chapter 13 -For you I'd bleed myself dry-

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-Com'è che sapevi tutte quelle cose di biologia? Pensavo stessi avendo problemi.- uscirono dalla struttura dirigendosi verso il parcheggio dove aspettavano gli amici di Armin.
-Beh mi sono messo sotto e ho ricevuto aiuto.-
-Aiuto? Da chi, tua cugina?-
-Ma no. Un suo amico.-
-Un suo amico.- Armin rivolse lo sguardo al ragazzo.
-Il signor Ackerman.- Eren sorrise.
-Ackerman? Levi Ackerman?- il ragazzo si fermò, facendo fermare anche Eren che lo osservava confuso.
-Sì. Il mio vicino di casa.-
-Eren.- Armin sospirò e prese a massaggiarsi il ponte del naso.
-Cosa?-
-Pensavo di averti detto che quel tipo non mi piace.-
-Ancora con questa storia? Guarda che è una persona completamente normale. E anche gentile, se è per questo.-
-Eren, a scuola--
-La smetti di credere a tutte le storielle che ti raccontano?- Eren riprese a camminare.
-Ogni storiella ha un fondo di verità. Quello è un tipo losco.- Armin accelerò il passo e lo raggiunse.
-Ooh ma per favore.-
-Ascoltami ogni tanto. Mi preoccupo solo per te.-
Si fermarono entrambi e Eren lo guardò.
-Smettila. Sul serio.-
Armin roteò gli occhi al cielo.
-So badare a me stesso, non ho bisogno di te che sei sempre lì a rimproverarmi e a preoccuparti per me. Okay?-
-Lo faccio perché ti voglio bene.-
Eren sbuffò infastidito da quella situazione, più il nervoso che aveva trattenuto precedentemente.
-Ma tanto non te ne frega no? Fai sempre come ti pare e piace non preoccupandoti minimamente di come possano sentirsi gli altri.-
-Ma ti senti?-
-Sì che mi sento. È sempre stato così. Sei sempre stato impulsivo e io sempre quello che doveva riparare.-
-Armin--
-No. Devo andare, vai a casa. L'hai detto, no? Non hai bisogno di me. Ci vediamo.- il ragazzo si allontanò.
Eren lo guardò salire in auto e quest'ultima andare via.

(music )

Eren si incamminò a testa bassa verso casa.
Prese il cellulare e le cuffiette dalla tasca e le mise alle orecchie dopo aver fatto partire una delle tante playlist che aveva.

Si pentiva di quello che aveva detto al biondino, perché non lo pensava affatto.
Lui aveva bisogno di Armin. Lui amava Armin più di chiunque altro.
La rabbia aveva preso il sopravvento.
Era arrabbiato. Non capiva perché quegli estranei lo avevano trascinato con loro così velocemente e invece lui, che ci aveva provato per anni, era ancora la seconda scelta.
Era arrabbiato.

Arrivò finalmente a casa.
Salì le scale in silenzio, con lo sguardo rivolto ai propri piedi.
Entrò nel suo appartamento e tolse le scarpe, per poi lasciare lo zaino a terra e dirigersi in camera.
Chiuse la porta e si diresse al letto, dove si stese a pancia in su.
Guardava il soffitto mentre ascoltava ancora la musica con le cuffiette alle orecchie.
Non poteva fare a meno che ripensare a cosa aveva detto al biondino e lo sguardo ferito che aveva.

"L'hai detto no? Non hai bisogno di me."

Oh, quel verso della canzone era perfetto.
Talmente perfetto che gli venne da cantarlo ad alta voce.

-For you I'd bleed myself dry.-



autrice
Ciao raga.
Un po' di angst, dai.
Tanto è solo l'inizio.

Lo so, Armin è stupendo nella foto.
Tra pochissimo ho mate e vado a prendermi quattro e il debito a fine anno ❤️

Bye Bibis ✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Where stories live. Discover now