obsession

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Domanda importante alla fine.

Buona lettura.

<buona notte Marco> rispondo alla sua buonanotte e dopo mi chiudo nella mia camera.

Chiudo la porta.

Mi cambio, faccio con calma, e dopo mi metto sul letto.

Questa sera fa caldo, lascio le coperte in ordine e mi ci poggio solo sù.
Non mi metto sotto esse.

Sospiro.

Poggio la faccia tra i cuscini, ma dopo qualche respiro vengo pervaso da un profumo familiare.

Il profumo di Giorgio. La sera prima ha dormito da me.

Respiro quel profumo, e mi fa uno strano effetto.

Ne voglio ancora.
Ancora tanto.

Più sento quel profumo, più la voglia di averlo tra le braccia mi perseguita.

Averlo tra le braccia e magari iniziarlo a baciare con uno di quei strani baci che danno immaginazione alla perversione.. per poi scendere e baciare centimetri della sua lattea pelle.

Dio mi piacerebbe così tanto.

Sentì uno strano calore accomularsi sul mio basso ventre.

Lo desideravo, quasi fossi un quindicenne.

Veramente, eccitarmi per ciò, mi fa sprofondare nell'imbarazzo.

Ma, lascio ugualmente che la mia mano scivoli nelle mie mutande.

Mi rigiro poggiando la schiena sul letto.

Ansimo mentre stringo il mio membro, aumentando la mia erezione, adesso che finalmente le stavo dando attenzione.

E mi sento uno schifo quando inizio a muovere la mano, mentre immagini nitide e oscene sul mio migliore amico mi lasciano eccitare.

Lascio scivolare via anche qualche lacrima.

Cazzo. È orribile.
Davvero mi sento quasi male a pensarci.

Chiudo gli occhi, lasciando da parte i sensi di colpa.

Le immagini delle labbra rosee di Giorgio, che circondavano il mio cazzo, mi fanno avere un brivido lungo la schiena.

Le sue cosce spalancate mentre con tutta la sua timidezza teneva una posa imposta da me, aspettando che io lo prendessi da dietro.

Un altro brivido di piacere.

Oh, e il suo meraviglioso corpo, che ho avuto il piacere di osservare per sbaglio un qualche giorno; scosso dopo un forte orgasmo, chiedendomi di toccarlo ancora, di sfiorare ancora la sua pelle, di lasciar combaciare ancora i nostri bacini.

Si fusero più cose, lo volevo in così tanti modi, che pensare ad ognuno di essi mi fece fermare il fiato per secondi, prima di venire.

Il letto non si sporca, ma il mio petto si.

Mi lascio un attimo respirare.

Sentendomi così in imbarazzo. Cerco di cancellare quelle immagini dalla testa, ma più ci provo, e poi mi veniva voglia di toccarmi una seconda volta.

Mi andai a mettere sotto la doccia.

Sospiro.

Mi farà uscire pazzo tutto ciò.
-
<38.5> sbuffa Anna <non va affatto bene> rispose ancora la ragazza.

<Magari hai preso la febbre in ospedale> dice Giorgio.

<È probabile> rispondo infine io. Sospiro. <Che palle> continuo.

Heat Where stories live. Discover now