Zero

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Sono le 4 di mattina, mi sveglio con una gran sete e nello scendere dal letto sento il braccio di Theo tirarmi ancora sotto le coperte
"Torno subito" bisbiglio

Realizzo, mentre bevo dell'acqua gelida, che manca poco alla deposizione e alla fine di questo incubo, sento una voragine allo stomaco, come quando sta per finire un qualcosa che ti ha tenuto incollato al pavimento dal troppo peso.

Ritorno a letto e con piacere sento il mio posto ancora caldo, mi crogiolo tra le braccia di Theo e lo sento dire qualcosa di indecifrabile
"Cosa?"
"Ho detto, domani andiamo a prenderci un bel vestito"
"E perché?"
"Perché dobbiamo fare bella figura mentre vinceremo la causa"
"Il giudice non guarderà i vestiti"
"Io si, voglio che tu abbia un bel vestito" sembra ubriaco ma è solo mezzo addormentato "sei la mia donna, devono vederti con me"
"Quindi niente tuta?"
"Ti cambierai in macchina, mentre andremo su in montagna"
"Non so se av-"
"Sarah, fai troppe domande..."

__
Non ricordo l'ultima volta che ho fatto la doccia da sola, sono sempre inseguita da Theo che, con modestia è sicuro di poter fare tutto ciò che vuole.
Lo lascio fare, perché non c'è sensazione migliore di sentire le sue mani passarmi i capelli e continuare fino al fondo schiena, non c'è sensazione migliore di sentirlo sorridere quando ricambio i suoi baci e gli mordo il labbro per tenerlo ancora un po' attaccato a me.

"Se quella sera non fossi stata la persona nella tua linea d'aria, oggi non saremmo qui"
"Sarei venuta a lavorare comunque da tua padre"
"Ma non ci avrei provato con la segretaria" mi prende per i fianchi, mi solleva "tu non ci avresti provato con me"
"Forse si"
"Non credo"
"Stai dicendo che non sarei stata abbastanza capace?"
"Qualcosa del genere"
"Ti ricordo che il primo bacio te lo dato io"
Alza le mani in segno di resa.
__

Passiamo a casa mia, per prendere più vestiti possibili e per salutarla per l'ultima volta, probabilmente ci ritornerò ma passerà del tempo...
Ricevo una chiamata da Chris
"Hey" rispondo "tutto bene?"
"Si, io sto bene, dove sei?"
"Perché vuoi saperlo?"
"Sarah, ti prego, se sei con Theo, metti in viva voce ed ascoltatemi"

Ora mi spavento, il suo tono è duro e mi obbliga a rincorrere Theo prima che vada in macchina con l'ultima borsa
"Ora ci siamo"

"Bene, volevo dirvi che qualche minuto fa è stato qui un signore, parlava di Theo... sembrava arrabbiato"
"Aspetta cosa?" Theo mi prende il telefono dalle mani
"Avete la consegna in tribunale oggi giusto?"
"Si, perché, dimmelo"
"Quell'uomo parlava di un certo Piers, diceva al telefono che avrebbe dato giustizia al suo nome e che sarebbe andato in tribunale"
"Noi dobbiamo solo consegnare la deposizione, non si farà nessun processo perché non ce n'è più bisogno"

Cala il silenzio, io e Theo ci guardiamo, prendo di nuovo il telefono e ritorno a parlare con Chris
"Chris, dove ti trovi?"
"Sono nel parco dietro casa, volevo venire a prendere una maglia che avevo dimenticato l'ultima volta e ho trovato questo uomo seduto a parlare al telefono"
"Ricordi le parole esatte? Ti prego dimmi di sì"
"Diceva qualcosa tipo sarà l'ultima volta che si parlerà della Società Monroe, lo devo a Piers"
"Cosa vuol dire?" Chiedo confusa

"È armato?" Chiede Theo
"Cosa dici Theo? Non può esserlo"
"Beh, non ho visto arme, ma sembrava pronto a vendicarsi, sembrava arrabbiato e euforico, era vestito di nero e portava un cappellino scuro"

"Grazie" dice Theo, cerco di ringraziarlo anche io ma mette giù per entrambi e prende il mio telefono mettendolo nella tasca dei suoi pantaloni "occhio per occhio" dice

"Theo, cosa stai dicendo?"
"Vuole vendicarsi, quell'uomo è armato. Il tuo ex ci ha salvati"
Digita il numero della polizia e racconta nei dettagli la storia, si presenta come il figlio di Monroe e questo, a quanto pare, aggiunge veridicità e sicurezza alle informazioni

The Master // IN REVISIONE Where stories live. Discover now