chapter 11 -Lessons-

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-Non ti manca fare l'insegnante universitario?-
-Isabel.- il biondo richiamò la fidanzata.
La ragazza capì di aver raggiunto un tasto dolente e guardò l'amico, che le sorrise di poco per rassicurarla.
-Sì, Izzy. Ma preferisco evitare. Basta che il tuo amico si impegni.-
-Lo fa, fin troppo.- Isabel abbassò lo sguardo.
Levi prese a guardarla.
-È molto diligente e gli piace fare le cose per bene. Ho paura che si sforzi troppo.-

Farlan non aveva commentato fino ad allora.
Conosceva il corvino meglio di chiunque altro, e sapeva cosa potesse ferirlo o altro, quindi spesso non proferiva parola su certi argomenti o cercava di risparmiarglieli.
Anche in questo caso avrebbe preferito trascinare via la sua ragazza e lasciarlo lavorare, ma invece la incoraggiò.

-Perché non provi?-
Sia Isabel che Levi lo guardarono sorpresi; la rossa più evidentemente, l'uomo più velatamente.
-Amavi insegnare quelle robe complicate. Perché non rispolveri un po' i libri e gli dai una mano?-
-Farlan--
-Ti farà bene.-
Levi incrociò lo sguardo con quello dell'amico, finendo col cedere.
-Una volta. Se mi scoccia si arrangia.-
-Siii!- Isabel corse ad abbracciarlo.
-Ti adoro. Lo chiamo subito.- gli lasciò un bacio sulla guancia per poi allontanarsi in salotto per telefonare il ragazzo.
-Ti odio.- l'uomo si mise in piedi prendendo le scartoffie che aveva sul tavolo.
-Ti piacerà.-
-Ne dubito.-
-Eddai.- Farlan lasciò andare una piccola risata.

few days later

Il castano si sentiva agitato.
Non era bravo ad approcciarsi con le persone. Armin era quello socievole, non lui. Ed il fatto che il signor Ackerman fosse un tipo scontroso non lo aiutava affatto.

Sua cugina a quanto pare aveva convinto l'uomo a dare qualche lezione di ripasso al ragazzo. Era grato alla ragazza, ma d'altro canto avrebbe voluto scannarla per averlo fatto finire in quella situazione.

Erano almeno cinque minuti che stava fuori la porta accanto con la mano alzata al campanello ma senza il coraggio di suonare.
Dopo un bel respiro suonò.
Attese per un po' prima che la porta si aprisse.
-Amh...salve.- scrutò il corvino davanti a sé, che lo aveva appena guardato in viso prima di girarsi con un "entra".
Eren non poteva fare a meno che pensare che quell'uomo fosse strano.

Entrò nel suo appartamento.
Si meravigliò di quanto fosse lindo e ordinato, con un bel profumo che arieggiava.
Sorrise riconoscendone la provenienza.
-Cosa ridi?- sussultò sentendo la voce dell'uomo davanti a sé.
-Oh, amh...c'è un buon profumo.-
-Isabel è passata stamattina e ha portato dei fiori. Me ne sta riempiendo la casa.- l'uomo gli fece segno col dito di togliersi le scarpe, mentre sistemava delle pantofole davanti ai piedi di Eren -Margherite, credo.-
-Aster.- il ragazzo, senza volere, lo corresse a bassa voce, mentre toglieva le scarpe.
-Come?-
-Sono fiori viola?- Eren indossò le pantofole mentre Levi lo osservava.
-Mh.-
-Allora sono aster. Sbocciano in autunno. Anche le margherite possono trovarsi in questo periodo, ma solo dove il clima è più caldo.- alzò finalmente lo sguardo a Levi, che lo guardava con un sopracciglio alzato.
Abbassò lo sguardo nuovamente.
-Parli un sacco eh?-
-Mi scusi.-
-È una cosa buona. Non scusarti.- l'uomo gli fece segno di seguirlo con la mano, dirigendosi in cucina.


autrice
Le cose iniziano a farsi più interessanti.
L'ultima scena segue nel capitolo successivo, ed è tenerissima.
Spero di riuscire a caricarvelo presto.

Bye Bibis ✨💜

i like 𝓂𝑒 better when i'm with 𝓎𝑜𝓊Where stories live. Discover now