problems

624 34 22
                                    

Lancio l'asciugamano appena usata sul bordo della vasca del bagno in camera mia.

Sospiro.

E possibile che quel sogno mi abbia portato a tanto?

Non ebbi, ancora un'altra volta, il tempo anche solo di pensare che il mio telefono squilla.

<Alex, cazzo, finalmente! Sono le 10! Ti sto chiamando da 10 minuti> Ettore al telefono.

<Dio, scusa, solo..> il mio tono terribile fa intuire qualcosa. <sto arrivando.> Non dessi spiegazioni. Preferisco non dire nulla.

<Ehi tutto bene?> chiede il ragazzo, facendo dubitare anche me; sto bene?.

<Non.. non lo so> perché quel sogno non esce più dalla mia testa?

<Cosa vuol dire "non lo so" stai bene o meno? Fisicamente? Psicologicamente?>

Sospiro.

<Sto bene?> Chiedo io. Forse a me stesso o forse a lui.

Sospira anche lui.

<No, non stai bene>

<Oh>

Mi siedo sul letto.

<mh, sono confuso> continuo.
-
Mare, odio il mare, ho sempre odiato il mare.

Ma ci sto andando solo per i miei amici.

<Tesoro, hai preso tutto? Non dimenticarti la crema solare, l'ultima volta e finita male> mi ricorda mia madre.

Sono passati 3 giorni, eppure lei sta ancora male.

Cerco di non dare peso a questa cosa, lei dice che è normale.

Ma non m'ispira fiducia.

<Si, tutto> spogliarsi in un luogo pubblico è terribile.

Su Alex, hai migliorato il tuo fisico, di cosa dovresti preoccuparti?

Esatto.

Perché allora sono sempre così agitato?

Sento il mio cellulare suonare.

E la 15esima volta in tutta la giornata, ora lo spacco.

Non rispondo, sapevo fosse Ettore per dirmi che è già arrivato.

Alla fine mi hanno costretto, terribile.

Esco dalla porta, e infatti vedo la macchina di Ettore.

Gli altri sono già in spiaggia.

In realtà sono tutti in spiaggia dalle 10, infatti Lyon stamattina mi ha chiamato per quello, ma ho rifiutato.

E se non si fossero messi Giorgio ed Anna a rompermi il cazzo tutte le seguenti ore non sarei neanche andato.

Nella macchina trovo anche Cico.

<Heilà> dico solo, in modo scocciato.

<Dai su con il morale> commenta Cico.

Ettore non dice nulla.

Quel che ho detto questa mattina gli è bastato per fargli capire in che situazione sono.

<Non mi piace il mare> dice solo, adagiandomi sul sedile posteriore, e chiudendo lo sportello.

<Dai su, sono le 14:21 ce ne andiamo alle 18:30 sono poche ore> dice Ettore.

<Oh, pochissime devo dire> sbuffo ironico.

<Noi abbiamo pranzato ad un bar/ristorante lì nei dintorni, tu hai già pranzato o fai lì?> chiede poi.

Heat Where stories live. Discover now