chapter 24 -Falling in love-

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Natale.
Ricordava a stento com'era Natale quando era bambino.
Aveva ricordi sfocati di una casa addobbata al minimo e un regalo incartato alla meglio.
Però, il sorriso dolce e rassicurante di sua madre contrastava con lo squallore che emanava quella casa.
Dopo essere arrivato in America il Natale era pieno di addobbi e regali, ma era diverso.
Nessun sorriso dolce lo rassicurava come quello di sua madre.

Però, per un tempo che per lui era stato troppo breve, il sorriso di qualcuno lo rassicurava.
Era dolce, amorevole. Le carezze di quelle mani morbide e piccole le sentiva ancora sulla pelle.
Improvvisamente, Natale aveva iniziato a piacergli.
Gli piaceva addobbare l'albero e comprare i regali.

Tutte le cose belle hanno una fine. Lo aveva imparato.
Non aveva la certezza che fosse così; non voleva essere negativo fino alla fine. Ma non c'era nulla che potesse provargli il contrario.
Le cose belle sono pericolose.

Abbottonò l'ultimo bottone della camicia e si guardò allo specchio.
Era pronto per uscire.
Diede un'ultima occhiata al cassetto dove aveva riposto le foto di sua moglie e poi infilò le scarpe e uscì di casa, diretto verso casa dell'amica.

Uscì dall'auto dopo aver parcheggiato in cortile e vide arrivare l'auto del biondo.
Aspettò lui prima di andare in casa.
-Ehy.- lo salutò quando lo vide avvicinarsi.
-Buongiorno.- Farlan sorrise a trentadue denti.
-Ci risiamo.-
Il biondo lo abbracciò stretto.
-Buon compleanno.-
-Sì, sì. È Natale. Pensa al Natale.-
Sciolsero il loro abbraccio e andarono in casa.
La rossa, inutile dirlo, gli saltò addosso appena lo vide quando aprì la porta.
I tre andarono in salotto e, mentre i coniugi facevano gli auguri al corvino, Farlan si avvicinò al castano seduto sul divano.
-Sei venuto.-
-Te l'avevo promesso.-
Si sorrisero.
-Farlan, vieni qui.- Ally gli si avvicinò e si augurarono buon Natale.

-Ehy.- il corvino si avvicinò al ragazzo.
-Levi.- gli sorrise -Buon Natale.-
-Buon Natale.- si sedette accanto a lui.
Il corvino rimase ad osservare Eren in silenzio, che guardava gli altri che chiacchieravano sorridendo. Però, non sembrava poi così contento.

[...]

Mancava poco. Solo un'altra oretta, forse due. Poteva farcela. Poteva resistere un altro po'.
Aveva cenato e si erano scambiati i regali. Aveva ricevuto molti bei regali, e si era scusato più volte per la mancanza di regali da parte sua.
Aveva resistito fino ad allora, non poteva crollare proprio adesso.
Si stava torturando le mani da almeno cinque minuti, mentre guardava sua cugina e il suo ragazzo. Sembravano così felici..

-Dove vai?- la zia fu la prima a guardarlo.
-In bagno.- il castano filò in bagno.
Chiuse la porta e si sedette sul pavimento.

Ora che ci pensava, anche da bambino si rifugiava in bagno se aveva bisogno di piangere.
E ogni volta, entrava suo zio. Entrava, chiudeva la porta a chiave, si sedeva accanto a lui e aspettava che il piccolo smettesse di piangere.

Successe anche quella volta.
Suo zio bussò, entrò e si sedette al suo fianco.
Con pazienza attese che il ragazzo smettesse di piangere prima di poter dire qualsiasi cosa.


autrice
Seconda parte a breve.
Adam best dad 🥺

Bye Bibis ✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum