chapter 39 -Breakdown-

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Passarono alcuni giorni da quando Levi e Eren avevano finalmente fatto pace.
Da allora legavano sempre di più ogni giorno e per entrambi diventava asfissiante il non potersi toccare come desideravano da ormai troppo tempo.

Il castano era appena uscito dall'università quando gli arrivò una telefonata del corvino.
Sorrise rispondendo.
-Ehy.-
-Ehy, sei uscito?- il corvino era in auto, che tornava a casa dal supermercato.
-Adesso.-
-Vuoi che ti venga a prendere?-
-Nah. Ho voglia di passeggiare, è una bella giornata.-
-Come vuoi. Io sto tornando a casa.-
-D'accordo. Cosa cucini?-
-In realtà non lo so. Vedo quando torno.-
-Grazie mille chef.-
-Ha-ha.-
Eren ridacchiò.
-Ci vediamo tra un po'.-
-A dopo.-
Attaccarono la chiamata.

Si chiamavano spesso, adesso. Quando non potevano vedersi amavano parlare o scriversi per telefono.

Arrivò finalmente a casa.
Mentre saliva le scale notò dei pezzettini di vetro sul pavimento. Chissà cos'era successo.
Si recò prima nel proprio appartamento per posare lo zaino e la giacca, poi andò da Levi.
Stranamente, l'uomo non venne ad aprire subito.
Aprì dopo una seconda suonata di citofono.
-Dov'eri? Ho suonato due volte. il castano entrò in casa.
-Non avevo sentito la prima volta.- il corvino chiuse la porta e si diresse in cucina.
Il ragazzo lo seguì.
-Levi, va tutto bene?-
-Mh.- se ne stava di schiena ai fornelli.
Poi notò una benda sulla mano dell'uomo.
-Cos'hai combinato alla mano?-
Istintivamente l'uomo si portò la mano sul petto, per nasconderla al ragazzo.
-C'entra qualcosa il vetro che ho visto sulle scale?-
Levi sospirò.
-Hai presente la signora del quarto piano?-
-Quella anzianotta antipatica?-
-Mh. L'ho incontrata per le scale e sembrava in difficoltà con la spesa. Ho pensato di dare una mano...lei invece di tirarmi dietro un vasetto.-
-Levi...-
L'uomo si poggiò al mobile e calò la testa. Si sentiva la voce tremante che aveva.

-Credi...credi che sia troppo tardi per me?-
-..cosa?- il ragazzo si avvicinò.
-C-credi che ormai sono destinato ad essere chi sono...la persona che vedono gli altri?
È-è troppo tardi? Non...non è troppo tardi-non è...troppo tardi. Eren, ho bisogno che tu mi dica che non è troppo tardi.- si girò dal ragazzo, mostrando gli occhi lucidi e le mani tremanti.
-Levi, io--
-Ho bisogno che tu mi dica che sono una brava persona. Lo so che posso essere cupo, antipatico e sembrare cattivo m-ma so che sotto tutto questo sono una brava persona e ho bisogno che tu mi dica che è così.- le lacrime iniziarono a solcargli le guance.
-Eren...dimmi... Ti prego, dimmi che lo sono.-
Eren lo abbracciò.
-Shh. Tranquillo.- se lo portò seduto e si sedette accanto a lui.
-Certo che sei una brava persona. Sei la persona più dolce che abbia mai conosciuto e meriti tutto l'amore di questo mondo.- gli strinse le mani tra le proprie.
-Tu profumi d'amore, per me. Ne hai bisogno e sei capace di darne talmente tanto da consumarti.- lo fece poggiare sulla sua spalla, stringendolo tra le braccia.
-Non dare ascolto a chi ti giudica, perché non conoscono la persona meravigliosa che sei. E se non lo riconoscono, non lo meritano.-
Gli accarezzava i capelli, tenendolo stretto a sé.
-Solo, non chiuderti mai più in te stesso. Siamo qui per te. Sono qui per te.- si fece guardare prendendogli il viso tra le mani.
-Se non condividi il dolore di qualcuno non sarai mai capace di capirli ed aiutarli. Quindi lasciaci avvicinare.- gli accarezzava gli zigomi con i pollici, scacciando anche delle lacrime.
-Il vuoto nel cuore di qualcuno viene riempito dagli altri intorno a sé.-
Eren si avvicinò al suo viso.
-Lasciati amare come si deve.-


autrice
Suspence.
Il prossimo capitolo è bello, giuro.

Bye Bibis ✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Donde viven las historias. Descúbrelo ahora