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TW/: contenuti espliciti
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"Domani partirò presto, se si ferma a dormire sarà già pronta per il primo giorno di lavoro, abbiamo preparato in caso la stanza e siamo pieni di vestiti"
"Credo che sarò costretta, è tardi e non saprei come ritornare a casa sola con questo buio" sento la pioggia sbattere contro le vetrate della villa

"Bene, allora le indico le stanze"
"Se vuoi padre faccio io, ti vedo stanco" spunta Theo con lo smoking bagnato dalla pioggia diventata tempesta
"Va bene, grazie" mi saluta con un sorriso "la ringrazio molto per essere stata professionale stasera, un ottimo inizio"

Ancora una volta rimaniamo solo io e lui, lui sorride, si vede palesemente che gode "smettila di sorridere"
"Non sto sorridendo"
"Ho un ragazzo" scandisco bene le parole
"Da quanto ho visto e sentito, non è un ragazzo che ti soddisfa"
Alzo un palmo davanti alla sua faccia e lo blocco "smettila, indicami la stanza e basta così, ne ho già passate troppe stasera"
Diventa serio "dobbiamo far fuori Piers"
"Wowowowo un attimo, non dobbiamo fare nulla noi"
"Ruba soldi alla società e fa scappare tutte le assistenti, le usa fino a sapere informazioni private"

È terribile, pensavo di essere stata assunta per un lavoro giusto e non per un'organizzazione a delinquere
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Posso farmi una doccia calda dopo una notte stressante passata a sorridere a sconosciuti.
Domani la mia vita cambierà e sarò costretta a dover tenermi lontana da due uomini.
Uno dei quali vive qui ed è assolutamente inevitabile non vederlo.
Questa villa ha davvero stanze per ogni tipo di personale, e quella dell'assistente è spaziosa, ben arredata con inserti oro e lampadari di cristallo.

Accendo lo sbruffino per far scivolare su di me l'acqua bollente e rimango con il mento in alto ad assaporare il vapore che mi passa su tutto il corpo.
Sento bussare "dobbiamo parlare" è ancora Theo
"Sono letteralmente in doccia, sono le 2 del mattino e devi parlare?" Cerco di non urlare per farmi sentire, ma lui si ostina a bussare
"È per domani"

Spengo l'acqua con cautela ed esco dalla doccia, mi copro con l'accappatoio che trovo piegato e apro uno spicchio di porta.
Il vapore presente nel bagno esce fino ad arrivare in faccia a Theo "quanto calda l'hai messa l'acqua?"
"Sbrigati"
"Alla partenza di mio padre, ci saranno sicuramente alcuni soci"
"E quindi?"
"Devi fingere di salire in macchina con mio padre, perché ci sarà anche Piers, deve vederti andare via"
Oddio santo
"Ti lasceranno poco più in là, verrò a prenderti con la mia auto"
"In che guaio mi sono messa"
"Colpa tua"
Sospiro "beh, allora grazie"
Rimaniamo ad osservarci dallo spicchio della porta, non dovrei nemmeno pensarci, ma il suo corpo lo ricordo abbastanza poco da volerlo riesplorare
Non farlo Sarah, non farlo, non farlo

Apro la porta, lo afferro per il colletto della camicia e lo tiro dentro con me, le nostre bocche si sovrappongono in un nano secondo e le mie mani vanno a disfargli ogni bottone che ha in corpo. Lui segue e le sue mani guidano il mio corpo lungo il suo, sfila l'accappatoio e cerca il mio seno.
"Rinfreschiamoci la memoria" ringhia nel mio orecchio
Sfilo la cintura e sbottono anche i pantaloni "fermami"
Come se lo stessi implorando di porre fine a tutto ciò
"Ormai è tardi"
Sento il suo membro già duro alzarsi contro la mia pancia, mi spinge fino alla doccia e ci chiude dentro.
Accende l'acqua e non si sposta di un centimetro quando la sente bollente "due mesi e mezzo senza rivederci, hai bisogno di una punizione"
"Perché? Aspettavi me" lo dico divertita, ma la passione fa suonare tutto più sensuale
"Puoi dirlo forte"

Le nostre lingue si mescolano e rimango in uno stato di trans quando passa a baciarmi il collo, il seno ed infine la pancia. Il mio bacino è già pronto a portarsi in avanti e lasciarlo lavorare, ma si ferma
"Non vedi proprio l'ora" un ghigno malizioso gli nasce sul volto, si rialza e ritorna dritto, afferra il mio fondoschiena e mi solleva, le mie gambe bloccano la sua vita è l'unica sua parte ancora libera entra dentro di me lentamente.
Apro la bocca, cosciente del ricordo di mesi fa, mi aggrappo alla sua schiena e respiro affannosamente "non ti ricordavi?"
"Non ricordo cose non importanti" dico la battuta mentre inizia con i movimenti.
La doccia è grande, ma i nostri corpi utilizzano solo le due pareti ad angolo, capaci di attutire il rumore dei nostri corpi.
"Non urlare" mi avvisa, inizia ad aumentare la velocità e sento lo stomaco rigirarsi dal dolore e dal piacere
"Non ce la faccio, Theo fer-"
"Non ho ancora finito"

Apro finalmente gli occhi, mi sta fissando con malizia
"No"
"Non ricordo bene come è andata quella serata" Esce dalla mia intimità e mi rimette giù, proprio nel momento dove stavo per raggiungere il piacere
Sono così combattuta, nel mio sangue scorre già L'adrenalina, ma anche il senso di colpa per Chris
"Non posso" lo allontano "quella sera ero ubriaca, ma ora no"
"Quindi?"
"Io amo Chris"
"Mi piacevi di più da ubriaca"
"Quindi quando potevi usarmi come una bambola?" Spengo l'acqua

Esce e per l'ultima volta osservo la sua schiena, il suo collo e le sue braccia tatuate.
Scuote i capelli, rimette la canotta, i pantaloni e la cintura
"Prepara una finta valigia per domani"

Mi lascia sola, con le gambe tremanti ed un gran dolore allo stomaco, consapevole dell'enorme bugia che dovrò tenere.

The Master // IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora