Heat

clarifications

Quando ripresi coscienza sentì soltanto, la tv ancora accesa e qualcosa muoversi vicino me.

Mi guardai interno, io mi ritrovai solo con i pantaloni della mia tuta, grigi.

Ah giusto ieri ho dato la felpa a Giorgio.

Nonostante senza maglia stavo piuttosto bene.

È Estate, ma qui poche volte si sente quel caldo estivo, o almeno, a fine Giugno, mai, magari più avanti si.

Ero stanco, davvero tanto stanco, ma mi alzai comunque.

Andai a guardare l'orario, erano solo le 3:36, avremmo dormito un'oretta circa.

Lasciai la tv aperta, ma abbassai tutto il volume.

Ho dormito circa un'ora, perché non ho più sonno?

Guardai la finestra, fuori la serata era stupenda.

La notte ha decisamente un qualcosa di più affascinante del giorno. I colori scuri rendono tutto più elegante, più affascinante, attraente.

Non per questo indosso poche volte cose chiare, quelle scure hanno un qualcosa di più.

La mia stanza è sullo scuro, tutte le coperte del mio letto.

Presi dal mio comodino il mio telefono, ma nel mentre mi soffermai a guardare la scatolina di Malboro e l'accendino verde scuro risedenti sul mio comodino.

L'ho ritrovata prima di andare a dormire, mi ha sbloccato un paio di ricordi.

La presi insieme al telefono, ed uscì fuori, sul balcone.
Come immaginavo, la serata è stupenda.

Poggiai il telefono sul piccolo tavolino accerchiato da due sdraio.

Io prima fumavo.

Avevo un motivo specifico? No.
Ho provato, e ho trovato del piacere nell'odore del fumo.

Io non sono una persona che ha abitudine, ho iniziato a fumare, però poi, mi sono dimenticato esistessero le sigarette e ho smesso senza saperlo.

Sono una persona che non ha abitudini del genere.

Una cosa la faccio, la faccio oggi, domani, dopodomani, salto una volta, però, è me ne dimentico.

Non sono mai riuscito a capire fosse una cosa buona o brutta.

Ma è okay, non voglio ragionarci.

Aprì il pacchetto, sfilandone una, un'azione così familiare, mi incuriosisce riprovarle. Ripoggiai il pacchetto sul tavolo, la portai alle labbra e l'accessi.

Mi è sempre piaciuto riprovare le abitudini.

Cioè in senso, riprovare cose che prima facevo sempre.

Mi piace, mi piace quella sensazione familiare che riporta ai piccoli ricordi di quei momenti, di quel periodo.

Aspirai per far accendere meglio la sigaretta, fino a quando, il fumo non inondò la mia bocca, lasciai uscire questo dopo secondi.

Piacevole, non dovrebbe esserlo.

Però è tranquillizzante.

Poggiai un gomito sulle sbarre in ferro che circondano il balcone.

Il viso sulla mano del gomito poggiato e l'altra che ritornava sulla mia bocca.