out of mind

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Gocciolano, i miei capelli.

Dovrò stendere fuori questo tappeto dopo.

Ci penso mentre mi butto un asciugamano in testa e la strofino.

Avevo bisogno di una doccia, puzzavo di alcol, avevo gli stessi vestiti da una notte.

Ne avevo bisogno perché sennò non sarei riuscito a dormire.

Non ho litigato con Giorgio. Va tutto bene, era una piccola discussione aperta e finita lì.

Strofino i miei capelli fino ad asciugarli il più possibile.

Non lo farò con il phone. Non ne ho voglia. In più è mattina presto, non riesco a sentire certi rumori forti così presto. Li lascio umidi e vado nel mio letto.

<Alex..> sento la voce femminile, mentre alzo la sverza delle coperte.

<si?> non mi giro, sistemo i cuscini.

<sicuro che vada tutto bene?> chiede ancora. Da quando sono arrivato l'ha chiesto almeno tre volte.

<se fosse stato il contrario te l'avrei detto, no?> continuo. Sedendomi dove mi sarei dovuto sdraiare prima.

<no, non me l'avresti detto> dice.

Effettivamente non l'avrei fatto.

<hai ragione, ma sto bene> continuo <ho solo discusso con Giorgio> aggiungo dopo.

<quindi non è "nulla". Perché avete discusso?> la sua spalla si appoggia sul cornicione della porta. Le braccia incrociate, come se potesse risolvere tutto.

<niente di così importante, parliamone domani> rimando il discorso. Lo so, rimandarlo non è cancellarlo. Dovrò comunque affrontarlo.

<dove sei andato alla fine stanotte? Mi stavo preoccupando, e quando hai incontrato Giorgio?> chiede.

Prendo un respiro. Non credo mi vada di dirlo, non credo mi vada di spiegare.

<..ho solo-> ci penso <sono solo andato un po' a bere qualcosa e poi sono stato a casa di Giorgio> dico solo.

<nel bel mezzo della notte?> chiede.

Annuisco <volevo vederlo> non è poi così una bugia.

Non sto dicendo bugie. Sto solo dicendo il minimo.

E va bene così.

Sospira.

<fai come preferisci Alex. Sei abbastanza grande è responsabile da poter capire cosa sia meglio o peggio per te. Solo, non cacciarti nei guai> dice, staccandosi dalla porta e girandosi per andarsene, mi chiude la porta.

Io? Responsabile? Appoggio le spalle sul letto, buttandomi indietro.

Sospiro.

Ora vorrei solo dormire.

Ed è quel che faccio. Mi metto sono le coperte, profumate.

E nemmeno nel giro di pochi minuti crollo.

Tutto inizia ad essere quasi un peso.
-
<hai idea di quanta fatica ci voglia? Merda> cico sbuffa.

Mi sistemo meglio su quella, poltrona, caffè, monoposto.

Butta la testa dietro, toccando lo schienale.

Le 17:10. Io sono qui da meno di trenta minuti.

Perché? Perché mi sono svegliato alle quattro del pomeriggio.

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