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Busso. Busso alla porta di Giorgio per evitare piccoli incidenti al quale lui non sarebbe d'accordo di andare incontro.
Non sento risposta, forse è nel bagno.

Apro la porta.

Oh peccato, trovarlo senza vestiti "per errore" non mi sarebbe dispiaciuto.

Chiudo la porta alle mie spalle.

<gio' prendo le chiami e vado> dico alzando un po' il tono, l'acqua sovrasta la mia voce, nel bagno, probabilmente.

<va bene> sento la risposta dal bagno, mentre un dolce profumo familiare invade le mie narici.

Quello del bagno schiuma che ultimamente usa spesso.

Quello del quale ogni giorno profuma il suo bel corpo, come le sue coperte.

La boccetta rosa con su scritto "berries & musk", un profumo molto diverso rispetto a quello che usava prima, che aveva un odore più.. tropicale.

L'odore piacevole all'olfatto, delizioso e delicato.

In ogni caso, non mi stupisco, Giorgio ama le cose profumate. E le tre candele spente alla mela verde sul suo comodino sono una delle tante prove.

Mi giro verso la porta del bagno, mentre prendo le chiavi dal legno in mogano scuro.

La porta non è chiusa, motivo del forte profumo pervaso nella sua camera, dal piccolo bagno.

Intravedo l'acciaio del rubinetto della vasca, l'acqua rosa, e le luci soffuse.

A Giorgio piace fare il bagno con la luce scura e spenta che fanno le sole lucine dello specchio.

Ha una cosa simile anche a casa sua.

Non accende mai la luce forte del bagno.

Illumina troppo, sembra sia giorno, e a Giorgio non piace fare il bagno durante il giorno.

Motivo per il quale la stanza del bagno risulta scura. Scommetto abbia chiuso la serranda della finestra.

A interrompere la vista scura di quell'ambiente, è propio la pelle troppo chiara, che invade la striscia stagliata difronte a me.

Troppa pelle.

Troppa, per farmi ragionare in fretta.

Troppa per far calmare la mia testa un attimo dopo averla vista.

Poco, vedo poco, ma quel che vedo mi porta a deglutire la saliva che al momento è in eccesso.

La figura del corpo nudo di Giorgio, di schiena, è.. bella.

È così bella, che il sangue si accumula sulle mie guance, per poterla guardare meglio.

Così bella chi il mio sguardo pensa sia troppo.

Giro lo sguardo, prendo le chiavi ed esco.

Forse non si era accorto di avere la porta aperta? Forse non pensava io potessi riuscire a vedere qualcosa? Forse.. non lo so.

Il mio fiato si dimezza, ripensando a quelle curve gentili, che facevano da dettaglio.

La sua pelle bianca, candida, sembrava perfetta sotto quella luce. Risultava così.. eccitante.

Sembrava perfetto, sembrava che quell'atmosfera, quella luce fioca, quel piacevole odore, quelle delicate curve, il poco del suo dolce visino che si vedeva, fossero perfetti.

Heat Where stories live. Discover now