Apologise

498 29 53
                                    

<come pensi di voler risolvere, con Giorgio?> ride Anna, entrando in macchina

<non lo so, gradirei un consiglio> dico, girando le chiavi, e iniziando ad uscire dal parcheggio non appena lei chiuse il suo sportello.

<non lo so, in realtà credo che basta tu vada lì, e gli chieda scusa, non era un vero e proprio litigio, no?> chiede.

<si effettivamente, però, boh, fargli anche un piccolo regalino, non sarebbe male. Non solo per il litigio, giusto così> continuo.

<beh, non so, forse ad inizio relazione sarebbe più carino un.. non so, appuntamento> dice lei.

<appuntamento?> richiedo. Non sono una persona così romantica.

<su dai, giornata insieme, da soli, a far quel che più preferite> dice lei.

<sesso?> azzardo, conoscendone comunque la risposta.

<Alex ti prego. Passeggiata assieme, gelato, poi che ne so, luna park.. e oh mio Dio sarebbe così romantico un bacio sulla ruota panoramica, poi gli prendi lo zucchero filato e..> la ragazza continua, poggiandosi le mani sul viso entusiasta.

<Anna che cazzo stai descrivendo? Un qualche appuntamento romantico uscito da un romanzo rosa di merda?> chiedo, stranito.

Vedo la sua scintilla sparire in un attimo.

<ahh, sarebbe così bello però>

<okay, facciamo finta di niente se niente sesso, solo qualche bacino ed uno "scusa"> dico, parcheggiando la macchina, appena noto l'arrivo sotto casa di Anna.

<banale> sbuffa la ragazza, mantre apre lo sportello.

<più banale il tuo> ribatto, scendendo anch'io.

<però parlando sul serio, credo basti un semplice scusa. Sai com'è Giorgio.> dice suonando al campanello.

<si infatti> dico.

La porta scura si apre, mostrando semplicemente Stre.

<ehi, venite> sorride lasciando la porta, che richiusi io dopo essere entrato.

<Ettore?> Anna chiede, vedendo la casa un po' vuota e silenziosa.

<con Cico. Stanno facendo la spesa, ne avevamo effettivamente bisogno> Stre risponde, ritornando seduto a gambe incrociate sul divano.

<Oh va bene, Giorgio?> chiede Anna ancora.

<sopra> risponde.

Anna mi guarda <sali> mi dice poi.

Annuisco dirigendomi verso le scale.

<era arrabbiato appena arrivato> continua Stre, sorseggiando il tè verde della sua tazza.

Ancora peggio.

Anna ride sedendosi sul divano.

<buona fortuna allora>.

Salgo gli scalini.

Cercando la stanza di Giorgio poi.

L'unica porta chiusa, a parte il bagno.

Busso.

Non risponde.

Allora decido di aprire.

Guardo un po' intorno nella stanza, ed altre il leggero disordine, che nella sua cameretta a casa dei suoi genitori, non si può mai permettere, e poi mi soffermo sul suo letto.

Heat Onde histórias criam vida. Descubra agora