chapter 9 -Rumors-

599 41 19
                                    

(music )

Per me dovrebbe stare dentro.

Se era indagato un motivo ci sarà.

Ma davvero li lasciano andare, quelli lì?

E lui sarebbe innocente?

Erano ormai anni che camminare per strada era diventato un inferno, per lui. Si ripeteva che ci si fosse abituato, che ormai non gli importava più. Che i pettegolezzi non lo toccavano più. Che gli bastava farsi i fatti suoi, camminare a testa bassa evitando il contatto visivo con gli altri.
Gli altri ci credevano.
Ma lui ci credeva?

Erano passate due settimane, forse poco più, da quando si era trasferito. Di nuovo.
Salì le scale piano, continuando a guardarsi le scarpe. Arrivò alla porta e infilò la chiave nella serratura. Aprì ed entrò con calma, per poi togliersi le scarpe e la giacca e appoggiare le prime vicino l'appendiabiti e il secondo su di esso.

L'appartamento non era di certo bello come la casa dove viveva prima.
Prima non ci pensava a queste cose.
Oh, prima. Com'erano belle le cose prima. Prima non gli pesava quanto fosse grande la casa o a che ora tornava a casa da lavoro. Beh, anche il lavoro era diverso, prima. quello precedente lo amava. Quello attuale era...normale. Tutto era normale.
Il lavoro, la casa, cosa cucinava. Non lo entusiasmava più nulla.

Ma cosa ci vuoi fare?

Farlan lo rimproverava in continuazione. Isabel lo spronava a fare tutto. Ma a lui non andava.

Cosa ci vuoi fare?

Si diresse prima in bagno per una doccia veloce, poi in camera per vestirsi ed infine in cucina, per mangiare qualcosa.
Gli era sempre piaciuto cucinare. Prima era divertente.
Si sedette a tavola e prese a mangiare.
Guardava la televisione ma non riusciva a prestarle molta attenzione.
Mangiava in silenzio mentre con l'altra mano stringeva il laccetto che portava al collo.
Quanti anni erano che lo aveva? Troppi, per lui.

Continuò a mangiare.

-Ma perché, tu c'hai capito qualcosa di biologia?-
-Più o meno. Quel professore è un po'...-
-Un po' inutile. Non ci ho capito un cazzo di quella mezza spiegazione che ha fatto.- il castano sospirò scocciato, mentre teneva il telefono all'orecchio con la spalla, alle prese col sistemare i piatti nello scolapiatti.
-Magari cerco di aiutarti un po' io.-
-No. Hai anche tu da studiare, non voglio toglierti tempo.-
-Perché non chiedi a qualcuno in classe?- il biondino si mise a letto, mentre parlava al telefono.
-Ma sei scemo?-
-Magari fai amicizia.-
-Sì, come no. Al massimo inizio a stargli sul cazzo perché gli tolgo tempo utile.-
-Devi smetterla di essere così pessimista.-
-Non sono pessimista.- Eren si diresse in camera e si sedette alla scrivania -Sono realista.-
-Come vuoi. Non c'è nessuno nel tuo palazzo che potrebbe aiutarti?-
-Sì, chiedo alla signora Louise. Mi fa una bella lezione di biologia in francese.-
Armin sospirò dall'altro capo del telefono.
-Oh!-
-Cosa?- il castano teneva ancora il telefono con la spalla mentre prendeva dei libri dallo zaino.
-Tua cugina non si è appena laureata? Perché non le chiedi una mano?-
-Non credo che chi ha studiato storia dell'arte possa aiutarmi chissà quanto.-
-Beh, magari qualcosa lo tirate fuori.-
-Domani pomeriggio sono al negozio. Chiederò.-
-Ecco bravo.- il ragazzo sbadigliò, facendo sorridere il castano, che finalmente teneva il telefono con la mano.
-Stai morendo di sonno, non è vero?- la voce del ragazzo era più bassa e dolce, adesso.
-Nah.-
-Ci sentiamo domani. Vai a dormire.- giocherellava con le pagine del libro che aveva davanti, continuando a sorridere.
-Se vuoi una mano a studiare resto con te.-
-Me la cavo.-
-D'accordo. Allora, buonanotte.-
-'Notte.-
Terminarono la telefonata.

Eren sospirò, per poi passare il resto della serata sui libri.


autrice
Ciao raga.
Questo capitolo è stato l'ennesimo parto. Scrivere i capitoli di passaggio è una tortura. Non vedo l'ora che si inizi con le vicenda.
Cosa ne pensate della parte su Levi? Stupitemi con le teorie.

Bye Bibis✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora