beach

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<ti riaccompagno a casa, no?> rispondo solo dopo.

<Oh, si, andiamo.>

E così saluto mio fratello, ed entriamo di nuovo in macchina.

<Ho visto tua madre non granché felice>dice lui, mentre io faccio partire l'auto.

<Mh> dico solo inizialmente, non sapendo come rispondere.

<Guarda> nella strada nell'andata lui mi indica una spiaggia, a me familiare.

<Ti, ricordi, l'ultima volta che sono venuto a trovarti, dopo essere stati in un locale, a bere di brutto, essendo l'unico posto tranquillo e vicino, siamo stati su quella spiaggia tutta la notte> dice ridendo.

È vero, è uno dei ricordi più belli con lui.

<Vuoi andarci?> Dico già cambiando strada verso quella strada.

<Uh, sii!>

Non era molto lontana da dove siamo, appena arrivati, lui corse verso la riva.

<Se cadi, rido> commento io, aspettando solo che cadesse correndo.

<Sei un bastardo> risponde lui, fermandosi e fissando il mare.

Sta calando la sera.

Tramonto, mare, spiaggia, zero gente, atmosfera tranquilla, estate, e due sole persone.

Mi sembra di stare in uno di quegli stupidi romanzi d'amore.

Sbuffo, cambiando i miei pensieri. Giorgio si è seduto sulla spiaggia a fissare il mare.

Mi metto di fianco lui, ma sdraiandomi leggermente, lasciando reggere dai gomiti poggiati su quei granelli di sabbia.

Guardo anch'io il mare, è calmo.

E io amo le cose calme.

Ma odio le spiaggie e il mare.

<Odio il mare, ma questa tranquillità è così piacevole> giusto, anche Giorgio odia il mare.

Abbiamo tanti gusti simili.

Ci fu un lungo silenzio.

Il ragazzo porta le ginocchia al petto abbracciandole.

<Cazzo che palle la vita, ho 18 anni e tanta voglia di suicidarmi> continua sempre lui, buttando la testa sulle ginocchia.

<A chi lo dici> commento io, all'interno delle sue parole.

Lui sospira.

Non chiedo, non chiedo di quel che fosse successo, perché già lo so, e lo so da quando è arrivato.

Solo noi ci consoliamo diversamente dagli altri.

Lui non spiega i suoi problemi a me, io non spiego i miei problemi a lui, semplicemente, uno sguardo e una parola che va sul simpatico ci fa stare già meglio.

Giorgio non ha fantastici rapporti con la sua classe, lo prendono in giro per alcuni problemi suoi, come lo stare sempre solo, o avere ragionamenti differenti, e poi ha dei genitori che certo lo lasciamo libero di uscire, ma odiano qualunque cosa lui faccia, non può vestirsi come vuole, non può mettere/fare cose che solitamente vengono fatte/messe da ragazze, deve avere comportamenti da ragazzo e basta, e nonostante sia maggiorenne ha il telefono controllato dai suoi ore e ore.

Tralatro al suo diciottesimo, hanno scelto tutto i suoi genitori, e gli invitati erano persone come, amici dei genitori, e un compleanno in un ristorante nel quale lui era la persona più a disagio di tutti per colpa dei suoi.

Heat Where stories live. Discover now