Heart

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<dai su buttalo> continua a dirmi Giorgio, porgendomi il pannolino.

<mi rifiuto di toccare quella merda> mi allontano, rifiutandomi.

<ma è chiuso! Ed il cestino è vicino a te, se io mi allontano dal bambino finisce per muoversi e cadere!> continua a dire.

<no no no e no> continuo, Perché i bambini fanno questo?!

<ti prego, non posso allontanarmi> mi prega.

Sospiro, rassegandomi.

<mi devi un favore> afferro quel pannolino, e lo butto nel cestino di fianco l'entrata del bagno.

Giorgio ha appoggiato un'asciugamano sul marmo bianco e nero del mio lavandino, e sopra ha appoggiato il bambino per cambiarlo. Io non so proprio come faccia a sapere il modo nel quale si cambia il pannolino di un bambino.

<dove hai imparato questo?> chiedo curioso, Giorgio non ha neanche fratelli più piccoli.

<Mia cugina, ha da poco avuto un bambino, sta ancora studiando, e il marito lavora tanto, come anche la madre. Così lo lasciano a mia madre, e di conseguenza lei a me, anche lei ha molto da fare> inizia <non ho un bel rapporto con mia madre, questo me l'ha insegnato mia cugina in breve> dice, semplicemente, un po' spento all'ultima frase.

Un po' meno allegro.

<ha già detto che se succede una cosa come quella dell'altra sera, torno a casa. Vuole tenermi sotto controllo.> sbuffa, prendendo il pacco di pannolini dalla borsa di mia zia.

<sul serio? Solo per questo?> sbotto io.

<è successo due volte> difende lui la cosa.

<ma hai diciotto anni, non credo sia normale forzarti a rimanere a casa e ad andare a letto presto ogni sera, d'estate poi> perché mi arrabbio io, non lo so.

<già, ma se dovessi iniziare questo discorso con lei, probabilmente mi chiuderebbe a chiave in camera> dice solo, cercando di aprire la busta dei pannolini. Invano ovviamente.
Sospirai, cercando di calmarmi.

Prendo dalle mani la busta e velocemente la apro io.

<grazie> dice solo mentre ne sfila uno, e posa gli altri.

<sei più arrabbiato tu che io> ride. <per me è abitudine>

<si ma dico, finché hai 15, 16, forse anche 17 anni, alcune cose è normale ancora farle evitare. Ma su 18, hai 18 fottuti anni, sei responsabile, sei intelligente, bravo in tutto, di cosa possono preoccuparsi o lamentarsi?>

<Fin da piccolo, a loro è sempre piaciuto parlare di me con altre persone. Non perché ci tenessero o meno, semplicemente è la soddisfazione, di sentirsi dire "wow, un figlio perfetto", cercano di farmi adattare a quel nomignolo> dice, mentre chiude il pannolino al bambino <non è male, è solo troppo. Troppo soprattuto quando qualcosa va male, e mi sento la completa delusione cadere a dosso> la sua voce sembra diversa, quasi più acuta, e.. rotta, molto vicina a quella di un pianto.

Sospiro.

<scusa per aver tirato fuori quest'argomento non me ero accorto> dico solo distogliendo lo sguardo da lui, e guardando altrove.

<sta tranquillo è tutto okay.> disse, iniziando ad infilare la tutina al bambino.

Mi avvicino, le mie braccia da dietro, circondano il suo corpo e la sua vita, le mie mani passano sotto le sue braccia, così da lasciargli fare su quel che voleva ugualmente.

Heat Onde histórias criam vida. Descubra agora