chapter 8 -First meeting- (pt.2)

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-Credevi di pot-e lui da dove sbuca?- il ragazzo indicò il gatto che li guardava dalle scale per salire al piano superiore.
-Non lo so. Non l'ho mai visto prima.- Eren sorrise e si accovacciò sui talloni e tese una mano.
-Blue.- ritirò la mano sentendo la voce roca e profonda provenire dalla porta poco lontano da lui.
Si girò mettendosi dritto e vide un uomo uscire.
-Salve. Lei è l'inquilino, suppongo.-
L'uomo lo squadrò da capo a piedi.
-Mhm.-
Eren e Armin si guardarono straniti.
-Beh, io sono Eren Jaeger. Vivo qui affianco. Vuole una mano con quelli?- il castano indicò i due scatoloni sul pianerottolo.
-No.- l'uomo gli diede le spalle e prese uno degli scatoloni.
-...okay.-
L'uomo lo guardò un attimo.
Continuava a sorridergli seppur evidentemente, almeno ai suoi occhi, a disagio.
-Levi Ackerman.-
-Oh, piacere.- Eren sorrise mentre Armin si avvicinava all'amico e gli tirò un braccio, improvvisamente di fretta.
Levi lo guardò, facendolo sussultare e sorridere goffamente, non spontaneamente.
Diede di nuovo le spalle ai due e tornò dentro, seguito dal gatto.
-Ah beh, buona giornata.- il castano tentò a salutare ma non ebbe risposta.
-Andiamo.- Armin gli tirava piano il braccio mentre prendeva a scendere le scale.
-Arm? Che hai adesso?- presero a scendere le scale.
-Quel tipo non mi piace.- Armin gli teneva ancora il braccio quando erano ormai fuori dal palazzo.
-Lo hai visto per cinque minuti e già ti sta antipatico?- il castano ridacchiò.
-Non è questo.-
-E allora cosa?-
-Lo conosco, il suo nome.-
-Lo hai letto dal citofono?- Eren continuava a guardare in avanti mentre sentiva la presa del biondino sul suo braccio.
Era una bella sensazione.
-No. L'ho sentito a scuola.-
-A scuola? Vuoi dirmi che adesso ti interessi ai pettegolezzi?-
-Ma no--
-Non è saggio giudicare gli altri basandoti sui tuoi preconcetti e sulle loro apparenze.- Eren posò lo sguardo sul biondino, che lo guardò.
-Me lo dici spesso, no?-
-Ma allora mi ascolti quando parlo.- Armin sorrise, distaccandosi per un attimo dai pensieri sul corvino.
-Più di quanto pensi.-
-Comunque--
-Cazzo.- il ragazzo imprecò guardando l'orario sull'orologio che aveva al polso.
-Cosa?-
-Sono in ritardo. Se arrivo quando ormai è già pronto e apparecchiato zia mi trucida.-
-Ma--
-Ci sentiamo più tardi, okay?- Eren gli lasciò un bacio sulla guancia per poi prendere un'altra strada e avviarsi di fretta verso casa dei suoi zii.
Armin sospirò, per poi rassegnarsi e tornarsene a casa.
Almeno, si era accertato che Eren stava bene. Questo era l'importante.

[...]

Dopo una corsetta finalmente il ragazzo arrivò a casa degli zii.
Superò il cancelletto e il giardino rigoglioso, curato soprattutto da suo zio, e si affrettò a suonare il campanello.
-Alla buon ora.- ad aprirlo fu sua cugina.
-Izzy.- il ragazzo sorrise vedendo la rossa.
Lei subito mise via il finto broncio che aveva messo su e lo abbracciò forte.
Come detto in precedenza, i due erano molto legati.
-Lo sai che la mamma ti fa nero, vero?- la ragazza gli pattò la schiena mentre lo abbracciava.
-Non me lo ricordare.- il castano lasciò andare un sospiro, per poi sciogliere l'abbraccio con la cugina ed entrare in casa.


autrice
Un parto anche questo, gesù mio.
Comunque, eccovi la seconda parte.
Molto probabilmente vi aspettavate di più, ma a noi piacciono le storie lente.
Il prossimo capitolo sarà più incentrato su Levi; tenetevi pronti.

Bye Bibis ✨💜

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