chapter 35 -Lost-

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Non andava a lavoro da giorni. Il cellulare lo aveva gettato chissà dove per casa, e non aveva la minima voglia di cercarlo.
Che giorno era? Giovedì? Forse venerdì. Vabbè, chi se ne frega.
Si alzò barcollante dal letto per poi dirigersi alle scale e scendere al piano inferiore. Per poco non cadeva dopo essere inciampato su una lattina di birra sparsa sul pavimento, insieme a tante altre.
Da quando era diventato così disordinato?
Oh, lo sapeva da quando.
Si sedette sul divano e accese la tv, anche se a quello che trasmetteva non ci faceva mica tanto caso.
Sentì il campanello, ma non si scomodò ad andare ad aprire.
-Levi?-
Oh, era Hanji. Da quel che ricordava, era venuta anche il giorno prima. Però non le aveva aperto.
-Levi, lo so che sei in casa. Apri.-
Si arrese, forse in un momento di lucidità, e si alzò per andare ad aprire.
La castana lo guardò sollevata -Finalmente.- .
Se ne tornò in salotto.
Hanji lo seguì, attenta a non calpestare nulla del porcile che il corvino aveva creato.
-Dio, Levi..-
Sospirò e si avvicinò.
-Non puoi andare avanti così.-
-Davvero?- non mostrava alcuna emozione. Rispondeva ogni volta facendo sarcasmo, o con il silenzio.
-Ti ammazzerai in questo modo.-
-Cosa dovrei fare, Hanji? Dimmelo tu.-
-Cercare di riprenderti. Questa non è la fine, ci sono altre cose che possono dare un senso alla tua vita.-
-Tipo? Te?-
Hanji rimase in silenzio un momento.
-Questa è la parte in cui ti scusi.-
-Questa è la parte in cui te ne vai.-
La donna sospirò -D'accordo. Non riesco a guardarti ridurti in questo modo.-
-Ooh troppo difficile per te, non è così?- Levi si alzò.
-Sì, lo è. Mi spezza il cuore vederti in questo stato.-
-Non compatirmi.- lo disse a denti stretti, innervosito.
-Non ti sto compatendo.-
-Oh, sei sicura?! Perché a me sembra che tutti voi stiate solamente cercando di aiutare un povero pezzente che vi fa pena!- l'uomo alzò la voce.
Hanji lo guardò in silenzio.
-...ciao, Levi.- dopodiché lasciò la casa.
Quella fu l'ultima volta che si videro.

Levi poggiò la foto che aveva tra le mani, che ritraeva lui e la castana ai tempi del liceo, sul tavolino davanti a sé.
Erano passati due, forse tre, giorni da quando aveva avuto quella discussione con Eren.
Non lo vedeva da allora. Né lui, né tutti gli altri.
Aveva bisogno di stare da solo.
Era tornato al punto di partenza.
Uguale a quando morì sua moglie.

(music )

Sua moglie. Quanti anni erano passati?
Si alzò dal divano e andò in camera, sedendosi poi sul bordo del letto.
Prese dal comodino la foto della donna.
Passò un dito sul suo viso.
Sentì le lacrime inumidirgli gli occhi.
Era la prima volta che accadeva.
-Petra...ti prego, dimmi cosa devo fare.-
Delle lacrime scesero lungo le sue guance, altre caddero sul porta fotografie.
-Ci sto provando...ma non riesco.-
Abbassò la testa -Ho bisogno di te. Ho ancora bisogno di te, non vedi? Perché mi hai lasciato solo qui?-
-Mi sento così perso..-
I singhiozzi lo scossero a lungo.


autrice
Vi prego, sto piangendo anche io.

Bye Bibis ✨💜

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