troppo spesso che Eren si perdesse nei suoi monologhi mentali mentre era nel bel mezzo di una conversazione.
-Fiori.- Eren si mise seduto, portando il telefono all'orecchio.
-Lavorare dai tuoi zii come fioraio non era nei tuoi piani eppure ti ci stai immedesimando bene.-
-Non faccio il fioraio ma dò solo una mano, e stavo semplicemente pensando ad una cosa che mi ha raccontato zia Ally. Non rimproverarmi in continuazione.-
-Una mano ben pagata.-
-Sono i miei zii. Anche se gli dico di darmi il dovuto aggiungono sempre qualcosa in più.-
-Sì, sì, scusa.-
Eren scostò le lenzuola e poggiò i piedi nudi sul pavimento freddo. Era una sensazione bellissima.
-Vedi di non fare tardi, io sono qua per controllare gli orari e le aule.-
-Sì, tranquillo.-
-Eh, a dopo.-
-Ciao.- terminarono la telefonata e Eren gettò il cellulare sul letto.

Si diresse in cucina, prendendo assonnato una ciotola dove rovesciò una quantità considerevole di cereali e poi del latte, per poi tornare in camera mangiando.
Guardava l'armadio combattuto.
Non aveva voglia di ragionare su un bell'outfit, ma se avesse indossato la prima cosa che gli veniva in mente per il primo giorno d'università, Armin lo avrebbe sgozzato.
Optò per un paio di pantaloni beige, una maglietta nera così come un paio di calzini lunghi.
Poggiò tutto sul letto, mentre lasciò la ciotola ormai vuota sul comodino, invece.
Si diresse in bagno per una doccia veloce.
Mentre si svestiva la signora Louise, come ogni mattina alla stessa ora, alzò al massimo il volume delle sue amatissime canzoni francesi anni '50.
Ormai, Eren le conosceva tutte a memoria.
Aveva una pronuncia parigina orrenda, ma non si privava di un concerto privato mentre si insaponava.

Uscì dalla doccia e si legò un asciugamano alla vita, mentre si dirigeva al lavandino per lavarsi i denti.
Mentre teneva lo spazzolino in bocca ballava a ritmo di Les Amants de Paris.
Fatto ciò andò a vestirsi in camera, per poi prendere zaino, cellulare e le sue amatissime cuffiette e dirigersi alla porta, dove indossò le sue, ormai mai più bianche, Nike.
Uscì di casa mentre metteva le cuffiette alle orecchie, passando in rassegna le canzoni nella sua playlist.
Ne fece partire una quando uscì dal palazzo e iniziò ad incamminarsi verso l'università.

Armin lo vide arrivare giusto in tempo.
Avrebbe voluto dargli una bella sgridata, ma sapeva quanto il ragazzo odiasse essere disturbato mentre si godeva la sua sessione musicale mattutina.
Non si partiva senza essa. E il biondino ormai se n'era fatto una ragione. Dopotutto, Eren era sempre stato così.
Anzi, sin dalle medie.
Prima delle medie era più aperto.
Forse tutti quei cambiamenti nella sua vita lo avevano cambiato. Ma ormai, non ci potevano fare nulla.
E poi, che Eren non andasse più in cerca di risse mica era male.


autrice
Ciao raga!
Finalmente il primo capitolo.
Lo so già che non sarò molto attiva prossimamente, ma la scuola mi sta lentamente ammazzando (in particolare una prof che madonna-).
Spero di riuscire ad essere più attiva presto.

Ditemi cosa ne pensate di questo inizio ; )

Bye Bibis ✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Where stories live. Discover now