Mancano 2 giorni

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Narratore onnisciente

Nulla e nessuno poteva cambiare i sentimenti che Sarah provava per Theo, nemmeno la più grande bugia o il tradimento più doloroso... era caduta come una mela matura, dritta nella ragnatela di Theo.
Theo, dal canto suo, si era ormai abituato a Sarah, la cercava di continuo e rimaneva ad osservarla con occhi attenti e mai sazi delle sue curve.
La venerava come una piccola divinità e pensava di non meritarsela, di non doverla osservare a lungo sennò si sarebbe consumata...

Mancavano 2 giorni all'appello, ma il giudice si mise in contatto con Theo, gli chiese di firmare una deposizione che avrebbe dovuto presentare entro il giorno prestabilito.
Anche Sarah avrebbe dovuto scriverne una e ciò suonava molto meglio dell'appello che sarebbe dovuto accadere.

Piers era morto, tutte le segretarie vittime delle sue fantasie si erano presentate per distruggere le poche memorie dell'uomo che il giorno prima aveva macchiato il marmo pulito della casa nascosta di Tate.
Avevano raccontato storie che coincidevano come tasselli ben levigati di un puzzle, la quale immagine finale rappresentava il profilo di un uomo mostruoso, senza anima e con il cuore amaro. Se cuore si può chiamare.

Gli agenti avevano scelto di accettarle tutte, una ad una avevano potuto finalmente raccontare la loro storia.
Il Signor Monroe era tornato con un permesso speciale, era andato a prendere la moglie pensando di riaverla al suo fianco nella loro prima casa, ma lei disse di no... stava bene dove si era nascosta e il marmo era pulito.

Il marmo era pulito.
Lei ancora rideva e ripercorreva la scena che per così tanti anni le era stata vietata dalla paura.
Ora era libera e voleva decidere lei.

Il Signor Monroe seguiva le trattative da casa, la sera avrebbe invitato Sarah e Theo a cena.
Aveva scelto il ristorante di vecchi amici, aveva prenotato il tavolo più lontano e coperto, voleva privacy e intimità.

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A casa di Theo tutto andava bene, quasi sembrava una favola che da piccoli si sente spesso, che scalda il cuore e lascia il dolce in bocca. Ciò che tutti vogliono.
Non c'era più nulla che potesse separare le due anime che per caso si erano incontrate e che per scelta si erano intrecciate.
Lui aiutava lei a chiudere il vestito e lei aiutava lui a stringere la cravatta. Si accarezzavano a vicenda e sentivano uno il gusto dell'altra, come miele per api, come un giocattolo nuovo per un bambino.

Era passato tanto tempo dall'ultima uscita nella sua città d'origine, Sarah era consapevole che l'avrebbero vista finalmente mano nella mano con Theo Monroe e aveva ancora paura del giudizio altrui. Perché teneva a lui e sapeva che la gente cocciuta non avrebbe mai rinunciato alle bugie e alle opinioni personali sul caso.

"Quelle persone vedranno 20 secondi di quella che sarà la nostra vita" la rassicurava Theo "e ricordati che sono io a vedere la tua parte migliore"
Scherzava ma con orgoglio la afferrava dal fondoschiena e toccava con audacia e passione ogni parte che potesse raggiungere con le sue dita.
"Si contenga signor Monroe, non palpeggi la segretaria del Capo"
"E se ti dicessi che mio padre ti lascia libera? Non dovrai più preoccuparti del lavoro"
"Non posso accettare, non me lo posso permettere"
"Ora sei una donna ricca"
"Potrà anche funzionare per un po', ma se ci lasciamo ritornerò povera"
"Perché dovremmo lasciarci?"
"Ti stuferai di me presto, non ho molto da offrire e non sono per nulla interessante"

Theo la guardava e rideva, la baciava e non aveva intenzione di rispondere, bastavano le sue occhiatacce e i colpetti che le dava sul fondoschiena.

"Non rispondi?"

No, Theo non ci teneva particolarmente...

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The Master // IN REVISIONE Where stories live. Discover now