Little

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Il rumore pervaso nel mio udito, mi fa sbuffare infastidito, mentre gli occhi si aprono a fatica.

Ho sentito il rumore di questa fottuta sveglia anche nel mio nel sogno, la romperò.

Allungo la mano e tra le dita sento la superficie fredda e vetrata del telefono, premo qualcosa a caso, e il rumore fastidioso si spegne.

Detesto i rumori forti.

Strofino i miei occhi.

<scusami non pensavo suonasse> dalla porta del bagno, esce Giorgio. Si avvina a me, dispiaciuto. <ti ho svegliato?> chiede prendendo il suo telefono tra le mani, ed abbassandone la suoneria.

<perché hai una cazzo di sveglia alle.. che ore sono?> inizio, ma confuso chiedo l'ora.

<le sedici e mezza, scusa, l'avevo messa giorni fa, ma ho dimenticato di toglierla> sospira.

Sospiro, mi rilasso.

<fa niente, sono cinque ore che dormo mi sarei dovuto svegliare. A che ore ti sei svegliato tu?> dico mettendomi a sedere, e poggiando le spalle alle spalliera del letto.

<verso le quindici, io stavo dormendo da questa mattina> ride.

Butto la testa indietro.

<non dormi troppo?> chiedo.

<nah, è bello dormire> mi sorride.

Sbuffo.

Perché è sempre questa la sua risposta.

Poi la strana voglia di sentire il calore del suo corpo, gira per la mia testa.

<mh, vieni qui> Poggio le mie mani sulle mie cosce.

<io? Lì?!> chiede, lasciandomi vedere le sue gote arrossate.

<su dai, vieni> picchietto le mie gambe una volta.

Lui sospira, sale sul letto, e poi goffamente sulle mie gambe.

È così carino il modo nel quale lo fa.
Molto attento e delicato.

Quando la sua pelle, arriva a contatto con la mia, parlo.

<perché arrossisci così tanto?> sbuffo una risata.

<non so.. è imbarazzante> affonda il viso nel mio collo, per non mostrarmi il suo rossore.

Poggio le mani sui sui fianchi nudi, accarezzandoli.

<perché sei senza vestiti?> chiedo confuso.

<sono lì, ho tolto il pigiama. Con pigiama e coperte avevo troppo caldo, e senza le coperte troppo freddo. Quindi sono andato per una via di mezzo> dice.

<capisco. Va bene, in ogni caso.. sei sicuro sia tutto okay per ieri notte?> chiedo.

Lui alza il viso dalla mia spalla e mi guarda.

<si ho detto che va bene, cioè era colpa mia> continua.

<no, ti ho effettivamente risposto un po' male, è colpa anche mia> ribadisco.

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