Appena entrarono gli tolse di dosso lo zaino e il cappotto, entrambi fradici.
Lo fece sedere in cucina e andò in bagno a preparargli la vasca.
Successivamente gli fece fare un bagno caldo, lo fece coprire per bene, con dei vestiti che Farlan aveva lasciato da lui, e lo fece sedere in salotto, con una coperta addosso e il riscaldamento acceso.
Dopo avergli preparato da mangiare andò in salotto e, poggiato il cibo sul tavolino, si sedette affianco a lui.
-Mangia qualcosa.-
Eren scosse la testa.
Non aveva spiccicato parola da quando lo aveva portato in casa.
-Mi vuoi dire cos'hai combinato?- gli accarezzava i capelli morbidi, appena lavati.
-Ero a scuola.- uscì flebile dalle labbra del ragazzo.
-Lo so questo. Cos'è successo a scuola?-
-C'era un evento.- Eren tirò su col naso e si strinse ancora di più nella coperta -Sui rapporti umani, tipo.-
Parlava piano, e Levi lo ascoltava attentamente.
-Alla fine uno degli psicologi si alza e fa "Credete..."- fece una breve pausa sentendo le lacrime salirgli agli occhi -"Credete sia possibile che alcune persone nascano per dare più amore di quanto ne riceveranno mai?"- Eren aveva lo sguardo basso, con gli occhi umidi.
-Mi sono sentito preso in causa...- aveva la voce tremante.
-Eren..-
-Mi sento stupido.- il ragazzo cercava in tutti i modi di non scoppiare a piangere.
-Si tratta del tuo amico, non è vero?-
Il castano annuì.
-Vorresti di più?-
Il castano annuì di nuovo.
-Eren...- il corvino sospirò, non sapendo cosa dire.
Ma il ragazzo si sedette dritto e prese un bel respiro, cercando di calmarsi.
-Credo che sia...che sia questo il mio problema.- spostò finalmente lo sguardo sul corvino, lasciandogli vedere gli occhi umidi.
-Vedi, lo amo...lo amo così tanto e lo so che anche lui tiene a me. È così e-e lo so.- la voce gli ricominciava a tremare.
-Lo so. Lo so, d'accordo?- distolse di nuovo lo sguardo, stavolta alle sue mani che stringevano la coperta sulle sue gambe.
-Lo so... Ma è così difficile a volte...-
Levi lo ascoltava in silenzio.
-Vedo come guarda gli altri, e non posso fare altro che guardare me stesso e vedere tutto ciò per cui lui non dovrebbe amarmi.-
Levi prese ad accarezzargli la nuca.
-Ma a quel punto mi rattristo perché non voglio sentirmi così; sono consapevole del fatto che vado bene così come sono, ma anche quello mi ferisce,- i singhiozzi iniziarono a farsi sentire -perché così facendo inizio a chiedermi quale sia il motivo per cui...per cui lui non mi guarda come lo guardo io.- tornò a guardare Levi, mentre le lacrime scendevano copiose lungo le sue guance.
-Ci ho provato tutta la vita ad avvicinarmici, ma non ci sono mai riuscito. I-invece agli altri è bastato un attimo.
E-ed è così felice con loro.- si guardò di nuovo le mani e poi Levi.
-Cos'è che mi manca?- singhiozzava guardandolo.
-Nulla, piccolo.- Levi se lo strinse al petto.
-Non ti manca nulla.-
Eren continuò a singhiozzare sul suo petto a lungo, mentre Levi lo stringeva forte.autrice
Madonna sto piangendo anch'io.
Eren ha bisogno di moral support.
La prossima parte non vi piace.Doppio aggiornamento perché sono stressata, ho mal di testa e col morale a terra e ho bisogno di seratonina 🙂
Bye Bibis ✨💜
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i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊
FanfictionYaoi-boyxboy Don't like? Don't read! Levi Ackerman non è famoso per la sua simpatia. Lasciata l'università in cui lavorava, la sua vita è cambiata radicalmente, portandolo a chiudersi in una cupola, non lasciando a nessuno la possibilità di vederlo...