chapter 12 -Alone-

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-Sai molto sui fiori.- Levi si alzò prendendo le tazze vuote, così come il piattino dove prima c'erano dei biscotti, e si diresse al lavandino.
-Sì. Dò una mano in negozio sin da bambino. Lavoro lì nel fine settimana nel periodo scolastico.-
-Non sapevo conoscessi da così a lungo Isabel.-
-Beh, ovvio. È mia cugina. E siamo cresciuti insieme, tra l'altro.-
-Tua cugina?- Levi si girò a guardarlo.
-Già. Non gliel'ha detto?-
-No. Beh, ora ha più senso il suo preoccuparsi.-
-Era preoccupata per me?-
-Mi aveva detto che eri rimasto fino a tardi a studiare.- tornò da lui mentre si asciugava le mani con uno straccio -Non ti fa bene.-
Eren sospirò.
-Mi ha sempre trattato da fratello più piccolo; le dico di non farlo ma non cambia nulla.-
-Quindi siete cresciuti insieme.- l'uomo si sedette.
-Mi sono trasferito da loro a quattro anni, credo. Dopo la morte dei miei.-
-Oh.-
-Non si dispiaccia. Non è chissà quanto complicato per me parlarne. Non ricordo molto dei miei, e comunque la mia famiglia sono zio Adam e zia Ally. E Izzy, ovviamente.-
-Capisco.- Levi rimise gli occhiali -Ricominciamo?-
-Sì.-

[...]

-Un giorno alla settimana ti basterà. Impari in fretta e so già che ti ci metterai per bene.-
-D'accordo. Grazie mille.-
-Di nulla.-
-Beh, alla settimana prossima.-
Levi annuì per poi chiudere la porta d'ingresso.

Era stato meglio di quel che si aspettasse.
Il ragazzo è socievole e tranquillo, apprende in fretta ed è maturo.
Era stato rilassante.

Lo stesso pensò il ragazzo mentre rientrava nel suo appartamento.
Si era rilassato in quelle ore passate con il corvino in un modo che non faceva da tempo.
Studiare non era mai stato così semplice.
Levi parlava fluidamente e faceva capire per bene qualsiasi cosa dicesse. Si accertava che Eren avesse capito e lo rassicurava ogni qualvolta qualcosa gli risultasse difficile.
Questo è quello che si fa quando uno ama il proprio lavoro, pensò.

Rientrò in casa e mentre toglieva le scarpe realizzò che era ormai ora di cena.
Il pomeriggio era passato in un lampo.
Si diresse quindi in cucina e si preparò qualcosa da mangiare.
Dopodiché andò in camera e dopo essersi cambiato decise di ripassare qualcosa.
Ora gli veniva più facile, grazie alle spiegazioni del corvino.
Se solo avesse avuto lui come insegnante invece di quel nullafacente di Williams.

one week later

Ed ecco che ci risiamo.
Era la terza, forse la quarta mattina di fila che Eren camminava fino all'università da solo.
Una mattina lo venivano a prendere, l'altra andava a fare colazione, l'altra a ripassare;
Armin stava facendo amicizia velocemente.
Ovviamente, ad Eren faceva più che piacere. Vederlo felice era tutto ciò che desiderava.
Solo che...vederlo felice con qualcun altro lo feriva, a volte. Molte volte. Tutte le volte.

Entrò in classe in silenzio, mentre i vari gruppi che ormai si erano formati parlavano tra di loro.
Si andò a sedere e prese i propri libri.
-Ehy.- vide il biondino avvicinarcisi.
-Buongiorno.- gli sorrise, così come fece l'amico di rimando.
-'Giorno.-
-Oggi al ritorno vieni con noi.-
-Ti ho già detto che sono apposto così.-
-Come vuoi. Tanto nulla ti farà cambiare idea.- Armin gli lasciò una carezza sulla nuca per poi sedercisi affianco.
-Stamattina abbiamo fatto delle foto.- Armin sorridendo prese il cellulare e iniziò a raccontare cosa avesse fatto con i suoi amici quella mattina.

Eren non poteva fare altro che sorridere e guardare, mentre cercava di sopprimere la voglia di zittirlo e dirgli tutto. Non avrebbe mai potuto farlo.
Perdere Armin era l'ultima cosa che voleva.


autrice
Salve!
Il povero Eren ha ancora problemi di cuore 😔

Bye Bibis ✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Where stories live. Discover now