Assenzio

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E sono le tre e mezza del mattino quando la mia figura si fa spazio tra corpi quasi nudi, sudati e accaldati; luci di ogni colore, musica alta, odore forte di Alcool.

E' troppo tardi per trovare qualcuno di sobrio, qui dentro. sposto le persone senza neanche preoccuparmene. neanche se ne accorgono. La musica è troppo alta, tanto da non far capire niente. Tanto alta che quando chiedo al barman un qualche cocktail decente quanto forte, alzo troppo la voce.

<forte? non è stata giornata bello?> ride di gusto, mentre io non proferisco altro. <come vuoi. non mi sembri dell'umore, butta giù dai> mi porge il bicchiere esageratamente grande, preparato in una manciata di minuti, mentre io gli passo i soldi.

butto giù il liquido giallastro.

la botta arriva forte e decisa, forse ne riconosco anche il nome. <il girone dei dannati? un po' triste da bere da solo. Questo è anche un bicchiere un po' troppo grande> dico che la mia testa sembra già più leggera.

<era indeciso tra questo e un bel Negroni, preferivi? se vuoi bevo con te, amico. ma solo al prossimo bicchiere> sorride poggiando uno shot di fianco il mio bicchiere>

<mi vuoi mandare all'altro mondo? bene.> butto giù il mio esagerato bicchiere.

La gola che sente già l'avvicinarsi di questo inferno. Le mani tremanti poggiano il bicchiere un po' troppo forte sul bancone in legno laccato nero.

<cuore spezzato? problemi famigliari? matrimonio non voluto? succede amico> sputa una risata versando del liquido anche nel suo bicchierino.

<versatene di più> mi lamento solo.

<non si beve a lavoro, e questo è troppo forte. dopo questo bicchiere dovrai andare soltanto a casa, ricorda di non vomitare dentro, altrimenti dovrò pulire io quella merda> molla lo shaker in acciaio e afferra il suo bicchiere.

bevo piano il cocktail dato il forte bruciore, non rispondo. capisco poco, la quantità bevuta prima valeva quasi più di tre shot, ho mal di testa, e non mi sento molto bene.

<mh? hai già raggiunto il girone dell'inferno con Dante?> ride.

scuoto la testa, l'alcool dovrebbe ancora circolare, dovrei essere ancora lucido.

<no> sbuffo solo.

<con questo tra meno di trenta minuti sei andato> ride ancora, mentre ignoro il fastidio che inizia a darmi la musica.

finisco il cocktail. <mi piace l'assenzio>

<un liquore con più anni di illegalità, Non dovrebbe piacerti. Però non riesco a darti torto> mi butta un sorrisetto complice.

finito il bicchiere avverto un po' di mal di testa.

<veniva bevuto da poeti, pittori e altri intellettuali e artisti. Bevanda preferita di Van Gogh e Toulose Lautrec. Ed ispirazione per il famoso quadro di Edgar Degas: L'assenzio; la quale ispirò anche Édouard Manet e Pablo Picasso. Suppongo non sia proprio il caso> rise ancora, riferendosi allo stato di alcuni dei pittori citati.

Sbuffo un sorriso.

<figo. Anch'io vorrei sapere così tanto su alcune cose> espongo sincero.

<ogni cosa è cultura, fa bene sapere. Fa bene quanto male. Come va con la testa, amico?>

<tutto okay> dico, ragionando su un idea piuttosto stupida e allettante <ma se mi facessi anche un Negroni?> metto su' un sorrisetto.

<vuoi morire? Mi sa di troppo. Non stai così male, su> ride, lavando i bicchieri.

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