Heat

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Ansimo e ansimo ancora, mentre sento Alex andare più in profondità.

<Di più di più> il ritmo, è veloce e doloroso. Ma così doloroso da risultare dannatamente piacevole.

Volevo essere spezzato da un orgasmo provare un qualcosa di forte, tanto da non riuscirmi neanche ad alzare dal letto.

La sua mano si poggia sul mio ventre, percorre la mia pelle lattea e sudata, fino al mio collo, il suo viso affonda in esso, mi sposta il viso, e così avendo a disposizione la pelle del mio collo.

La morde, la morde lasciandomi un segno violaceo.

<Ti prego, Alex, lasciami venire> mi lamento, mentre le sue mani possessive stringono la mia carne bollente. La sua lingua giocava con la mia, le mie gambe tremano, quasi ho il respiro bloccato, e il suo cazzo spinge così affondo nel mio interno, ad ogni spinta.

Una dose di abbondante di piacere che mi stimola così tanto, da immaginare di voler morire così, in uno stato del genere al limite di qualsiasi limite io mi sia mai imposto.

Quando.

<Gio' tutto a posto? Stai sudando> al contrario. Mi ritrovo Alex a scuotermi, io ancora assonnato e lui preocuppato.

La sua mano sulla spalla, che speravo torturasse il mio cazzo invece.

Capisco io abbia sognato qualcosa di strano e non reale.

Tremo.

<Cosa?> la mia voce è un sussurro, trema, non riesco ancora a capire bene.

<Gli altri sono andati a fare la spesa, mi hanno chiesto di controllarti. Tutto bene?> dice lui.

<Alex esci, esci dalla mia camera ti prego. Adesso.> Dico con la voce tremante e minacciante, come se lui mi avesse appena fatto qualcosa di brutto, nonostante non abbia fatto nulla.

Ho gli occhi lucidi.

<Oi, Gio', sei sicuro di sta ben-> ripete più preoccupato, ma lo fermo.

<Cristo, esci. Muoviti> ripeto più arrabbiato.

Arrabbiato per cosa? Non so.

<Va.. bene> lo dice, confuso, quasi più confuso di me.

Esce dalla camera. E io corro andando a chiudere a chiave.

Poggio le spalle alla porta, ansimo piano, sentivo un estremo bisogno di toccarmi..

La mia erezione è visibile a dir poco.

Mentre la mia fronte e candida di sudore.

Nonostante sia estate, qua fa comunque freddo molto spesso.

Poche giornate sono fatte per andare a mare. Davvero poche.

E in effetti il mio pigiama ha le maniche lunghe e i pantaloni lunghi.

Ho caldo adesso. Fa freddo ma ho caldo, eccessivo caldo. Il cuore batteva a mille.

Alex? Alex nel mio sogno? Alex che mi tocca? Alex che bacia le mie labbra? Cosa.. cosa mi stava succedendo?

Perché Alex? Perché non qualche ragazza o ragazzo sexi della mia scuola, ma Alex. Il mio migliore amico.

Mi preoccupava ciò, mi appesantiva.

Mi lascio cadere, con le spalle alla porta, con una erezione che sta iniziando a crearmi dolori eccessivi. Infilo una mano nelle mie mutande, senza lubrificante senza nulla, con fretta, e gambe tremanti, entro con due dita in me, e risento il dolore, ma mi importò poco.

Heat Where stories live. Discover now